Sanremo 2017: cosa ci è piaciuto e cosa no

Redazione Pubblicato il 13/02/2017 Aggiornato il 14/02/2017

Il nostro bilancio su questa 67a edizione del Festival di Sanremo vinta a sorpresa da Francesco Gabbani, con la sua Occidentali's Karma

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Finale a sorpresa di Sanremo 2017 con il trionfo di Francesco Gabbani, che solo un anno fa vinceva tra i Giovani. La sua leggerezza pensosa (erroneamente scambiata da alcuni come un semplice divertissement) ha conquistato tutti, in particolare il pubblico da casa che gli ha fatto vincere persino il premio TIMmusic per il brano più ascoltato in streaming. Occidentali’s Karma ha avuto la meglio sulla super-favorita Che sia benedetta di Fiorella Mannoia (2° posto) e Vietato morire di Ermal Meta (3° posto).

I pronostici e l’outsider

Nonostante il pezzo di Gabbani fosse piaciuto fin da subito, la maggior parte dei pronostici non lo davano tra i possibili vincitori, vuoi perché ancora poco noto vuoi per il suo essere lontano dai canoni sanremesi. Ricordiamo infatti che si è presentato sul palco senza vestirsi da cerimonia, mettendo in piedi anche una piccola coreografia (diventata in breve tempo contagiosa) con tanto di ballerino-gorilla, sulle note di una canzone pop con un testo che lancia non poche frecciatine alla società attuale ed evitando qualunque tipo di melodramma amoroso. È stato proprio questo a portarlo dritto alla vittoria, dimostrandoci che forse gli italiani hanno deciso finalmente di cambiare, di voltare pagina, abbandonare la naftalina e calarsi finalmente in una prospettiva internazionale. C’è chi infatti sostiene che Francesco Gabbani, che a maggio parteciperà di diritto all’Eurovision Song Contest, potrebbe finalmente portare a casa anche quel premio. Per quanto riguarda Fiorella Mannoia ed Ermal Meta nessuna sorpresa: sapevamo che c’era il podio ad aspettarli, oltre a qualche premio (a lei quello della Sala Stampa Lucio Dalla e il Premio Lunezia per il miglior testo; a lui il Premio della Critica Mia Martini). Purtroppo un’altra super-favorita come Paola Turci e la sua Fatti bella per te si è dovuta accontentare solo del quinto posto, ma per noi rimane una delle vincitrici morali di questo festival.
A proposito di pronostici, siamo felici di aver visto giusto sul fronte delle Nuove Proposte, dove a vincere è stato Lele con Ora mai.

Cosa ci è piaciuto del festival

Ora che è tutto finito è anche tempo di bilanci. Partiamo con le cose che ci sono piaciute di più di questa edizione: indubbiamente l’inedita coppia Carlo ContiMaria De Filippi è stata strepitosa, ben oltre le aspettative. A loro il merito di aver portato eleganza e sobrietà allo show puntando più sulla sostanza (la musica, ma anche gli intermezzi con gli eroi del nostro quotidiano) che sui lustrini. Bello anche vedere su quel palco personaggi legati a diversi editori televisivi (a partire da Maria stessa, passando per Maurizio Crozza lì per concessione di Discovery, fino a Carlo Cracco della scuderia Sky), a dimostrazione che il Festival di Sanremo è patrimonio di tutti. Assolutamente da premiare anche la scelta dei pezzi in gara, variegata e in grado di rappresentare l’attuale panorama musicale italiano in tutte le sue sfumature.

Qualche piccola critica

Naturalmente non è stata tutta rosa e fiori, perché qualche difetto questa edizione l’ha avuto. Partiamo da una problematica che emerge ogni anno: la lunghezza eccessiva delle serate, che il più delle volte superano la mezzanotte mettendo a dura prova i telespettatori (e i tweet a tal proposito si sono sprecati).

Un consiglio: meno ospiti (il più delle volte poco incisivi) e tempi più rapidi, nello stile di altri show musicali come X Factor.

A proposito di ospiti: purtroppo si è voluto puntare ancora una volta sui comici, che il più delle volte non fanno nemmeno ridere. Quindi, se proprio ci devono essere, pochi ma buoni. Una piccola critica anche sul meccanismo della gara e sulla scelta dei giurati eccellenti: l’eliminazione, soprattutto quando si parla di big della musica, non è mai di buon gusto e ha ragione Gigi D’Alessio (che non è arrivato in finale) nel dire che la giuria di qualità era poco equilibrata e composta da mondi troppo distanti dal suo e da quello di altri colleghi (forse sarebbe meglio avere personaggi che vivono di musica e che non arrivano, per esempio, dal cinema). Quindi la speranza è che il prossimo direttore artistico (o lo stesso Carlo Conti nel caso ci ripensi e torni al timone del festival) valuti qualche cambiamento su questi frangenti.

Previsioni di successo

Quali saranno le canzoni di Sanremo 2017 che secondo voi avranno più successo, in radio, in streaming e negli store digitali? Qualche suggerimento ci viene già dato dai primi dati, ma sicuramente oltre ai primi tre classificati e su Paola Turci, puntiamo su Alessio Bernabei con Nel mezzo di un applauso (15° posto), Samuel con Vedrai (10° posto) e Michele Bravi con Il diario degli errori (4° posto).