11/09/2025

X Factor 2025 al via. Sarà un’edizione da quattro sì

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 11/09/2025 Aggiornato il 11/09/2025

L'11 settembre parte su Sky la nuova edizione di X Factor. Ecco cosa hanno raccontato la conduttrice Giorgia e i giudici Paola Iezzi, Achille Lauro, Jake La Furia e Francesco Gabbani

X Factor 2025

È stato scelto il Liceo Artistico Umberto Boccioni di Milano come location per la conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2025 di X Factor. Un bel modo per gli studenti per iniziare l’anno scolastico e per Sky per dare il via alla sua nuova stagione televisiva, con uno dei suoi programmi di punta.

Lo scorso anno il talent è letteralmente rinato, facendo registrare i migliori numeri degli ultimi quattro anni.

Merito anche di un cast di professionisti simpatici, preparati e in grado di fare squadra, che ha fatto breccia nel cuore dei telespettatori ed è stato per buona parte confermato. Alla conduzione troviamo infatti sempre Giorgia, mentre al banco dei giudici Paola Iezzi, Achille Lauro e Jake La Furia, insieme alla new entry Francesco Gabbani che sostituisce Manuel Agnelli.

X Factor 2025 ci dà appuntamento dall’11 settembre, alle ore 21:15 su Sky e in streaming su NOW (sempre disponibile on demand e visibile su Sky Go). Si potrà vederlo poi in chiaro da 16 settembre ogni martedì alle 21:30 su TV8.

I nuovi meccanismi del talent

Si parte come da tradizione con le tre serate di Audition (registrate all’Allianz Cloud di Milano), per poi passare alle due serate di Bootcamp il cui meccanismo è stato rinnovato. I giudici, che saranno ancora tutti e quattro al tavolo insieme, ascolteranno nuovamente i concorrenti selezionati al primo step e, per farli avanzare, da quest’anno dovranno trovare un accordo unanime. Niente maggioranze: solo quattro sì netti potranno aprire le porte del turno successivo; se l’accordo non si trova, si apre la possibilità di confronti, decisioni in standby e colpi di scena. In più ogni giudice, anche all’ultimo, può decidere di giocarsi la potentissima carta dell’X Pass per cambiare il destino di un concorrente e portarlo con sé: indipendentemente dall’esito del giudizio al tavolo, infatti, con l’X Pass il concorrente sarà sicuro di accedere al livello successivo e di poterlo fare nella squadra di quello stesso giudice.

Gli artisti che avranno ricevuto i quattro giudizi favorevoli oppure l’X Pass arriveranno alle Last Call, che sono a loro volta cambiate. Per questo step, infatti, torneranno le iconiche sedie e i temutissimi switch: ogni giudice dovrà scegliere solo tre artisti per comporre la propria squadra definitiva e ognuno dei cantanti che promuoverà post esibizione potrà sedersi su una delle tre sedie presenti sul palco fino a quando non saranno occupate tutte, perché in tal caso inizieranno gli switch e ogni posto sarà in bilico fino all’ultimo. Anche in questo caso, il margine per i ripensamenti sarà minimo: si entra ai Live o si esce definitivamente.

Una volta che i quattro giudici hanno formato le loro squadre, formate da tre concorrenti ciascuno, si partirà con i Live Show che verranno trasmessi in diretta dal 23 ottobre dal Teatro Repower di Milano.

Sette settimane intense fatte di esibizioni ed eliminazioni che porteranno al gran finale che, per il secondo anno di fila, si terrà in Piazza del Plebiscito a Napoli.

La parola a conduttrice e giudici

Durante le Audition Giorgia starà vicino agli aspiranti concorrenti nel backstage e a tal proposito racconta: «Il momento prima di salire sul palco è fondamentale, ne so qualcosa! L’unica cosa che può essere di vero supporto è l’empatia, cercare di immedesimarsi in ciò che prova l’altro (cosa che farebbe bene a tutti gli essere umani!). Io poi tendo un pochino a sdrammatizzare, facendo delle battute, perché penso che aiuti».

Passando ai giudici e al loro lavoro, Paola Iezzi dice: «Sicuramente è un ruolo in cui mi sento a mio agio, perché è un momento della mia vita in cui posso, per chi vuole, mettere a disposizione ciò che ho imparato fino ad oggi. Come faccio le mie valutazioni? Reagisco ad emozioni. Auguro a tutti i talenti la più bella carriera possibile, perché è un lavoro con alti e bassi difficili da gestire ma anche meraviglioso».

«Conta molto il lavoro dei ragazzi, non siamo dei maestri bensì dei consiglieri. Il nostro compito è dar loro qualche indicazione in più per aiutarli a fare un bel percorso. Credo poi che sia sbagliato metterli in una condizione di pressione per via della gara, perché bisogna ricordargli che questo talent è una fase importante per loro, ma non rappresenta l’unica opportunità» – sottolinea Achille Lauro.

«Penso che un giudice non debba imporre il proprio percorso al concorrente, perché può essere una lama a doppio taglio avere un ragazzo con un grande talento e toglierlo dalla propria comfort zone» – dice Jake La Furia – «Io mi sono trovato bene con i ragazzi dello scorso anno, partendo proprio da quello che volevano loro per non snaturarli. Il goal è trovare persone che siano musicalmente e discograficamente in grado di affrontare la musica di oggi, che è molto cambiata».

È sempre Jake a rispondere alle domande sull’uscita di Manuel Agnelli: «Ha fatto sei edizioni e lo scorso anno ha portato Mimì in finale e alla vittoria, in una edizione non facile quando tutti pensavano avrebbe vinto la squadra di Lauro. È come José Mourinho che dopo il triplete con l’Inter se n’è andato».

La new entry Francesco Gabbani

«Per me è una bellissima esperienza, nuova in termini lavorativi. Sono sempre stato giudicato e ritrovarmi giudicante è qualcosa di inedito e formativo, anche dal punto di vista umano» – dichiara Francesco Gabbani, alla sua prima volta come giudice di un talent – «Mi preoccupava un po’ l’idea di dover dire dei no a qualcuno, perché so per esperienza personale quanto possono fare male, ma guadandomi indietro mi rendo conto che alla fine mi hanno fatto un gran bene. Io cerco una cosa molto semplice, che sta alla base della costruzione di una carriera di un artista, ovvero l’autenticità, che è ancora più importante oggi in un mondo che è tendenzialmente artefatto anche nell’espressione musicale».

Come si trova con i colleghi? «Sono stato accolto bene, mi ritengo fortunato perché ho trovato un gruppo molto gentile dal punto di vista umano».