07/03/2024

Jean Paul Gaultier presenta il suo Fashion Freak Show

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 07/03/2024 Aggiornato il 07/03/2024

Fashion Freak Show è lo spettacolo nato dalla genialità di Jean Paul Gaultier in veste di autore, regista e costumista. Quella al Teatro Arcimboldi di Milano dal 7 al 24 marzo è l'unica tappa prevista in Italia

Jean Paul Gaultier - Fashion Freak Show

Ha scritto un capitolo fondamentale della storia della moda e ha intrecciato più volte il suo percorso artistico con il mondo dello spettacolo (dalla musica al cinema). Quindi non ci stupisce che il grande Jean Paul Gaultier abbia deciso, in questa fase della sua vita, di sperimentare e realizzare uno spettacolo tutto suo. La sua nuova creazione si chiama Fashion Freak Show è ed un’esplosiva combinazione di rivista, concerto pop e sfilata di moda.

Lo stilista francese lo sta accompagnando in una sfavillante tournée mondiale, che ora è arrivata al Teatro Arcimboldi Milano (unica tappa italiana) dal 7 al 24 marzo.

Una grande festa

Fashion Freak Show vede coinvolto Jean Paul Gaultier nella triplice veste di autore, regista (un ruolo condiviso con Tonie Marshall) e costumista. È uno spettacolo unico nel suo genere (poteva essere altrimenti?), innovativo, colorato, coinvolgente, emozionante, in una sola parola esplosivo! Si tratta di una vera e propria festa, in cui il celebre stilista ci porta all’interno del suo mondo creativo, ispirazionale e artistico, raccontandoci anche la sua storia. Uno degli ingredienti principali è naturalmente la moda: per l’occasione ha disegnato centinaia di nuovi abiti esclusivi, senza dimenticare le sue creazioni più iconiche.

C’è poi la musica, con una playlist che passa dalla disco al funk, dal pop al rock, dalla new wave al punk, ma anche la straordinaria parte coreografica firmata da Marion Motin.

Sul palco venti performer tra attori, ballerini e artisti circensi che interpretano creature e personalità stravaganti, passionali, talvolta esagerate, sgarbate, sexy e impertinenti.

Sullo sfondo un grande videowall dove compaiono special guest molto speciali, ovvero sostenitori e amici di lunga data di Gaultier: da Rossy de Palma, che interpreta l’implacabile maestra del giovane Gaultier, che nutre segrete fantasie di moda, a Catherine Deneuve che legge gli isterici nomi che Gaultier dava alle creazioni della sua favolosa sfilata di alta moda maschile dei primi anni’90.

Jean Paul Gaultier condivide poi il suo diario dei tempi e rende omaggio a coloro che lo hanno ispirato nel cinema (Pedro Almodovar, Luc Besson), nella musica (Madonna, Kylie Minogue, Myléne Farmer) e nella danza (Régine Chopinot, Angelin Prejlocaj).

La parola a Jean Paul Gaultier

Prima di andare in scena Jean Paul Gaultier ha incontrato i giornalisti e durante la conferenza stampa non abbiamo potuto fare a meno di constatare, ancora una volta, che sono i veri big quelli che si dimostrano più disponibili e generosi nel raccontarsi.

«Dopo anni di moda ho capito che era tempo di realizzare uno show con la storia della mia vita. Quella che vedrete è la verità pura, non c’è niente di inventato» – sottolinea – «Da bambino ero molto timido, docile e il fatto di essere figlio unico mi portava a restare ancora di più nel mio mondo, che era la moda. Sono cresciuto sfogliando le riviste di mia madre e ammirando come lo stile delle donne è cambiato negli anni. Apprezzavo lo stile di quelle donne che erano sensuali per scelta, non per piacere agli uomini, ma per sedurre loro stesse».

A tal proposito viene subito in mente Madonna, pop-star con cui lui ha lavorato spesso: «Io sono stato un suo fan fin dall’inizio. Mi ricordo che l’avevo vista nell’edizione inglese di Top of the Pops mentre cantava Holidays e mi era piaciuta subito, anche perché ben vestita. Ero rimasto colpito nel sapere che fosse americana, ma per fortuna il suo gusto era europeo e infatti la sua stilista era francese» – racconta – «In seguito l’ho conosciuta in una discoteca francese e le ho detto che, invece di copiare i miei corsetti, potevo farglieli direttamente io. Poco dopo mi ha telefonato per chiedermi di realizzare i costumi per il Blonde Ambition World Tour».

Tornando allo spettacolo dice: «C’è musica, ballo, coreografie, oltre che la moda. Ci sono sia capi originali del mio archivio che altri più moderni, alcuni li ho dovuti adattare per facilitare i movimenti dei ballerini. Spero tanto che piaccia agli italiani».

Lo stilista ha un legame molto forte con il nostro paese e l’Italian Style: «La mia prima volta in Italia fu nel 1978 e mi ricordo che mi comprai una giacca di Giorgio Armani, uno stilista che ho sempre stimato come Moschino, moderno con la sua ironia. Invece da bambino ed adolescente amavo Roberto Capucci perché era stratto, un poi come Balenciaga».

Inevitabile chiedergli del suo brand: «Ho deciso di far realizzare ogni nuova collezione Jean Paul Gaultier a un giovane designer. Io invece non penso di firmare altre collezioni, perché sento il bisogno di fare altro (sto infatti lavorando, come direttore artistico, su un film d’animazione sulla storia della moda che uscirà tra il 2025 e il 2026). Ho chiuso il mio percorso nella moda con un sorriso, però amo ancora sfogliare le riviste di moda (naturalmente cartacee!) e ritagliare foto».