21/10/2020

Rebecca. La ex più ingombrante del cinema arriva su Netflix

Veronica Colella Pubblicato il 21/10/2020 Aggiornato il 21/10/2020

Dal 21 ottobre è disponibile in streaming il film di Ben Wheatley ispirato al giallo Rebecca, la prima moglie di Daphne du Maurier, storia di fantasmi e gelosia morbosa

Rebecca - Netflix

Ci vuole un certo coraggio per girare un nuovo adattamento di un romanzo già portato al cinema da Alfred Hitchcock, con due premi Oscar e undici nomination in tutte le categorie più ambite. Tuttavia, Ben Wheatley (regista di High Rise e del prossimo Tomb Raider) non si è lasciato intimidire, consegnandoci una versione edulcorata ma godibile di un classico della letteratura.

A interpretare la protagonista senza nome di Rebecca nel film di Netflix è Lily James, nel ruolo della giovane e sprovveduta seconda moglie di un aristocratico inglese che somiglia un pochino al Mr Rochester di Jane Eyre.

Competere con un fantasma

Quando incontriamo la futura signora de Winter (Lily James), nell’assolata Monte Carlo, è alle dipendenze di Edyth van Hopper (Ann Dowd di Handmaid’s Tale), ricca americana per cui fa da segretaria e dama di compagnia. È la sua matrona a obbligarla a scendere al ristorante dell’albergo e a cercare di corrompere il maître di sala per potersi sedere accanto al ricco vedovo Maxim de Winter (Armie Hammer), ottenendo soltanto di farli incontrare e innamorare. Nel giro di una settimana, la sua giovane assistente la pianta in asso per sposare de Winter e diventare la nuova padrona della tenuta di Manderley, in Inghilterra. Un ruolo che però aveva già ricoperto l’affascinante Rebecca, ricordata dalla servitù come una donna di inarrivabile bellezza e intelligenza. Essere paragonata al suo ricordo è un vero tormento per la nuova moglie, tra le insinuazioni crudeli della signora Danvers (Kristin Scott Thomas) – che si ostina a mandare avanti la casa esattamente come avrebbe voluto Rebecca – e la solitudine causata dai silenzi del marito.

Gli adattamenti più famosi

Pubblicato per la prima volta nel 1938, Rebecca è il risultato di una lunga gestazione letteraria che logorò i nervi di Daphne du Maurier più di ogni altra sua opera. Dopo una serie di notti insonni, crisi di nervi e pagine strappate in preda alla frustrazione, il romanzo arrivò finalmente sulla scrivania dell’editore per diventare un caso letterario. A dicembre dello stesso anno Orson Welles lo selezionò per inaugurare la serie di drammi radiofonici Campbell Playhouse, prima ancora del Canto di Natale di Dickens e di Addio alle Armi di Hemingway, ma la consacrazione definitiva di Rebecca arrivò nel 1940 con il capolavoro di Alfred Hitchcock Rebecca, la prima moglie, interpretato da Laurence Olivier e Joan Fontaine. Nel 1969 la Rai ne fece uno sceneggiato diretto da Eros Macchi, con Amedeo Nazzari e Ileana Ghione, mentre nel 1997 Jim O’Brien realizzò per la britannica ITV una miniserie in due episodi con Faye Dunaway, Charles Dance e Diana Rigg (i futuri Tywin Lannister e Olenna Tyrell di Game of Thrones). Anche Alessio Boni e Cristiana Capotondi hanno vestito i panni dei coniugi de Winter, protagonisti insieme a Mariangela Melato della fiction Rai di Riccardo Milani del 2008, disponibile su RaiPlay.

Chi era davvero Rebecca?

La versione ufficiale della storia non ha nulla da invidiare a un romanzo gotico. La fonte di ispirazione più accreditata per il fantasma di Rebecca è una vecchia fiamma del marito, la socialite Jeannette Louisa Ricardo, di cui la scrittrice conservava lettere e fotografie in un misto di gelosia e fascinazione. Più che una rivale, sembra quasi una musa ispiratrice di cui Daphne amava seguire le tracce su giornali di gossip, finché il tragico suicidio della Ricardo non mise fine alla sua ossessione.

C’è anche chi suggerisce che dietro al personaggio di Rebecca ci sia un altro fantasma, quello del primo amore della stessa du Maurier. Rosemary Counter, che ha scritto per Vanity Fair un lungo approfondimento sull’identità della misteriosa Rebecca, riassume la vicenda attingendo dalla biografa Margaret Forster: a diciotto anni Daphne si innamorò della sua insegnante, l’allora trentenne mademoiselle Fernande Yvon, con cui trascorse una romantica estate nel Sud della Francia. Qualcuno scrive che fu il padre di lei a far licenziare e allontanare l’amante della figlia, altri che fu la stessa Daphne a troncare la relazione perché spaventata dai suoi stessi sentimenti. Un tormento interiore che avrebbe poi esorcizzato con la scrittura, lasciando qualche traccia di sé anche nella folle signora Danvers.