10/07/2025

Teatro en plein air estivo: il trionfo dei parchi archeologici e dei siti classici

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 10/07/2025 Aggiornato il 10/07/2025

Sono sempre più numerosi, variegati e di successo: in città e nei luoghi di vacanza, fra templi greci e gradinate di teatri di oltre duemila anni fa, conquistano il pubblico nei mesi estivi

teatro estivo - siti classici

Le rassegne estive, che si svolgono in tutta Italia in aree archeologiche, angoli storici delle città e piazze dalle architetture scenografiche, continuano a offrire appuntamenti magici per l’ambientazione e interessanti per gli spettacoli proposti: spesso sono prime assolute, frutto di lavori di ricerca, con un mix fra teatro sperimentale e classici attualizzati. Ecco una selezione dai cartelloni di tutto il mese di luglio.

Il teatro greco è spesso protagonista, anche se riletto e attualizzato, perché il mito parla anche alla società di oggi e insegna valori eterni.

Palcoscenici sotto le stelle

L’edizione 2025 di Pompeii theatrum mundi, nel teatro grande della città antica ai piedi del Vesuvio, prosegue l’11, 12 e 13 luglio con “Elettra” di Sofocle, con la regia di Roberto Andò. Lo spettacolo, che ha debuttato il mese scorso al teatro greco di Siracusa, è interpretato da un cast capitanato da Sonia Bergamasco (Elettra). La tragedia è imperniata sui temi della vendetta e della complessità dei vincoli familiari, porta in scena temi di grande attualità come la sete di giustizia, la sofferenza il rimorso e il pentimento. Il 18-20 luglio è la volta di “Lisistrata” di Aristofane con la regia di Serena Sinigaglia. In scena un cast capitanato da Lella Costa nel ruolo di Lisistrata, che è “colei che scioglie gli eserciti” e che convince le donne di Atene e Sparta, Beozia e Corinto ad unirsi a lei in uno sciopero del sesso, che avrà fine solo quando gli uomini si decideranno a cessare la guerra. «I testi sono spassosi, toccano un immaginario maschile che viene dalla notte dei tempi» osserva Lella Costa. E la regista annota: «La storia si regge su un presupposto terribilmente serio e grave, qualcosa che affligge l’umanità da sempre e che pare essere da sempre inarrestabile: la guerra. Ciò che mi ha colpita, però, è che in definitiva è un testo che parla d’amore. Perché senza amore non c’è pace. E quindi il richiamo è: donne di tutto il mondo unitevi! Perché non ci provate? Magari è la volta buona che ci riuscite!».

Un altro mito classico arriva in un teatro romano per l’Ostia antica Festival: è quello di “Antigone” di Jean Anouilh, con adattamento e regia di Roberto Latini (18-19 luglio). La rilettura contemporanea, con ambientazione in una Francia occupata durante la guerra, trasforma il tema del conflitto fra legge e coscienza in una metafora della resistenza. L’eroina Antigone è fonte di grande ispirazione per i drammaturghi: “Antigone e i suoi fratelli” va in scena nell’area archeologica di Nora (Cagliari), nella rassegna La notte dei poeti, arrivata all’edizione XLII. È un adattamento della tragedia di Sofocle eseguito e diretto da Gabriele Vacis, che commenta: «Antigone nel corso dei millenni, è stata il simbolo della rivoluzione ma anche della conservazione più oscurantista. Negli ultimi anni, per esempio, era di moda prendere le parti di Creonte: Antigone potrebbe essere la sorella di un capomafia che pretende funerali con fuochi d’artificio per il fratello assassinato e Creonte il giudice che nega l’autorizzazione. All’epoca dei tragici, nel quinto secolo avanti Cristo, in Grecia stavano inventando la democrazia. E Antigone potrebbe essere l’erede di un’aristocrazia che difende antichi privilegi di fronte al nuovo che avanza. È comprensibile che gli anni appena passati chiedessero legalità dopo decenni di leggi “ad personam”, che facessero il tifo per la ragion di Stato, che è Creonte. Per contro, quando io avevo l’età dei ragazzi che sono in scena nello spettacolo, ribellarsi era giusto! Com’era giusto per i genitori della mia generazione, che andavano in montagna a fare i partigiani quand’erano ancora adolescenti».

Sempre a Ostia antica, il 25-26 luglio, è la volta di “Ifigenia” di Euripide, in una riscrittura di Silvia Zarco con la regia di Eva Romero. Lo spettacolo, in spagnolo con sottotitoli, intreccia le figure di Ifigenia e Polissena, entrambe sacrificate per la gloria maschile, per riflettere sul tema della violenza contro le donne.

Per l’Estate teatrale veronese, ecco una carrellata di serate da non perdere. Il 10-11 luglio Giacomo Giorgio (noto al grande pubblico per il ruolo in “Mare fuori”) e Giorgio Pasotti (che firma anche la regia) portano al teatro romano “Otello” di Shakespeare, nella traduzione di Dacia Maraini. Shakespeare è tragicamente attuale perché il femminicidio-suicidio avviene per gelosia e possesso, come accade per tanti, troppi “lui” di oggi. Pasotti usa un grande classico per parlare alle giovani coscienze e mostrare lo sgomento per le vite non rispettate. Shakespeare è ancora protagonista il 17-18 luglio con una prima nazionale di “Riccardo III”: guidata dal giovane regista Andrea Chiodi, Maria Paiato affronta con audacia il ruolo maschile del protagonista, il sovrano dal fisico deforme, l’usurpatore, l’incarnazione del politico crudele e machiavellico. Il 24-25 luglio è la volta della “Tempesta”, un’altra prima nazionale: Graziano Piazza interpreta Prospero con la regia di Alfredo Arias.

Per Segesta teatro festival, nell’area archeologica siciliana, Laura Morante dà vita ai monologhi di sei eroine della tragedia classica, con la regia di Daniele Costantini e accompagnamento dal vivo di violino e violoncello. “Notte di sfolgorante tenebra”, scritto dalla stessa Morante, è così raccontato dall’attrice: «La sanguinosa guerra di Troia, durata dieci anni, si è conclusa con la vittoria dei Greci, ma le donne, greche o troiane, mogli, figlie o sorelle dei trionfatori o degli sconfitti, hanno tutte pagato un amarissimo tributo. Sei straordinarie figure femminili delle tragedie di Eschilo, Sofocle ed Euripide si raccontano sullo sfondo del tragico retaggio della guerra: tre greche, Clitemnestra, Elettra ed Elena, e tre troiane, Cassandra Ecuba e Andromaca».

Nel Parco archeologico di Selinunte (Trapani) per Selinunte estate 2025 vengono messi in scena quasi ogni sera, dal 19 al 30 luglio, spettacoli dal forte sapore innovativo e di ricerca: da “Agamennomen”, rilettura ironica e tragica della figura dell’eroe greco, a “InLove”, da Romeo e Giulietta, da “Andromeda e Perseo”, sul trionfo dell’amore che vince la violenza, a “La leggenda del pianista sull’Oceano”, storia poetica e struggente.