09/05/2023

Eurovision Song Contest 2023 al via. Cosa c’è da sapere

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 09/05/2023 Aggiornato il 09/05/2023

Si parte stasera con la prima semifinale. A commentare l'evento troveremo di nuovo Gabriele Corsi, accompagnato da Mara Maionchi. Il nostro concorrente è Marco Mengoni, ma ci sono anche altri italiani da tenere d'occhio

Eurovision Song Contest 2023

Dopo un weekend intenso a Londra per l’incoronazione di Re Carlo III, i riflettori continuano a rimanere puntati sul Regno Unito ma si spostano a Liverpool, dove questa settimana si terrà la 67esima edizione dell’Eurovision Song Contest. Una location scelta come alternativa all’Ucraina, terra natia dei vincitori dello scorso anno ovvero la Kalush Orchestra, dove per ovvi motivi non è possibile attualmente organizzare una kermesse di questo tipo. Ricordiamo che l’Eurovision Song Contest è l’evento non sportivo più seguito al mondo e vedrà in gara 37 nazioni, tra cui naturalmente l’Italia rappresentata da Marco Mengoni (in quanto vincitore dell’ultimo Festival di Sanremo). Come sempre sarà possibile seguire il tutto attraverso i social, gli aggiornamenti web, ma soprattutto grazie ai canali Rai che, dopo l’ottima esperienza della scorsa edizione tenutasi nella nostra Torino, continua a investire spazi ed energie su questa importante manifestazione.

Domenica 7 maggio si sono aperte ufficialmente le danze con il Turquoise Carpet, tenutosi al St. George’s Hall, che ha visto sfilare tutti i concorrenti.

Sono poi previste le semifinali il 9 e l’11 maggio, mentre il 13 maggio largo al gran finale che decreterà il vincitore.

Gli italiani in gara

Partiamo naturalmente dal cuore pulsante dell’evento ovvero gli artisti, dedicando un capitolo a parte agli italiani. Come mai parliamo al plurale? Perché oltre a Marco Mengoni, che rappresenterà ufficialmente l’Italia con la sua Due Vite, c’è di più. Sul palco della Liverpool Arena saliranno anche i Piqued Jacks (originari di Pistoia), scelti per San Marino attraverso il concorso Una Voce per San Marino, che canteranno la loro rockeggiante Like An Animal. E poi c’è Alessandra Mele (nata a Pietra Ligure), una ragazza con una voce e un carisma che non passano inosservati, che rappresenterà la Norvegia (sua nazione d’adozione) con il suo imponente singolo di debutto Queen of Kings.

Le scalette delle due semifinali e i Big Five

Ricordiamo brevemente come funziona la gara: nel corso delle due semifinali verranno scelti i venti paesi che accederanno alla serata finale, dove si scontreranno con quello vincitore della precedente edizione (l’Ucraina) e i Big Five (le nazioni che hanno sostenuto per prime l’Eurovision) ovvero Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna.

Nel corso della prima semifinale del 9 maggio saranno i gara i primi 15 paesi:

Norvegia – Alessandra Mele (Queen of kings), Malta – The Busker – (Dance -Our own party), Serbia – Luke Black (Namo mi se spava), Lettonia – Sudden Lights (Aij?), Portogallo – Mimicat (Ai coração), Irlanda – Wild Youth (We are one), Croazia – Let 3 (Mama šč!), Svizzera – Remo Forrer (Watergun), Israele – Noa Kirel (Unicorn), Moldavia – Pasha Parfeni (Soarele şi luna), Svezia – Loreen (Tattoo), Azerbaijan – TuralTuranX (Tell me more), Repubblica Ceca – Vesna (My sister’s crown), Olanda – Mia Nicolai & Dion Cooper (Burning daylight), Finlandia – Käärijä (Cha cha cha).

L’11 maggio spetterà ad altri 16: Danimarca – Reiley (Breaking my heart), Armenia – Brunette (Future lover), Romania – Theodor Andrei (D.G.T.-Off and on), Estonia – ALIKA (Bridges), Belgio – Gustaph (Because of you), Cipro – Andrew Lambrou (Break a broken heart), Islanda – Diljá (Power), Grecia – Victor Vernicos (What they say), Polonia – BLANKA (Solo), Slovenia – Joker Out (Carpe diem), Georgia – Iru (Echo), San Marino – Piqued Jacks (Like an animal), Austria – Teya & Salena (Who the hell is Edgar?), Albania – Albina & Familja Kelmendi (Duje), Lituania – Monika Linkyte (Stay), Australia – Voyager (Promise).

Quali saranno invece gli artisti dei Big Five che vedremo e ascolteremo durante la finale? Oltre al nostro Marco Mengoni ci sarà La Zarra per la Francia (con Évidemment), Lord of the Lost per la Germania (Blood & glitter), Blanca Paloma per la Spagna (Eaea) e Mae Muller per il Regno Unito (I wrote a song).

A rappresentare l’Ucraina sarà invece il duo Tvorchi (con Heart of steel).

Chi è il favorito?

Al momento possiamo dirvi che i bookmaker danno come potenziale vincitrice Loreen con Tattoo. In effetti, il brano della cantante svedese (già vincitrice nel 2012 con Euphoria), è decisamente uno dei più belli tra quelli in gara e sappiamo già che ci regalerà delle performance molto emozionanti.

Dopo di lei vengono dati favoriti Käärijä (Finlandia), Tvorchi (Ucraina), Alessandra Mele (Norvegia) e Blanca Paloma (Spagna).

Il nostro Marco Mengoni è un po’ meno quotato per la vittoria, ma in compenso è secondo negli ascolti Spotify tra i concorrenti dell’Eurovision. Prima di lui Loreen e al terzo posto Alessandra Mele.

Ricordiamo che Marco partecipò alla kermesse esattamente dieci anni fa con L’essenziale classificandosi settimo.

Gli appuntamenti in tv

Come vi dicevamo Rai seguirà l’Eurovision Song Contest trasmettendo in diretta le semifinali del 9 e 11 maggio su Rai2 (alle ore 21, con anteprima alle ore 20.15) e la finale del 13 maggio su Rai1 (alle ore 20.40), RaiPlay e Rai Radio2. A commentare l’evento troveremo di nuovo Gabriele Corsi, stavolta accompagnato dalla mitica Mara Maionchi.

«Non credo che seguiremo mai un copione, perché è bello lasciare Mara al suo estro» – dice Gabriele durante la conferenza stampa – «Questo è per me il terzo anno e speriamo di divertirvi. L’Eurovision è una grande festa della musica, uno spettacolo di inclusione che permette a tutti di calcare quel palco con messaggi diversi. Vi anticipo che quest’anno vedremo davvero di tutto».

«Non avrei mai immaginato di poter fare una esperienza così grande nella mia vita» – confessa Mara Maionchi – «Sono emozionata e anche un po’ preoccupata, spero di avere qualche Santo in paradiso che mi aiuti ad affrontare questa cosa colossale».