04/03/2023

Teatro: gli appuntamenti imperdibili di marzo

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 04/03/2023 Aggiornato il 04/03/2023

Originalità è il filo conduttore della programmazione delle prossime settimane, in una armoniosa fusione fra autori del passato più lontano e spunti hi-tech, rigore filologico e rivisitazioni d’avanguardia

La dolce ala della giovinezza

Siete amanti dei drammaturghi greci, delle pièce moderne, dei brividi di un giallo, dei temi evergreen sviscerati dai grandi autori di teatro del passato? Non volete perdervi le ultime performance attoriali dei più grandi mattatori delle scene? O i progetti più innovativi dei registi del momento? Nel mese di marzo i cartelloni della prosa vi offrono tutto questo. Ecco una selezione di spettacoli tutti da godere (e da applaudire).

Si parla di libertà e di tradimento, del tempo che passa e di solitudine, delle paure di oggi e di mistero, di sangue e di colpi di scena.

Su il sipario!

“s/Calvino – o della libertà”, al Carcano di Milano (15-19 marzo), propone riflessioni sul tema attualissimo dell’essere liberi. L’autore, regista e interprete Mario Perrotta omaggia Italo Calvino e scava nelle sfaccettature, contraddizioni e bisogni che l’aspirazione alla libertà porta con sé.

Fino al 12 marzo va in scena al Ciak di Roma “Il processo” di Frank Kafka con la regia di Anna Masullo e, sul palco, Ruben Rigillo, Riccardo Barbera e Mario Scaletta. La nota vicenda del protagonista, accusato di un crimine inespresso e avviluppato in un processo paradossale e intricato, ha tragici punti di contatto con tante storie di malagiustizia di oggi.

Il Duse di Bologna dal 10 al 12 marzo, ospita “Miracoli metropolitani”, scritto da Gabriele di Luca prima della pandemia e da lui diretto con Massimiliano Setti e Alessandro Tedeschi: il testo è una metafora dei tanti disagi della nostra epoca e descrive una società chiusa in casa, che sta per essere sepolta dai suoi stessi escrementi.

“La dolce ala della giovinezza” di Tennessee Williams arriva al Manzoni di Milano dal 21 marzo al 2 aprile. Ne è protagonista Elena Sofia Ricci con Gabriele Anagni e il regista, Pier Luigi Pizzi, anticipa: «Williams ha una straordinaria abilità a costruire personaggi femminili al limite del delirio, sul bordo dell’abisso. Alexandra del Lago, star del cinema in declino, non più giovanissima, alcolizzata e depressa, in fuga da quello che crede un insuccesso del suo ultimo film, cerca un rimedio alla solitudine nelle braccia di un gigolò, giovane e bello, un attore fallito in cerca di rilancio, ma destinato ad una triste fine, una volta che ha perduto il suo unico bene, la gioventù».

A Venezia il Teatro Malibran propone la commedia da brividi di Agatha Christie, “Testimone d’accusa” con una fascinosa Vanessa Gravina e il prestante Giulio Corso (23-26 marzo) a capo di un affiatato cast. Il regista Geppy Gleijeses la porta sulle scene teatrali per la prima volta, guidando con magistrale realismo gli attori e i sei giurati, scelti ogni sera fra il pubblico e chiamati a esprimersi sulla vicenda di una donna tradita dal giovane marito. «È un meccanismo infernale, con un colpo di scena dopo l’altro, in un crescendo raveliano. E la costruzione “giudiziaria” è impressionante per precisione e verità, come se l’avesse scritta il più grande giudice inglese del secolo scorso» osserva Gleijeses.

Toni brillanti della commedia all’italiana e tinte fosche del giallo si mescolano al Manzoni di Roma (16 marzo-2 aprile) in “I Mezzalira. Panni sporchi fritti in casa”, di Agnese Fallongo con la regia di Raffaele Latagliata.

In una teca al centro della scena sta un simulacro di Medea, madre assassina protagonista del mito greco, e i figli provano a ricostruirne la figura, in un gioco fuori dal tempo. È “Medea, una madre”, con testi di Antonio Tarantino, Seneca e Euripide: il regista Liv Ferracchiati scava fra le pieghe di un personaggio tanto gigantesco quanto contraddittorio e misterioso al Ridotto del Mercadante di Napoli (16-26 marzo).

Il mito greco è protagonista anche al Teatro Ivo Chiesa di Genova, con la trilogia tragica di Eschilo “Agamennone” (14-19 marzo) e “Coefore-Eumenidi” (21-25 marzo). Il regista Davide Livermore, che cura anche le fascinosissime scenografie, mescola le vicende sanguinose degli eroi argivi e degli dei dell’Olimpo con i totalitarismi degli anni Trenta, il coro (parte imprescindibile del teatro del V secolo a.C.) e due ledwall, la musica dal vivo e un originale specchi.

Gabriele Lavia, in veste di attore, traduttore, adattatore e regista, porta alla Sala Verga del Teatro Stabile di Catania “Il sogno” di Fedor Dostoevskij (29 marzo-2 aprile). È la storia di un uomo deriso da tutti ed estraneo alla società, che decide di suicidarsi ma si addormenta e sogna la propria vita dopo la morte, in un mondo ancora puro.