29/11/2022

Emma presenta il docufilm Sbagliata Ascendente Leone

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 29/11/2022 Aggiornato il 29/11/2022

È disponibile su Prime Video Sbagliata Ascendente Leone, il docufilm in cui la cantante Emma si racconta tra privato e carriera

Emma

Se c’è un’artista che non si è mai nascosta dietro il velo sfavillante della celebrità quella è Emma Marrone.

Una donna determinata, sincera e vera in tutte le cose che fa, tanto da sentire il desiderio di mettersi ancora di più a nudo.

In che modo? In un docufilm dal titolo Sbagliata Ascendente Leone, ora disponibile in streaming su Prime Video, che naturalmente ha per colonna sonora la sua musica e in particolare il nuovo brano omonimo scritto dalla stessa Emma insieme ad Alessandro La Cava e Francesco “Katoo” Catitti (produttore del pezzo).

Cosa c’è da sapere sul docufilm

Sbagliata Ascendente Leone è il vero racconto di RealBrown, diretto dal duo registico BENDO (Lorenzo Silvestri e Andrea Santaterra). L’idea di questo progetto è della stessa Emma, che ha deciso di raccontarsi in prima persona senza filtri, mostrandosi anche nei suoi momenti più fragili.

Il docufilm è stato girato negli ultimi due anni e mezzo e fa emergere tutto il suo amore per la musica e l’arte (riprendendola in tappe preziose del suo percorso più recente come la partecipazione a Sanremo 2021 o il lavoro da attrice sul set della serie tv A casa tutti bene di Gabriele Muccino), ma soprattutto per la vita (con delle splendide immagini di lei con la sua adorata famiglia o mentre prepara cene per gli amici). Non manca poi uno sguardo al suo passato, tra i suoi esordi nel mondo della musica (e la fondamentale vittoria di Amici) e la malattia che ha combattuto come una leonessa.

Sbagliata Ascendente Leone è prodotto da Lotus Production (una società Leone Film Group) scritto da Federico Giunta e BENDO.

L’anima del progetto

Emma è venuta a Milano a presentare Sbagliata Ascendente Leone (sfoggiando dei capelli scuri che le stanno meravigliosamente), confessando di non essersi ancora vista sullo schermo: «Per me l’atto si consuma nel momento in cui faccio le cose, poi tendo sempre a non riguardarmi».

Spiega quindi l’anima di questo progetto: «Ci ho messo tutto il cuore. In due anni e mezzo ho raccontato la mia verità, con grande coraggio. Vorrei che le persone capiscano meglio alcuni miei atteggiamenti e modi di fare. Ci tengo a precisare che nulla è stato censurato, è l’unica cosa che ho chiesto quando abbiamo iniziato a girare. Purtroppo la censura in questo momento storico sta facendo molto male all’arte».

Il docufilm è dedicato al padre di Emma, scomparso lo scorso settembre. «Come si può vedere avevo iniziato a lavorare al mio nuovo album, ma poi mi sono bloccata per ritagliarmi spazio da dedicare alla famiglia. Però ora ho ripreso e devo dire che ho scritto tanto in questo mio ultimo mese di ritorno alla vita» racconta l’artista che, precisa, non parteciperà al prossimo Festival di Sanremo: «Non ho intenzione di partecipare senza un progetto pronto in mano, la scorsa edizione l’ho fatto per esaudire un desiderio di mio padre. Penso comunque che ci tornerò, perché è una vetrina importante che fa bene agli artisti e non bisogna tirarsela».

La famiglia è tutto

Tornando sull’argomento famiglia dice: «È tutto per me. Se non sai da dove vieni, non sai dove andare. Io mi sono ricreata una famiglia, composta di amici, anche a Roma. Nel docufilm vedete alcune delle nostre cene: la cucina per me è fondamentale, sono cresciuta in una famiglia matriarcale che si è sempre preoccupata di far stare bene gli altri anche a tavola. So di essere un porto sicuro per tante persone, ma devo dire che cucino anche bene!»

In Sbagliata Ascendente Leone Emma parla anche della malattia che l’ha colpita per ben tre volte: «È un racconto liberatorio, fatto dopo un lavoro di accettazione su me stessa. Non sono l’unica donna ad avere perso le ovaie in età giovane, però tante non conoscono i progressi fatti dalla scienza e il fatto che, per esempio, si possano conservare gli ovuli. Purtroppo viviamo ancora in un paese chiuso e bigotto. Non è egoista il desiderare di avere un figlio in certe condizioni, ma un atto d’amore».