08/01/2023

Lolita Lobosco 2: Luisa Ranieri tra crimini e batticuore

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 08/01/2023 Aggiornato il 08/01/2023

Luisa Ranieri torna a vestire i panni (e i tacchi) di Lolita Lobosco, nella seconda stagione della serie tv tratta dai romanzi di Gabriella Genisi. Dall'8 gennaio, in prima serata, su Rai 1

Lolita Lobosco 2

Il mondo del crime è sempre più donna e lo dimostrano personaggi come Lolita Lobosco, nata dalla penna di Gabriella Genisi e passata dai romanzi alla serialità televisiva. Ora, dopo il successo della prima stagione, ne arriva una seconda ricca di casi da risolvere e in cui si continua a raccontare le vicende (professionali e personali) di questa brillante poliziotta, che è riuscita a farsi strada in un ambiente prevalentemente maschile senza rinunciare alla sua femminilità.

A interpretare l’acuta e sensuale Vicequestore del Commissariato di Polizia a Bari (che rinuncia raramente al tacco 12) è la meravigliosa Luisa Ranieri.

Con lei nel cast, tra gli altri, Filippo Scicchitano, Giovanni Ludeno, Jacopo Cullin, Bianca Nappi, Lunetta Savino, Giulia Fiume, Camilla Diana, Claudia Lerro, Donata Frisini, Maurizio Donadoni, Nunzia Schiano, Ninni Bruschetta, Mario Sgueglia. La regia è di Luca Miniero. Le indagini di Lolita Lobosco andranno in onda su Rai 1, in prima serata, dall’8 gennaio (per sei serate).

I nuovi casi del Vicequestore

Nuovi casi intricati aspettano Lolita Lobosco, che avrà come sempre al suo fianco i fidatissimi Forte ed Esposito. La Vicequestore continuerà anche le indagini sulla morte del padre, assassinato anni prima dalla malavita che agiva nel porto di Bari: fare luce sulla questione e scoprire l’esecutore materiale dell’omicidio non sarà facile, dato che qualcuno cercherà di tenerla lontana dalla verità.

Come vanno gli affari di cuore? Lolita, dopo l’iniziale ritrosia, è finalmente felice accanto al giornalista Danilo Martini (più giovane di lei) e cercherà, anche su consiglio della madre Nunzia, di lasciarsi andare di più e di mettere un po’ in discussione le sue granitiche convinzioni sul rapporto di coppia. E ad un certo punto, per complicare le cose, spunterà anche la sua prima cotta ovvero l’affascinante Angelo Spatafora.

La parola a Luisa Ranieri e Luca Zingaretti

«Vado particolarmente fiero del lavoro che abbiamo fatto e credo che questa seconda stagione sia ancora più bella della prima» – dice Luca Zingaretti, produttore della serie (per Zocotoco) insieme ad Angelo Barbagallo (Bibi Film Tv), collegato da remoto alla conferenza stampa – «Ringrazio Rai Fiction e Maria Pia Ammirati per averci permesso di farla. Io ho sempre amato molto il personaggio di Lolita Lobosco e sia gli sceneggiatori che il regista Luca Miniero sono riusciti a restituire sullo schermo la magia delle pagine dell’autrice. Luisa (Ranieri) ha dato al personaggio la giusta dimensione di donna forte, ma anche calda e accogliente, moderna e al tempo stesso legata alle tradizioni».

Caratteristiche che anche l’attrice (nonché moglie di Zingaretti) ama molto: «È una donna del sud lontana dai cliché. Ha forti radici nella sua cultura, ma il fatto di avere lasciato per un periodo la sua terra le permette di vedere tutto da un punto di vista diverso, con il giusto distacco. È una donna moderna, che ha messo l’amore accanto a sé e il lavoro davanti. È una donna di oggi che non si identifica solo con l’idea di avere un marito e dei figli, fa un percorso non del tutto dritto, ma con curve, cadute e impennate. Ha più di 40 anni, inizia a fare bilanci della sua vita, ma non è disposta a mettere in crisi il suo sistema e lo fa fino ad un certo punto. In questa nuova stagione la vedremo sempre determinata e coraggiosa, ma anche fragile e imperfetta come tutte noi. I personaggi perfetti non esistono, perché l’essere umano non lo è e la società è ingiusta».

E confessa: «Devo dire che la solarità, ma anche la malinconia di Lolita mi appartengono. Mi piace poi il suo essere pungente (e a volte anche un po’ cattiva) con gli uomini che ha intorno. È un modo di sedurre e di giocare in maniera differente. Mi piacerebbe avere un po’ della sua spregiudicatezza».