13/03/2024

Sara Lazzaro a teatro con Scene da un matrimonio

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 13/03/2024 Aggiornato il 13/03/2024

Tra una serie tv e l'altra, l'attrice Sara Lazzaro trova il tempo anche per coltivare la sua passione per il teatro. Sarà infatti in scena al Teatro Franco Parenti di Milano con Scene da un matrimonio

Scene da un matrimonio

Dopo il finale della terza stagione di DOC. Nelle tue mani, Sara Lazzaro è pronta per tornare in tv con la seconda di Call My Agent – Italia (su Sky dal 22 marzo) però nel frattempo la potremo trovare a teatro.

È infatti la protagonista femminile di Scene da un matrimonio, spettacolo diretto da Raphael Tobia Vogel e ispirato all’omonimo capolavoro di Ingmar Bergman (nella traduzione di Piero Monaci, e nell’adattamento di Alessandro D’Alatri).

In scena con l’attrice troviamo Fausto Cabra. Scene da un matrimonio è una produzione del Teatro Franco Parenti di Milano, dove sarà in scena dal 14 al 24 marzo (nella Sala Grande).

Uno spettacolo molto atteso

Scene da un matrimonio è un titolo molto atteso, non solo perché parliamo della trasposizione teatrale di una pietra miliare della filmografia di Ingmar Bergman (che, lo ricordiamo, nacque come miniserie tv nel 1973 per diventare lungometraggio solo in un secondo momento), ma anche perché la regia di Raphael Tobia Vogel promette una delicata esplorazione del tema delle dinamiche che caratterizzano la relazione di coppia e i sentimenti familiari.

Al centro della scena, infatti, ci sono Giovanni e Marianna che all’apparenza sembrano formare una coppia felice e che funziona, ma che in realtà è segnata da crepe, insoddisfazioni, rabbia, risentimento e tensioni accumulati nel corso degli anni.

Lo spettacolo porterà inevitabilmente a riflettere sul significato del matrimonio non solo come frutto di un sentimento ma come istituzione. Una riflessione anche sulla famiglia borghese, le convenzioni sociali e le maschere che ogni giorno ci ritroviamo (nostro malgrado) a indossare.

Il ritorno di Sara Lazzaro a teatro

Noi siamo abituati a vederla sul piccolo e grande schermo, ma nel prestigioso curriculum di Sara Lazzaro c’è anche il teatro: dopo essersi laureata al Drama Centre di Londra, ha infatti lavorato con la compagnia Vanishing Point diretta da Matthew Lenton, mentre in Italia è stata diretta tra gli altri da Giorgio Sangati, Marco Tullio Giordana e Cristina Comencini.

«Ringrazio tutti coloro che mi hanno permesso di essere qui» – esordisce l’attrice durante la conferenza stampa – «Questo spettacolo è stato un viaggio per tutti. All’inizio abbiamo fatto dei sogni densi, poi il testo ha iniziato a smuovere delle cose profonde in tutti quanti. Più che di un matrimonio parla dell’anatomia di una relazione, si affrontano temi personali, si analizza come si vive con l’altro, ci si chiede cos’è l’amore. È una domanda fondamentale per noi esseri umani all’interno di questo mondo».

«È bello ritrovarsi con una regia in ascolto come quella di Raphael Tobia Vogel e tutti sono stati fondamentali per far prendere forma a questa creatura. Poi una cosa che ho notato è che non c’è una vera divisione tra uomo e donna, ci sono delle cose che risuonano in me come in Fausto (Cabra). Viviamo una parabola di opportunità, di riflessioni dinamiche che riconosciamo in prima persona e che sono universali».

A proposito degli aspetti più spinosi della narrazione, Sara spiega: «C’è un momento di forte violenza e la differenza fisica tra uomo e donna sovrasta quest’ultima, però Bergman ha scritto un testo con una direzione che va verso il riavvicinamento e la voglia di scegliersi di nuovo. Io come attrice ho cercato di inglobare dentro di me questa scena e qui è tornata la domanda sull’amore, perché c’è qualcosa che lega i due personaggi. Oltre a perdonare l’altro c’è il perdono di se stessi che per me è fondamentale per arrivare a quel livello di condivisione e accettazione».

E aggiunge: «Non c’è un finale morale, è una radiografia reale. Da qui il fatto che negli anni’70 questo testo fece scalpore e che risulti ancora così contemporaneo».