Sean Penn, un uomo di “carattere”

Redazione Pubblicato il 16/01/2016 Aggiornato il 16/01/2016

Dalle proteste in Iran all’interviste a El Chapo, dalle liti con Madonna al riavvicinamento affettuoso, Sean Penn non smentisce la sua fama di “bad boy” in cerca di guai

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Sean Penn è finito nei guai, di nuovo: l’attore è indagato per la sua intervista esclusiva, pubblicata su Rolling Stone, a El Chapo, il “barone” della droga messicano.
In realtà è stata proprio l’intervista a permettere l’arresto del criminale, dopo quasi sei mesi di latitanza. Ma va detto che Sean Penn non sapeva di essere seguito da mesi dall’FBI e ha portato le autorità messicane alla cattura inconsapevolmente. Ci vorrà almeno un anno, forse anche cinque, perché la giustizia americana possa ottenere l’estradizione di El Chapo. Nel frattempo l’attore, di fronte a tutto il clamore suscitato dalla vicenda, si esprime con un laconico «non ho nulla da nascondere».

I precedenti burrascosi

Non è la prima volta che Sean ha problemi con la giustizia: nel 1987 fu arrestato per aver aggredito un fotografo su un set cinematografico, e fu condannato a 60 giorni di carcere, scontandone solo 33.
Più tardi è stato anche accusato di violenza domestica nei confronti dell’allora moglie Madonna. In più di una occasione, forse a causa di qualche problema con l’alcol.

Il riavvicinamento con Madonna

Con Madonna però, oggi, i rapporti sono decisamente migliorati. E i due, dopo 25 anni, sembrerebbero aver ritrovato un certo feeling: durante l’evento annuale Help Haiti Home Gala, per raccogliere fondi per l’isola colpita nel 2010 dal terremoto, la cantante si è presentata in compagnia dei figli adottivi per una performance musicale. E il suo discorso è stato davvero toccante: «Sono molto orgogliosa di te, orgogliosa di conoscerti. Quindi voglio dire: Sean ti amo, dal primo momento in cui ti ho messo gli occhi addosso e ti amo ancora allo stesso modo». Ritorno di fiamma in vista?

Dice (e si batte) per quello che pensa

Ad ogni modo non si può dire che Sean sia un uomo privo di carattere: si è difatti dimostrato molto attivo nel sostenere numerose cause politiche e sociali. Si è prodigato, ad esempio, per sostenere i matrimoni gay, grazie anche al film Milk, del 2009, per cui ha ricevuto il premio Oscar come migliore attore. Nel dicembre 2002, inoltre, ha raggiunto l’Iraq per protestare contro l’Amministrazione Bush che sembrava voler pianificare un attacco militare in questa terra. Si è anche recato a Cuba, dove ha incontrato e intervistato il presidente Raúl Castro. E nel febbraio 2012 visitava Hugo Chávez mentre il Venezuela dichiarava di sostenere il governo siriano durante la rivolta del 2011-2012.
Attenzione però, caro Sean: le battaglie noi preferiamo vedertele combattere al cinema, come attore, più che come attivista o giornalista!