Sanremo 2016: il meglio (e il peggio) della terza serata

Redazione Pubblicato il 12/02/2016 Aggiornato il 12/02/2016

Dalle imitazioni di Virginia Raffaele all'arrivo dei Pooh, senza tralasciare cover e Nuove Proposte. Ecco tutto quello che vi siete persi ieri sera...

Sanremo 2016 - terza puntata

Giro di boa per il Festival della Canzone Italiana con la serata delle cover, cantate e reinterpretate dai Campioni, e con la seconda parte della gara delle Nuove Proposte.

Una serata che ha proposto grandi momenti, più o meno emozionanti, ed esilaranti gialli.

Il terzo appuntamento in 6 flash

Abbiamo raccolto il meglio del peggio della serata: sei momenti (o riassunti) da recuperare, in qualche modo.

Virginia/Donatella sempre più brava
Virginia Raffaele veste i panni (e le plastiche) di Donatella Versace, e la serata diventa esilarante, tra battute tra le righe ed altre ben piazzate. Parlando un italiano parecchio stentato, la copia dimostra problemi estetici, tra l’occhio che si chiude, l’orecchio che le rimane in mano, il labbro che si storce e il mento che si deforma. La stilista, quella vera, la prende bene e replica: “Potrebbe farmi da controfigura”. La Raffaele si conferma la fuoriclasse di questo Sanremo 2016, in attesa delle ultime due serate con relative imitazioni.

Passa Miele, anzi Gabbani
Durante la prima parte della serata, quella delle Nuove Proposte, Miele, con la sua Mentre ti parlo che viene nominata vincitrice della sfida a eliminazione, contro Francesco Gabbani, che canta Amen. Ma la sala stampa non ha votato correttamente, e la procedura si ripete, capovolgendo l’esito. Con successive verifiche da parte della polizia postale sui problemi tecnici. Immaginiamo Carlo Conti a cena con il suo fegato. La sfida successiva vede invece Michael Leonardi con Rinascerai ed un notevole Mahmood con Dimentica: a vincere quest’ultimo, con una canzone di gran lunga migliore di tante altre già sentite tra i colleghi “maggiori”.

Nostalgia canaglia
Arrivano i Pooh, ed è subito effetto nostalgia. Esagerata nostalgia. Tanto di cappello per la band che ha fatto la storia della musica italiana, ma i 17 minuti su di loro diventano troppi e “pesanti” da digerire, spezzando ritmo e leggerezza. Gli ex ragazzi, finalmente riuniti con Riccardo Fogli, si esibiscono con Dammi solo un minuto, Tanta voglia di lei, Piccola Katy, Pensiero e Uomini soli. Momento bellissimo per gli over, crudele per gli under.

La tenera atleta ballerina
L’atleta Nicole Orlando fa sorridere e commuovere: citata da Mattarella nel discorso di fine anno, ha conquistato quattro medaglie d’oro e una d’argento in Sudafrica ai mondiali di atletica per atleti down: «Facevo basket, tiro con l’arco, tennis». E poi continua: «Mi piacerebbe diventare un’attrice, ho già fatto un musical con mio fratello!». E vai con il marchettone alla trasmissione Ballando con le stelle, a cui parteciperà come ballerina da sabato 20 febbraio.

Cantanapoli
Rocco Hunt coinvolge (e sconvolge) il pubblico cantando Tu vuo’ fa’ l’americano di Renato Carosone, con tanto di rap finale. Poi arrivano Clementino che omaggia (?!?) De Andrè cantando Don Raffaè, Neffa con O’ sarracino, Enrico Ruggeri con ‘A canzuncella. Una riflessione: va bene l’attaccamento alle proprie tradizioni e culture, ma se tutti i cantanti si proponessero con il proprio dialetto, dove andremmo a finire?

I miracolati
Tra le cover, spiccano Noemi che reinterpreta magistralmente la Dedicato di Loredana Bertè, e Annalisa con America di Gianna Nannini. Ma vincono gli Stadio con La sera dei miracoli di Lucio Dalla, con sua megafoto al termine della canzone. E non si capisce se la vittoria sia del gruppo o del grande cantautore scomparso. Non si poteva evitare la speculazione emozionale?