17/12/2020

Zucchero porta sotto l’albero D.O.C. Deluxe Edition, l’album must have di Natale

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 17/12/2020 Aggiornato il 18/12/2020

Zucchero racconta via Zoom il progetto D.O.C. Deluxe Edition, in cui c'è spazio anche per un duetto con Sting, nato durante la pandemia

Zucchero  DOC Deluxe

Uno degli album must have di questo Natale è sicuramente D.O.C.Deluxe Edition di Zucchero Sugar Fornaciari, che è uscito l’11 dicembre (per Universal Music) ed è stato anticipato dal singolo September in cui duetta con Sting.

Questo lavoro contiene tutta la tracklist del precedente D.O.C. (pubblicato nel 2019) più sei nuove canzoni: la già citata September, Non illudermi così (rivisitazione di Don’t Make Promises, riscritto da Zucchero in italiano), Wichita Lineman (cover del brano di Jimmy Webb) e gli inediti Succede, Facile e Don’t Cry Angelina.

Ne abbiamo parlato direttamente con Zucchero, in collegamento via Zoom.

La continuità con D.O.C.

«In D.O.C. c’è un fil rouge che è la redenzione, parlo sempre di una scia di luce che sto cercando. E lo stesso nei brani aggiuntivi che ho inserito nella Deluxe Edition, la cui produzione era iniziata proprio quando stavo lavorando a D.O.C. e quindi possono essere considerati una sua continuazione» – spiega Zucchero – «Non mi piace fare un album uguale all’altro e quindi ho voluto continuare con questo capitolo, il prossimo sarà un nuovo viaggio».

Come mai ha scelto di fare la cover di un brano poco noto come Wichita Lineman? «È una delle canzoni che ho sempre amato, fin dai tempi in cui suonavo con la mia prima band. Appartiene al mio bagaglio musicale e avrei tanto voluto scriverla io. La trovo molto bella e ho cercato di farla mia, più minimalista. Da sempre prediligo le cover di pezzi non noti, a cui dò una nuova forma, perché non mi interessa fare copie delle originali».

Il rapporto con Sting

Invece sul suo rapporto con Sting, che duetta con lui nel singolo September, dice: «Anni fa mi chiese di fare da padrino a sua figlia Coco nonostante ci conoscessimo da poco tempo, perché dice che ha visto in me una persona genuina con i piedi per terra. Durante la pandemia ho avuto modo di sentirmi più spesso con i colleghi e così è nato anche questo duetto».

La musica ai tempi del Covid

«Stavamo iniziando a fare le prove per 150 concerti del mio tour mondiale, ma poi c’è stato lo stop improvviso e una depressione generale. Così ho deciso di rimettermi al lavoro e di reinventarmi per tenere il motore caldo» – così Zucchero racconta come ha vissuto il periodo del lockdown – «Questo momento sospeso ha favorito scambi artistici e vecchie conoscenze che si sono rinnovate per dare vita a nuovi progetti. Però io non vedo l’ora di tornare a suonare dal vivo: il 23 aprile ci sarebbe la prima delle quattordici date all’Arena di Verona, ma stiamo aspettando che ci dicano se possiamo ripartire e in che modo. Non credo che ci sarà la totale capacità, ma io suonerò lo stesso (nonostante i controlli all’ingresso, le mascherine e i distanziamenti) perché è importante dare un segnale di rinascita».

E Zucchero non le manda a dire sullo status attuale dell’arte in Italia: «Purtroppo vedo, da parte delle istituzioni, poco interesse verso la musica, il cinema e il teatro. Qualcuno ha detto che noi li facciamo divertire, perché a quanto pare considerano questo mestiere un divertimento e non cultura. Questo è brutto e grave. Ci vorrebbe più attenzione e vorrei che arrivassero i soldi a chi lavora nel settore, perché è gente specializzata con delle famiglie e dovrebbe essere considerata».