03/09/2020

Venezia 77 celebra Tilda Swinton

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 03/09/2020 Aggiornato il 08/09/2020

Grande protagonista della 77esima Mostra del Cinema di Venezia è l'attrice Tilda Swinton, vincitrice del Leone d'Oro alla Carriera e protagonista di The Human Voice di Pedro Almodovar

Tilda Swinton attends the opening night premiere of 'Lacci' during the 77th Venice Film Festival  at Palazzo del Cinema on the Lido in Venice, Italy, on 02 September 2020. | usage worldwide

La 77esima Mostra del Cinema di Venezia sarà anche frequentata da poche star, ma in compenso ha avuto modo di celebrare una vera diva. Parliamo di Tilda Swinton, attrice britannica eterea e magnetica, con una sensibilità e un talento fuori dall’ordinario.

È proprio a lei che, nel corso della cerimonia di apertura, è stato consegnato il Leone d’Oro alla carriera. Una carriera costellata di grandi film, successi e persino un premio Oscar ricevuto nel 2007 come attrice non protagonista per Michael Clayton.

Tilda è anche protagonista di The Human Voice, il nuovo mediometraggio di Pedro Almodovar, presentato proprio durante questa kermesse cinematografica.

La parola a Tilda

Per una come Tilda Swinton è impossibile passare inosservata, non solo per via della sua altezza e dei suoi capelli rossi (portati sempre cortissimi), ma anche perché ogni suo red carpet fa la differenza. E infatti, se all’interno del Palazzo del Cinema ha indossato la mascherina d’ordinanza (come tutti quanti), sul tappeto rosso ha pensato bene di presentarsi con una maschera artistica, in perfetto stile veneziano. Un omaggio a una città a cui si sente da sempre legata: non a caso nel corso del suo discorso di ringraziamento, ricevendo il Leone alla Carriera, ha detto di sentirsi a casa in questo tempio del cinema. Poi, nel corso della sua masterclass, ha ammesso: «Sono tendenzialmente una persona timida, quindi ritrovarmi sul palco come ieri sera e parlare rappresenta per me un grande passo, faccio finta di non aver paura. Sul set, invece, è tutto diverso e mi sento me stessa». E continua: «Per me entrare nel cinema attraverso l’arte e con gli artisti è una vera grazia, non a caso nei primi dieci anni della mia carriera ho lavorato prevalentemente con registi che, originariamente, erano pittori o musicisti».

Ora invece si è trovata a lavorare con un maestro come Pedro Almodovar in The Human Voice, mediometraggio realizzato dopo il lockdown tratto da un testo di Jean Cocteau, con cui si è cimentata anche la nostra Anna Magnani. «Il mio rapporto con il cinema di Pedro è iniziato con il film Donne sull’orlo di una crisi di nervi, che mi ha fatto innamorare del suo mondo – racconta Tilda. – Ho un amico che è monaco benedettino in Scozia che vedo ogni tanto e dodici anni fa gli chiesi di pregare per me affinché riuscissi prima o poi a lavorare proprio con Almodovar. E ora è successo». E chissà che non ci sia una seconda volta, dato che il regista ha dichiarato che sul set si è creata una bella chimica con lei.

Un ritorno sempre gradito

Tilda Swinton è stata diverse volte alla Mostra del Cinema di Venezia. Nel 1992, per esempio, ha vinto la Coppa Volpi come miglior attrice per aver interpretato Isabella di Francia in Edoardo II di Derek Jarman. Nello stesso anno era presente alla Mostra anche con Orlando di Sally Potter, in un ruolo (quello del protagonista) diventato iconico e indimenticabile. Molto amica del regista Luca Guadagnino, che l’ha resa sua musa, è stata con lui a Venezia con Io sono l’amore (2009), A Bigger Splash (2015) e Suspiria (2018).