10/02/2023

Sanremo 2023: top e flop della terza serata

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 10/02/2023 Aggiornato il 10/02/2023

Una serata infinita con tutti i cantanti in gara (28 sono davvero troppi) e ospiti che continuavano a moltiplicarsi. Per fortuna a risvegliarci dal torpore ci hanno pensato i Maneskin e il duetto Morandi-Sangiovanni

Sanremo 2023 - terza serata - Sangiovanni Morandi

Le serate del Festival, per forza di cose (specie quando gli artisti ad esibirsi sono 28), sono lunghe. Però, considerando che è anche un programma televisivo, perché non fare in modo che non appaiano infinite allo spettatore?

Per questo i momenti top sono stati quelli in cui gli ospiti, i siparietti, hanno piacevolmente movimentato il ritmo della serata.

Il rock, gli omaggi e la “leggerezza pensosa” sono sempre top

Menzione speciale per i Maneskin tornati “sul luogo del delitto” (su quel palco che li ha lanciati verso il successo internazionale) per regalarci un mini-live travolgente, che ci ha risvegliato dal torpore che ci stava avvolgendo. Che dire: molto meglio loro dei Black Eyed Peas della seconda serata!

Un altro momento top per noi è stato quando Gianni Morandi ha deciso di farci ascoltare finalmente la versione 2.0 della sua celebre Fatti mandare dalla mamma, cantata in coppia con Sangiovanni e intitolata per l’occasione Fatti rimandare dalla mamma a prendere il latte. Un bel modo per celebrare i 60 anni di questo pezzo. La performance poi è stata deliziosa con tanto di corpo di ballo vestito in stile sixties.

Doveroso poi è stato l’omaggio al grande compositore Burt Bacharach, scomparso poche ore prima, con l’orchestra che ha eseguito uno dei suoi brani più famosi ovvero I Say a Little Prayer.

Molto piacevole (e davvero generoso, vista l’ora) anche l’intervento di Alessandro Siani. Certo, era lì per promuovere il suo nuovo film Tramite amicizia (nei cinema dal 14 febbraio), ma ha colto l’occasione per portare sul palco quella sua “leggerezza pensosa” che ci piace tanto. Ha esordito ironicamente dicendo «questo è il festival del telefonino e del selfie», per poi parlare dell’importanza della socialità vera, quella che non è legata a uno schermo, ma è fatta di rapporti umani concreti.

Ma gli “ospiti spot”, se troppi, sono flop

Però gli interventi della terza serata sono stati davvero troppi. Il momento del Suzuki Stage (che stavolta ha avuto protagonista una Annalisa sempre più pop-star anche nel look) si è sommato a quello della Costa Smeralda (con la performance di Gué).

Come se non bastasse, al Teatro Ariston è ritornato pure Massimo Ranieri: artista che adoriamo, ma perché fallo esibire ancora? Il motivo era il lancio del suo nuovo show del sabato sera, che condurrà insieme a Rocío Muñoz Morales. Quest’ultima, comparsa sul palco in tutta la sua raffinata bellezza, ha persino dato vita a una gag “al bacio” con Amadeus (che come sempre aveva la moglie in prima fila, magari non felicissima del momento). E la domanda nasce spontanea: dato che lo spettacolo andrà in onda su Rai 1 a maggio, era proprio necessario pubblicizzarlo ora allungando ulteriormente il “brodo” della serata?