10/06/2019

Lana del Rey: primi assaggi del nuovo album

Veronica Colella Pubblicato il 10/06/2019 Aggiornato il 10/06/2019

La data di uscita del quinto album di Lana del Rey non è ancora stata annunciata ma qualche canzone è già disponibile all'ascolto. Le atmosfere sono sempre molto riconoscibili ma con un tocco di umorismo in più

lana del rey

Lana del Rey ha da poco pubblicato la cover di Doin’ time dei Sublimes, con un teaser trailer del documentario sull’iconica band californiana presentato lo scorso aprile al Tribeca Film Festival. Il singolo anticipa l’atteso nuovo album Norman F***ing Rockwell: un titolo che ironizza sul narcisismo degli artisti consapevoli del proprio talento, neanche fossero “lo stramaledetto Norman Rockwell”, illustratore americano di punta negli anni ’50 e padre di un “realismo romantico” un po’ kitch.

La data di uscita del suo quinto lavoro in studio non è ancora stata annunciata, ma qualche canzone è già disponibile all’ascolto.

Mariners Apartment Complex, Venice Bitch e Hope is a dangerous thing for a woman like me to have – but I have it (in cui si paragona in maniera autoironica alla poetessa Sylvia Plath) danno un’idea di quello che possiamo aspettarci a livello di sonorità e di tematiche.

Un album più leggero (ma non troppo)

Ancora fedele ai toni languidi di Born to die che hanno decretato il suo successo, con il suo mix di musica country e intermezzi dream pop, ma con una patina di umorismo che ne stempera le atmosfere indolenti. Il merito è in parte del produttore-superstar Jack Antonoff, voce dei Bleachers e paroliere, che ha già collaborato con cantautrici come Taylor Swift (per cui ha co-firmato il tormentone Look at what you made me do), Lorde e St. Vincent.

Venice Bitch è forse il pezzo che per adesso fa da spartiacque tra i veri appassionati e gli ascoltatori casuali: quasi 10 minuti di durata contro i classici 3, misura standard della musica pop dai tempi dei dischi a 78 giri, e con un lungo intermezzo strumentale. I suoi manager si sono messi le mani nei capelli all’idea di promuoverlo come singolo, ma Lana ha insistito: “è la canzone perfetta da sentire in macchina a fine estate”.

Le ipotesi ancora da confermare

Lo scorso ottobre si era parlato anche di una collaborazione con Machine Gun Kelly, accennata in un brevissimo video su Instagram dove Lana siede in macchina ad ascoltare le sue canzoni. Il rapper – che di recente ha interpretato la leggenda del glam metal Tommy Lee nel biopic di Netflix The Dirt – ha poi confermato di aver lavorato ad una canzone con lei, ma non è chiaro se sarà inclusa nell’album. Per tutto il 2018 Lana si è fatta fotografare con altri musicisti, tra cui Marina Diamandis (prima conosciuta come Marina and the Diamonds), Florence Welch, FKA Twigs e Wiz Khalifa, dando il via a una serie di speculazioni su chi avrebbe collaborato al suo album, tutte ancora senza conferma.

Prima il libro di poesie?

Nei piani di Lana c’era prima la pubblicazione di un libro di poesie autoprodotto, venduto alla cifra simbolica di un dollaro, che raccoglie i versi scritti per superare il blocco dello scrittore sofferto durante la lavorazione dell’album. Forse stava solo scherzando, ma l’idea è piaciuta a moltissimi fan.

Dietro alla sua immagine di bambola di porcellana Lana Del Rey (al secolo Elizabeth Woolridge Grant) è insospettabilmente profonda, come testimonia la laurea in Metafisica conseguita alla Fordham University, e le piace farcelo sapere: basta leggere il testo di Hope is a dangerous thing per trovare riferimenti sparsi al fotografo Slim Aarons (famoso per i suoi ritratti delle socialites americane, spesso a bordo piscina), alla già citata Sylvia Plath e al film Le ali della libertà (da cui ha rubacchiato il titolo).