Sanremo 2016: tutti i vincitori e i vinti

Redazione Pubblicato il 15/02/2016 Aggiornato il 15/02/2016

Conti e Raffaele i veri vincitori, altro che i "cantanti". Tra comici deludenti ed improvvisati, freddure e gag da "La sai l'ultima", ecco promossi e bocciati di quest'edizione di Sanremo...

Stadio - Sanremo 2016

La 66esima edizione del Festival di Sanremo è stato vinto, decisamente a sorpresa, dagli Stadio con Un giorno mi dirai (nostro voto al primo ascolto: 6/7); secondo posto per Francesca Michielin con Nessun grado di separazione (nostro voto: 6,5), che rappresenterà l’Italia all’Eurovision Song Contest il prossimo 14 maggio, e terzi Giovanni Caccamo e Deborah Iurato, con Via di qua (voto: 5).

Gli altri premi

Il premio della critica è andato a Patty Pravo con Cieli immensi (voto: 5/6), mentre la canzone di Francesco Gabbani Amen, dopo aver vinto meritatamente la sezione nuove proposte, conquista anche il riconoscimento come miglior testo, scritto da Fabio Ilacqua. Agli Stadio anche il premio della sala stampa e il nuovo premio per la migliore musica. Peccato per Annalisa e Scanu, Ruggeri ed Elio, che avrebbero meritato posizioni migliori.

Ma Sanremo ha visto anche tanti altri vincitori: in primis Carlo Conti, che condurrà anche l’edizione del 2017, e Virginia Raffaele, grande rivelazione della kermesse canora.

L’esuberante comica ed imitatrice romana è stata l’unica capace di mettere in ombra (facendolo apparire ancora più scuro in volto) il conduttore. Ma, in parte, ha vinto anche la modella e attrice Madalina Ghenea, bella che però balla poco.

Bene i grandi ospiti

E poi un plauso va anche ai grandi ospiti: da Elton John a Nicole Kidman, da Elisa a Laura Pausini, dai Pooh a Renato Zero, senza dimenticare Eros Ramazzotti, Ellie Goulding, Cristina D’Avena e Hozier. Con una “nuova” grande stella, Ezio Bosso, bella umanamente e professionalmente. A vincere anche la Gialappa’s Band e Nicola Savino: simpatici, graffianti e cattivi al punto giusto.

Male i comici

Tutti contenti? Macché, figuriamoci. Sanremo, non c’è niente da fare, tira fuori il “miglior peggio” di noi (italiani), con questa voglia di cavalcare le polemiche, di crearne di nuove e di giudicare qualsiasi cosa possa essere non positiva. E l’abbiamo fatto anche noi. Dopo i plausi, arrivano anche i demeriti, il peggio del peggio, qualcosa che proprio no, non è andata bene.

A partire dagli spazi dedicati alla comicità. Scelta coraggiosa quella di aver affidato l’Anteprima del Festival a Sergio Friscia, pupillo del conduttore, ma dai siparietti davvero imbarazzanti. Brutti i momenti dei “coniugi Salamoia”, pochi minuti a puntata, dall’umorismo di Bagagliniana memoria, e quelli del duo Pino e gli Anticorpi, che fanno rimpiangere le freddure di “La sai l’ultima”.

Cocenti le delusioni relative ad Aldo, Giovanni e Giacomo, mentre Enrico Brignano sfoggia un monologo intimista ma decisamente fuori luogo. Senza dimenticare il duo (dove c’è Conti, c’è casa Toscana) Panariello – Pieraccioni che hanno fatto meno ridere del video di Antonio Razzi pubblicato sui social, in cui il senatore riprende se stesso seduto in platea.

Caro Garko…

Un ultimo appunto per Gabriel “Ken” Garko: “non farò il valletto”, aveva detto prima di calcare quel palco così importante, ma in realtà sarebbe stato meglio se si fosse limitato a farlo. Senza troppe aspettative, con un po’ di modestia in più, con più autoironia chissà, forse sarebbe stato meglio per tutti. Anche per te. Con affetto, ovviamente.