12/02/2022

Inventing Anna: una serie tv sulla truffatrice più cool di New York

Veronica Colella Pubblicato il 12/02/2022 Aggiornato il 14/02/2022

Arriva su Netflix la miniserie targata Shondaland sulla vera storia di Anna Delvey, truffatrice e visionaria interpretata da Julia Garner di Ozark

Inventing Anna

La miniserie di Shonda Rhimes sulla party girl che ha preso in giro tutta New York, fingendo di essere una ricca ereditiera con grandi progetti, è finalmente arrivata su Netflix.

Se il nome di Anna Delvey non vi dice niente, tutto quello che dovete sapere è che la sua è la truffa più ingenua mai tentata. E nonostante tutto ha quasi funzionato.

Inventing Anna racconta la sua storia ispirandosi al reportage di Jessica Pressler, giornalista del New York Magazine che nel 2018 ha pazientemente ricostruito tutti i passaggi che hanno portato l’intraprendente (e forse non del tutto lucida) Anna Sorokin a tentare una scalata al successo che l’ha condotta dritta in prigione. Ma nei quattro anni in cui si è reinventata Anna Delvey ha convinto decine di persone a prestarle cifre da capogiro e a garantire per lei sulla fiducia, arrivando molto vicina a realizzare i suoi sogni.

Molto più di una socialite

Anna voleva solo essere presa sul serio. Forse alla sua versione dei fatti ci credeva davvero: se i Kardashian sono riusciti a tirare su un impero miliardario dal nulla, scrive Pressler, perché non avrebbe dovuto farcela anche lei? Le bastava fingere di essere la persona che avrebbe voluto diventare, almeno finché non fosse riuscita a mettere in piedi la fondazione artistica a suo nome. Vestiti costosi, principesche camere d’albergo, cene eleganti e party esclusivi non erano il fine, erano solo il mezzo.

Ecco perché è ancora molto risentita dell’etichetta di “aspirante socialite” che le hanno affibbiato i giornali quando la verità è venuta a galla. E non ha intenzione di guardare la serie, nonostante la protagonista Julia Garner sia andata a trovarla in carcere. “In realtà nemmeno Anna sa chi è davvero”, ha commentato Garner sull’edizione americana di Rolling Stone. Le sue risposte sono state vaghe, evasive. Nonostante tutto, la Anna della serie è così magnetica e irresistibile che non sarà difficile credere alle sue numerose bugie.

Avvocati, amici e tanti guai

Nei primi episodi Anna è già stata smascherata, ma è sicura di uscirne vincente. Non importa se ormai ha dovuto barattare i tubini da Audrey Hepburn con la tutona informe del carcere, è solo questione di tempo e tornerà libera. Per difendersi dalle accuse di truffa aggravata punta tutto sulla sua fama e su un avvocato agguerrito (Todd Spodek, interpretato da Arian Moayed di Succession). È quello che dice alla giornalista che è andata a cercarla per avere la sua versione dei fatti, guardandola dall’alto in basso per il suo look poco chic.

Indagando su quella strana ragazza russa, spuntata un bel giorno dal nulla sostenendo di essere una ricca ereditiera tedesca a cui piace sognare in grande, Vivian (Anna Chlumsky di Veep) non potrà fare a meno di stringere con lei un legame di odio-amore.

Per arrivare alla verità sarà costretta a rintracciare tutte le persone che Anna ha coinvolto nei suoi imbrogli, da Neff (Alexis Floyd), concierge di un hotel di lusso che si è fatta amica a colpi di laute mance, a Kacy (Laverne Cox di Orange is the new Black), personal trainer dei VIP che Anna ha reclutato per trasformarsi nella migliore versione di se stessa. E non può mancare Rachel (Katie Lowes di Scandal), la sventurata photo editor di Vanity Fair che Anna ha riempito di debiti a tradimento.

E se avesse ragione?

Nemmeno la vera Rachel guarderà la miniserie, anzi, dalle pagine del magazine Town & Country ha accusato Netflix di fare da PR a una truffatrice. Comprensibile, dal momento che Anna Delvey-Sorokin le ha lasciato nel conto in banca un buco da 60.000 dollari dopo un disastroso viaggio in Marocco. I timori di Rachel non sono poi così infondati, i soldi dell’accordo con Netflix sono già serviti a coprire le parcelle dell’avvocato e quasi tutte le spese legali, nonché a ripagare i debiti con le banche. E una volta uscita di galera, dove è tornata solo per via di un problema di visto, potrebbe utilizzare la sua notorietà per ottenere finalmente quello che ha sempre desiderato. Una vita migliore, per cui è valsa la pena mentire.

 

Inventing Anna. La storia vera della truffatrice più cool di New York

Arriva su Netflix la miniserie targata Shondaland sulla vera storia di Anna Delvey, truffatrice e visionaria interpretata da Julia Garner di Ozark.

La miniserie di Shonda Rhimes sulla party girl che ha preso in giro tutta New York, fingendo di essere una ricca ereditiera con grandi progetti, è finalmente arrivata su Netflix. Se il nome di Anna Delvey non vi dice niente, tutto quello che dovete sapere è che la sua è la truffa più ingenua mai tentata. E nonostante tutto ha quasi funzionato.

Inventing Anna racconta la sua storia ispirandosi al reportage di Jessica Pressler, giornalista del New York Magazine che nel 2018 ha pazientemente ricostruito tutti i passaggi che hanno portato l’intraprendente (e forse non del tutto lucida) Anna Sorokin a tentare una scalata al successo che l’ha condotta dritta in prigione. Ma nei quattro anni in cui si è reinventata Anna Delvey ha convinto decine di persone a prestarle cifre da capogiro e a garantire per lei sulla fiducia, arrivando molto vicina a realizzare i suoi sogni.

Molto più di una socialite

Anna voleva solo essere presa sul serio. Forse alla sua versione dei fatti ci credeva davvero: se i Kardashian sono riusciti a tirare su un impero miliardario dal nulla, scrive Pressler, perché non avrebbe dovuto farcela anche lei? Le bastava fingere di essere la persona che avrebbe voluto diventare, almeno finché non fosse riuscita a mettere in piedi la fondazione artistica a suo nome. Vestiti costosi, principesche camere d’albergo, cene eleganti e party esclusivi non erano il fine, erano solo il mezzo.

Ecco perché è ancora molto risentita dell’etichetta di “aspirante socialite” che le hanno affibbiato i giornali quando la verità è venuta a galla. E non ha intenzione di guardare la serie, nonostante la protagonista Julia Garner sia andata a trovarla in carcere. “In realtà nemmeno Anna sa chi è davvero”, ha commentato Garner sull’edizione americana di Rolling Stone. Le sue risposte sono state vaghe, evasive. Nonostante tutto, la Anna della serie è così magnetica e irresistibile che non sarà difficile credere alle sue numerose bugie.

Avvocati, amici e tanti guai

Nei primi episodi Anna è già stata smascherata, ma è sicura di uscirne vincente. Non importa se ormai ha dovuto barattare i tubini da Audrey Hepburn con la tutona informe del carcere, è solo questione di tempo e tornerà libera. Per difendersi dalle accuse di truffa aggravata punta tutto sulla sua fama e su un avvocato agguerrito (Todd Spodek, interpretato da Arian Moayed di Succession). È quello che dice alla giornalista che è andata a cercarla per avere la sua versione dei fatti, guardandola dall’alto in basso per il suo look poco chic.

Indagando su quella strana ragazza russa, spuntata un bel giorno dal nulla sostenendo di essere una ricca ereditiera tedesca a cui piace sognare in grande, Vivian (Anna Chlumsky di Veep) non potrà fare a meno di stringere con lei un legame di odio-amore.

Per arrivare alla verità sarà costretta a rintracciare tutte le persone che Anna ha coinvolto nei suoi imbrogli, da Neff (Alexis Floyd), concierge di un hotel di lusso che si è fatta amica a colpi di laute mance, a Kacy (Laverne Cox di Orange is the new Black), personal trainer dei VIP che Anna ha reclutato per trasformarsi nella migliore versione di se stessa. E non può mancare Rachel (Katie Lowes di Scandal), la sventurata photo editor di Vanity Fair che Anna ha riempito di debiti a tradimento.

E se avesse ragione?

Nemmeno la vera Rachel guarderà la miniserie, anzi, dalle pagine del magazine Town & Country ha accusato Netflix di fare da PR a una truffatrice. Comprensibile, dal momento che Anna Delvey-Sorokin le ha lasciato nel conto in banca un buco da 60.000 dollari dopo un disastroso viaggio in Marocco. I timori di Rachel non sono poi così infondati, i soldi dell’accordo con Netflix sono già serviti a coprire le parcelle dell’avvocato e quasi tutte le spese legali, nonché a ripagare i debiti con le banche. E una volta uscita di galera, dove è tornata solo per via di un problema di visto, potrebbe utilizzare la sua notorietà per ottenere finalmente quello che ha sempre desiderato. Una vita migliore, per cui è valsa la pena mentire.