27/02/2019

Teatro: Violante Placido e Paolo Ruffini nel Sogno di Shakespeare in versione hard pop

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 27/02/2019 Aggiornato il 27/02/2019

Insieme al cinema, in Modalità aereo, insieme anche a teatro (al Manzoni di Milano dal 28 febbraio) Violante Placido e Paolo Ruffini sono i protagonisti di una versione moderna di Sogno di una notte di mezza estate

Sogno di una notte di mezza estate

Sul grande schermo sono protagonisti della commedia Modalità aereo, del regista Fausto Brizzi: lui è uno spocchioso super-vip, la cui vita viene devastata quando il suo smartphone finisce nelle mani sbagliate, lei una hostess dal cuore generoso, che gli fa scoprire il valore dell’amicizia nei momenti di difficoltà. Ma Violante Placido e Paolo Ruffini sono in tournée anche a teatro con una rivisitazione del Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare (al Manzoni di Milano dal 28 febbraio al 17 marzo). «Il nostro è un Sogno decisamente hard-pop» esordisce Ruffini: perché anche i giovani devono trovare a teatro una voce che parli il loro linguaggio.

L’adattamento del regista Massimiliano Bruno pone l’accento sul mito e sulla fiaba, calando il racconto in una dimensione onirica e poetica, un po’ anarchica e senza tempo.

Il nonsense del nostro affannarci

Nel bosco dei sogni, in cui le due coppie di innamorati della commedia (Ermia e Lisandro, Demetrio ed Elena) si cercano e si inseguono fra mille inciampi, il pubblico scopre il nonsense della vita degli uomini, che si rincorrono e si affannano per amarsi, si incontrano, si infatuano e si desiderano vicendevolmente per una serie di casualità di cui non sono padroni. «L’amore non è cantato solo da Sfera Ebbasta o da Mahmood, anche Shakespeare ne ha descritto la complessità: fra 300 anni le storie di Instagram non ci saranno più, Shakespeare sì» osserva Ruffini. E l’innamoramento raccontato nella pièce è fatto di emozioni universali, dall’insicurezza alla gelosia, dai timori (che tutti abbiamo provato da adolescenti) all’erotismo e all’ambiguità.

Un corteo di personaggi bizzarri

Intorno alle due coppie di giovani innamorati si muove nel bosco un corteo di personaggi bizzarri e di creature giocherellone, vere protagoniste di questa rilettura shakespeariana, che attraverso filtri, magie e trovate grottesche creano situazioni comiche, equivoci e colpi di scena.

Violante Placido, regina degli Elfi

Violante Placido, ad esempio, è Titania, regina degli Elfi: «Una fata fuori dagli schemi, non come quelle amate dalle bambine: una creatura un po’ dark, con costumi che adoro, pieni di piume» rivela l’attrice. «Egocentrica, tirannica e bipolare, canta la ninna-nanna con le sue fatine sulle note di Paparazzi di Lady Gaga, maltratta il suo compagno Oberon e si trasforma invece in una sorta di geisha servizievole, pronta a soddisfare ogni capriccio di Bottom (Stefano Fresi ndr), attore-fanfarone della compagnia di artigiani col pallino del teatro, che stanno cercando di allestire uno spettacolo» racconta Placido. Ma la colpa è anche di Puck.

Paolo Ruffini nei panni (da clown dandy) di Puck

Del folletto Puck, malizioso dispensatore di incantesimi che guida l’azione, Paolo Ruffini (che lo interpreta) dà una descrizione con pochi tocchi: «Sono un clown un po’ dandy e dai ritmi lenti, quasi uno spettatore televisivo che osserva tutti questi personaggi che fanno casino: le vicende amorose che si intrecciano mi divertono moltissimo». Il racconto si snoda lasciando ampio spazio alle battute e alle risate e alla fine è proprio Puck a tirare le somme, ricordando agli spettatori che il mondo parallelo in cui sono stati trasportati era un sogno: «Lo spettacolo è finito e anche l’incanto».