Sanremo 2016: le pagelle della prima serata. E le prime insufficienze

Redazione Pubblicato il 10/02/2016 Aggiornato il 11/02/2016

Cantanti che non convincono, cast che non brilla, ospiti debolucci: tutte le "note stonate" della prima serata del Festival della Canzone Italiana...

Sanremo 2016

Finalmente è iniziato: se ne parla già da troppo tempo, ma ieri il Festival della Canzone Italiana è finalmente diventato realtà, dopo l’eccessivo chiacchiericcio che ha mixato argomenti di stampo sociale, musicale e politico. Sembrava che tutta l’Italia non aspettasse altro.

La prima serata è stata vista da 11.134.000 spettatori con uno share del 49.5%. Un italiano su due, insomma, era lì, davanti al piccolo schermo.

Ed è già tempo, per noi, di pagelle e di primi giudizi, su cast, ospiti e concorrenti.

 

Il ritmo di Conti…

Il Sanremo di Carlo Conti è una macchina che si conferma perfetta, come da previsione. Leggerezza e cerimoniali si alternano, con un buon ritmo e un attento studio di tempi e spazi. Peccato che sul palco non ci fosse solo il conduttore di Tale e Quale Show.

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… e l’impaccio di Ken/Garko

Bocciato, su tutti i fronti, Gabriel Garko: rigido, impacciato, artefatto e con un look da Ken più che da “sex symbol”, come lui stesso si era definito. Non è riuscito a leggere bene neanche gobbi e cartellini. Poi c’è Madalina Ghenea, sana e mite bellezza naturale, che si è mostrata più credibile dello stesso attore. Non che ci volesse tanto, per carità. Una nota di merito per la bravissima Virginia Raffaele, la quale ha vestito i panni di Sabrina Ferilli.

Sanremo 2016

Diamo i voti ai cantanti!

E ora, finalmente, passiamo al concentrato musicale della serata, in ordine di apparizione.
Lorenzo Fragola con Infinite volte: canzone orecchiabile, testo interessante, ritornello ripetitivo quanto basta, molto sanremese, ma eseguita senza particolari brividi. La sentiremo, sicuramente, ancora. Voto: 6.
Noemi con La borsa di una donna: ci aspettavamo di più da lei, le sue canzoni sono sempre sinonimo di garanzia e di ricercatezza. Questa non ci ha ancora convinto. Nella speranza di cambiare idea al prossimo ascolto. Voto: 5/6.
Dear Jack con Mezzo respiro: doveva essere la canzone della rinascita, con la presentazione del nuovo cantante dopo l’abbandono di Alessio Bernabei. Ma Leiner Riflessi rischia di affossarli definitivamente. Esibizione scadente e presenza scenica da pesci fuor d’acqua. Voto: 3,5.
Giovanni Caccamo e Deborah Iurato con Via da qui: canzone interessante, belle musicalità, ma duo poco credibile e senza verve. Voto: 5, look di lei a parte.
Stadio con Un giorno mi dirai: voce deludente durante la prima esibizione, ma bello il testo e bella la canzone. Nella (vana) speranza che le radio la scelgano per i loro palinsesti. Voto: 6/7.
Arisa con Guardando verso il cielo: abito discutibile, performance canora intensa e di buon livello. Voto: 6,5.
Enrico Ruggeri con Il primo amore non si scorda mai: canzone interessante, per il testo e per la musica. Voto: 7-.
Bluvertigo con Semplicemente: Morgan, dopo aver dato per tanti anni consigli a presunti talenti, dovrebbe abbassare la cresta e ammettere di aver bisogno di qualche ripetizione. Dov’è finita la sua voce non si sa. Voto: 4,5.
Rocco Hunt con Wake up: un vero giovane, e si sente. Il rap può non piacere, ma il suo stile non si é piegato alla metodica sanremese. Voto: 6-.
Irene Fornaciari con Blu: bella voce, canzone dolce, ma troppo classica. Di difficile presa. Voto: 5,5.

Gli ospiti che ci sono piaciuti

Certo, poi il confronto con i cantanti ospiti è inquietante. Bravissima Laura Pausini, grande professionista sempre più internazionale; toccante Elton John, alla faccia di tutte le polemiche sterili dei giorni scorsi; notevole il momento dedicato a Maitre Gims.

Momenti sì, momenti no

Passiamo ai contro: discutibile la simpatia durante l’Anteprima del festival con Sergio Friscia, ma non peggiore di quel siparietto con Kasia Smutniak e Anna Foglietta che faceva tanto anni Novanta.
Delusione anche per Aldo, Giovanni e Giacomo che, per festeggiare i 25 anni della loro carriera, hanno proposto uno sketch che era già vecchio venti anni fa. Infine un personale plauso ai cantanti che hanno colorato di diritti “rainbow” il palco: Noemi, Arisa, Ruggeri e Bluvertigo.

Fino alla classifica finale

La serata si conclude con la classifica provvisoria, seppur in ordine sparso: nella parte alta gli Stadio, Enrico Ruggeri, Lorenzo Fragola, Rocco Hunt, Arisa, Giovanni Caccamo e Deborah Iurato; nella parte bassa Irene Fornaciari, Noemi, Bluvertigo e Dear Jack. Ma tutto ancora può succedere. Forse.