30/10/2025

Frida Opera Musical: Drusilla Foer guida il racconto nel ruolo de La Catrina

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 30/10/2025 Aggiornato il 30/10/2025

Dal 30 ottobre al 2 novembre sarà in scena al Teatro Arcimboldi di Milano Frida Opera Musical con protagonista Federica Butera e Drusilla Foer nel ruolo de La Catrina

FRIDA Opera Musical

Uno degli spettacoli più attesi di questa stagione? Indubbiamente Frida Opera Musical che, dopo l’anteprima nazionale ad Avellino, debutta al TAM Teatro Arcimboldi dove rimarrà in scena dal 30 ottobre al 2 novembre, proprio in concomitanza con la festa di Ognissanti e il Giorno dei Morti. Un particolare questo non trascurabile, come sottolinea anche il regista Andrea Ortis, dato che nel musical si parla non solo di vita ma anche di morte e ad accompagnare la narrazione è La Catrina.

La Catrina è una figura importante dell’immaginario e della cultura popolare messicana, icona della morte e della vita, della satira e della bellezza eterna.

E’ lei che incarna lo spirito del Messico profondo nel quale convivono, in un unico grande affresco, colori, musica e passione. Ad interpretarla non poteva che essere un’artista di grande spessore come Drusilla Foer. È invece Federica Butera (che in molti si ricorderanno anche nel film Il Traditore di Marco Bellocchio) a portare sul palco Frida Kahlo, con tutto il suo bagaglio umano e artistico.

Cosa c’è da sapere sul musical

Dopo il successo di produzioni come La Divina Commedia Opera Musical e Van Gogh Café, MIC International Company presenta questo nuovo importante progetto in collaborazione con il Museo Frida Kahlo “Casa Azul”, il Museo Diego Rivera Anahuacalli e con il Patrocinio dell’Ambasciata del Messico in Italia.

La regia è di Andrea Ortis, che ha firmato anche il libretto insieme a Gianmario Pagano. Le musiche (che esplorano diversi generi) e le liriche sono invece di Vincenzo Incenzo, le coreografie di Marco Bebbu, i costumi di Erika Carretta, le scene di Gabriele Moreschi e il disegno luci di Valerio Tiberi, con le proiezioni a cura di Virginio Levrio.

Andrea Ortis lo troviamo anche in scena, nel ruolo di Diego Rivera, grande e tormentato amore di Frida.

A completare il cast troviamo Antonello Angiolillo, Floriana Monici, Valeria Belleudi, Riccardo Maccaferri, Debora Boccuni, Arianna Tale’, Federica De Riggi, Antonio Sorrentino, Elisabetta Dugatto, Giulia Maffei, Rebecca Erroi, Enrico Cava, Jacopo Siccardi, Omar Barole, Matteo Ammoscato, Carmine Olivazzi, Damiano Spitaleri, Raffaele Iorio, Leonardo Mazzarotto, Gioele Mazza e Samuel Perinotto.

Un viaggio nella vita e nelle opere di Frida

«Questa è la prima opera musicale al mondo su Frida avallata da Casa Azul» – spiega Andrea Ortis durante la conferenza stampa – «L’obiettivo (chiesto e condiviso) è quello di ridare verità di Frida, prendendo le distanze dal “mood merchandising” degli ultimi anni. La nostra non vuole essere una iniziativa furba, bensì il tentativo artistico di rispettare la verità. Lo spettacolo segue una linea biografica, non solo di Frida ma anche di Diego Rivera, con la collocazione nel contesto sociopolitico e culturale dei primi 50 anni del ‘900. E naturalmente c’è tutto il mondo pittorico, avendo la possibilità di riprodurre sia le opere di Frida che i murales di Rivera. A tutto questo si aggiunge un terzo binario verticale, riguardante il rapporto tra vita e morte, perché il dolore è stato compagno dell’esistenza di Frida». E qui sottolinea: «In Messico si ha una percezione diversa della morte, che noi associamo al nero mentre lì al colore arancio dei fiori di calendula. Qui entra in gioco La Catrina, che fu anche rappresentata in un murales da Rivera. Con questo spettacolo vogliamo portare l’idea che il dolore può essere possibilità».

«Attraverso la pittura Frida è riuscita a sublimare il dolore rendendolo cura per tutti» – dice Federica Butera – «Il dolore esiste e al suo interno si possono trovare dei regali. Il dolore e l’arte sono più o meno la stessa cosa. Per me, per esempio, fare arte è necessità più che piacere. Sono nata con la musica e attraverso essa ho potuto sempre esprimere il dolore». E aggiunge: «Credo che il teatro sia il luogo dove vermogliano i fiori più belli.»

La Catrina di Drusilla Foer

«In questo luogo la storia di Frida viene raccontata nella sua interezza, che è più preziosa del suo aspetto iconico. Lei è stata una grande donna, che si trovava a dialogare con personaggi come Rockefeller e che, nonostante tutto, ha avuto la forza di vivere la sua condizione. C’è poi il tema della rivoluzione, di cui sento oggi una grandissima urgenza, poi quello del rapporto con le lotte che conferisce al nostro tempo un valore. Credo che in questo momento storico di regressione, livido e addolorato, le opere di teatro in cui una donna vive il proprio dolore siano preziose» – racconta Drusilla Foer – «La Catrina la vedo austera, simpatica, leggera, vicina all’essere umano. E ogni tanto vorrebbe essere la vita. Mi piacerebbe, per esempio, che i ragazzi di oggi avessero una Catrina fuori dalle scuole che dica loro “datevi da fare, divorate la vita, abitatela e non vivete all’insaputa di voi stessi”».

«Questo spettacolo mi ha riacceso in un mio momento artistico un po’ sopito» – aggiunge – «La Catrina mi ha trasmesso un forte senso di partecipazione. Non ho mai assistito a un lavoro di casting così prezioso, che vede sul palco artisti di varie personalità scelte con la volontà di rappresentare la verità. Mi ha dato tantissima vitalità».