19/11/2019

Teatro: Angela Finocchiaro diventa un eroe greco e si perde nel labirinto

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 19/11/2019 Aggiornato il 19/11/2019

In "Ho perso il filo" Angela Finocchiaro, sul palco con sei ballerini-acrobati scultorei, affronta ansie e ipocrisie del mondo contemporaneo

Angela Finocchiaro-Teseo, nel Labirinto del Minotauro

Ve la ricordate nella commedia corale e piena di humor Calendar girls, in cui un gruppo di attempate signore della buona società inglese si spogliano (davvero, anche sul palco!) per realizzare un calendario per beneficienza? Nello spettacolo che sta portando in tournée in tutta Italia in questi mesi, Ho perso il filo (con la regia di Cristina Pezzoli, al Teatro Manzoni di Milano dal 21 novembre all’8 dicembre), Angela Finocchiaro ha un ruolo diversissimo da quelli interpretati abitualmente ed è sola protagonista. In realtà non è proprio così. È in scena con un gruppo di attraenti giovanotti più o meno dell’età dei suoi figli – «Hanno 21 e 24 anni e dal giorno in cui ho iniziato questa avventura non parlano più con la mamma» ride l’attrice – 6 ballerini e acrobati scatenati ed entusiasti, dai fisici vigorosi e scolpiti, che impersonano le Creature del Labirinto.

Con le loro evoluzioni i danzatori, che provengono da mondi e stili di ballo differenti, sono un’esplosione di fisicità primitiva, acrobatica, seducente, simile a quella di una gang di ragazzi di strada.

Nei panni di un uomo

«Lo spettacolo ha un prologo: i miei figli mi accusano di avere sempre gli stessi ruoli, di personaggio femminile un po’ stralunato e maldestro, così ho deciso di affrontare una sfida totalmente nuova, interpretando un uomo» spiega Finocchiaro. Ma non si tratta di un uomo qualsiasi: «Devo essere un vero eroe dell’antica Grecia, Teseo, e rappresentare il mito in cui entra nel Labirinto con l’aiuto di Arianna (e del suo filo) per uccidere il terribile Minotauro, che si ciba di carne umana». Catapultata in scena, Angela-Teseo viene accolta dalle Creature del Labirinto: «Mi dimostreranno che per interpretare un eroe devo dare prova di esserlo anche nella vita… e purtroppo così scoprirò che nella vita ho fatto un sacco di figure di m… e che di eroismo ne ho davvero poco» racconta l’attrice con la consueta verve.

Un viaggio surreale

La vicenda si snoda come un viaggio surreale ed eccentrico, con le Creature che frullano e strattonano la protagonista, un muro parlante che la giudica, trabocchetti e prove di coraggio da affrontare. «Sono costretta a svelare ansie, paure e mediocrità che sono quelle tipiche anche della nostra società. Anzi, si parla di temi quotidiani in cui il pubblico si riconosce molto: la fatica di vivere, la solidarietà, il razzismo, l’amore» aggiunge ancora Angela-Teseo. Naturalmente se ne parla con accenti ironici e paradossali, cioè con il linguaggio peculiare dell’attrice: come quando, implorata dai ragazzi ateniesi che il Minotauro sta già cominciando a sgranocchiare, promette loro un sicuro impegno e firme sui social.
Com’è lavorare con i 6 atletici co-protagonisti? «Eseguono coreografie massacranti, create per loro da un grande come Hervé Koubi. Vogliamo dire che ballo con loro? Beh, loro dicono che sono agile. In realtà mi tirano e mi sbatacchiano parecchio. Sono anche mezzi nudi… evitiamo facili battute, ma tutte le volte che li vedo esibirsi li trovo bellissimi» conclude Finocchiaro.