01/04/2024

Teatro: donne ancora protagoniste

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 01/04/2024 Aggiornato il 01/04/2024

Commedie, trasposizioni di romanzi, pièce che scivolano nel dramma, proposte innovative e testi classici sono in cartellone nelle prossime settimane. Tutti hanno, in qualche modo, un’anima femminile

Lunetta Savino

Nella prima metà di aprile si riaccendono i riflettori sulle donne, con le loro storie, le loro emozioni, i conflitti e le difficoltà da superare, le rivalità, le amicizie, i drammi. I cartelloni dei principali teatri italiani sono un trionfo di attrici e registe celebri e di pièce in cui le narrazioni sono declinate al femminile.

Da Martina Colombari a Lunetta Savino, da Barbara De Rossi a Eva Robin’s, e poi Viola Graziosi, Sandra Collodel, Caterina Milicchio: sono tante le primedonne sul palco.

Su il sipario!

Dal 2 al 14 aprile, al Manzoni di Milano, riprende la tournée di “Fiori d’acciaio”, una toccante commedia di Robert Harling conosciuta per un celebre film del 1989. In scena c’è un’affiatata squadra formata da Barbara De Rossi, Martina Colombari, Gabriella Silvestri, Alessandra Ferrara, Caterina Milicchio e Cristina Fondi, guidate dai registi Massimiliano Vado e Michela Andreozzi. Le protagoniste si muovono in un salone di bellezza, situato nel cuore della provincia italiana: uno spazio tipicamente associato a momenti di cura personale e scambio di chiacchiere, che diventa il palcoscenico su cui si dipana la vita di un gruppo di donne, legate da un’amicizia indissolubile che diventa il loro sostegno nelle avversità della vita. L’autore e le interpreti catturano l’essenza della complessità femminile: al pubblico arrivano le diverse storie, ognuna con le proprie sfide, sogni e delusioni, e lo spettacolo è un affresco variegato delle molteplici sfaccettature dell’esperienza femminile, un inno alla forza e alla resilienza. La tournée prosegue a Omegna (VB), Cossato (BI), Trieste (18-21 aprile), Busto Arsizio (VA), Montegranaro (FM), Napoli (2-5 maggio).

Viola Graziosi, nota al grande pubblico per i suoi ruoli al cinema e in TV, è con Graziano Piazza la principale protagonista di “La pazzia di Orlando” al Gobetti di Torino (9-14 aprile), diretta dallo stesso Piazza. Il lavoro nasce da un’idea di Pietrangelo Buttafuoco, che mescola la fantasia e il genio di Ludovico Ariosto e Italo Calvino, costruendo una storia originale e bizzarra sulle occasioni perdute.

Al Teatro Gustavo Modena di Genova, il 5 e 6 aprile, “Kakuma” di Laura Siciliano indaga il dramma dell’omonimo e più grande campo profughi del mondo, al confine tra Sudan e Kenya. Sul palco Irene Serini e Susannah Iheme accompagnano il pubblico nella riflessione sulla tragedia dei rifiuti umani che vivono in quel “non luogo” e sulla vocazione di chi ha lasciato tutto per lavorarci e per aiutare gli “ultimi”. Dopo Genova il tour prosegue a Milano, Teatro dell’Elfo (9-14 aprile), e a Brescia, Auditorium Santa Chiara (7 maggio).

«La stagione del Carcano continua seguendo la linea valoriale che abbiamo scelto, con una centralità del ruolo della donna e del femminile» racconta Serena Sinigaglia, co-direttrice artistica del teatro milanese: ecco allora, in aprile, due spettacoli diversi, ma accomunati dallo stesso fil rouge. Dal 4 al 7 aprile è in cartellone “Le serve” di Jean Genet, un classico liberamente ispirato a un fatto di cronaca del 1933. Il centro della storia è l’amore-odio di due cameriere nei confronti della loro padrona, Madame, che in un continuo ribaltamento fra l’essere e l’apparire mescola tradimento, false denunce, menzogne, guizzi giocosi, finzioni e approda a un finale drammatico. Sul palco l’icona-pop del transgender Eva Robin’s interpreta Madame e le serve sono Beatrice Vecchione e Matilde Vigna. La regista, Veronica Cruciani, spiega che la rivolta delle cameriere non è un gesto sociale o rivoluzionario, ma incarna la loro frustrazione e scivola gradualmente in un rituale assurdo, un sogno irrealizzabile. Dal 9 al 14 aprile, invece, si cambia registro con Lunetta Savino nei panni de “La madre” di Florian Zeller, un testo che indaga le derive, talvolta patologiche, dell’amore materno. La partenza del figlio dalla casa viene vissuta da una mamma come un tradimento, che si aggiunge alla decadenza dell’amore coniugale in atto da tempo. Il sorriso che caratterizza la prima parte del lavoro scivola nel dramma spietato e nella disperazione provocata dal distacco, in un caleidoscopio di emozioni e tormenti. Regista della pièce è Marcello Cotugno e la tournée prosegue poi a Lecce, Corato (BA), Bari, Cosenza, Crotone, Ragusa, Agrigento e Noto (SR).

Un parroco e un’avvenente fedele (Rodolfo Laganà e Sandra Collodel), impegnati in una confessione che ha preso tutt’altra piega, vengono sorpresi dallo storico bombardamento di Roma del 1943 e restano imprigionati fra le macerie: il desiderio di vita avrà il sopravvento o il sentimento di vergogna prevarrà? È la trama di “La stella di San Lorenzo” di Gianni Clementi, al Ciak di Roma dall’11 al 21 aprile con la regia di Carlo Emilio Lerici.

Il romanzo di una donna, Elisabetta Fontana, vincitrice del Premio Campiello Giovani 2023, viene messo in scena al Teatro Maddalene di Padova il 13 e 14 aprile: il titolo è “Sotto la pelle” e la regista, Arianna Verzeletti, mette bene in luce la trasformazione della protagonista, una ragazzina adolescente, che durante una vacanza estiva acquista la libertà dal controllo della madre e diventa una donna.