08/03/2024

Playlist di marzo: tra pop, impegno e territori affascinanti

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 08/03/2024 Aggiornato il 08/03/2024

Canzoni che ti fanno ballare, altre che ti fanno riflettere e album che ci portano in territori sonori molto affascinanti. Ecco le nostre proposte musicali per la playlist di marzo

Mr. Rain

Marzo, primavera, risveglio: le tre parole chiave che hanno ispirato la compilazione della nostra playlist musicale ideale per questo mese. Andando a spulciare tra le varie uscite discografiche (sempre numerose), abbiamo tracciato per voi un percorso che parte dalla nuova musica firmata da artisti dall’anima pop già noti ai più, per passare a un focus su canzoni con testi da ascoltare con grande attenzione e finire esplorando territori meno mainstream ma di grande fascino, tutti da scoprire (e di cui vi innamorerete).

A ritmo di pop

Dopo la partecipazione al 74esimo Festival di Sanremo con Due altalene (brano già certificato Oro), Mr. Rain ha pubblicato il suo nuovo album di inediti intitolato Pianeta di Miller. L’artista lo racconta così: «A differenza dei dischi precedenti dove ogni canzone, a livello musicale, era legata da un filo e appartenevano tutte allo stesso mondo, questo è un album dove ho cercato di sperimentare diverse sfumature di quello che posso e che voglio fare anche nei miei lavori futuri. Brani come Supereroi, Due altalene e Vite precedenti sono più “classici”, La fine del mondo con Sangiovanni o Un milione di notti con Clara li considero “ibridi”, ho provato cioè ad uscire dalle sonorità che sono nelle mie corde e così anche in Immortali e Figli della notte». E aggiunge: «Credo che questo sia il mio disco più eterogeneo a livello musicale e dove mi sono divertito di più, ho ritrovato la curiosità di fare musica provando a spaziare tra diversi generi musicali. Pianeta di Miller è anche il mio progetto più suonato, gli strumenti sono quasi tutti dal vivo perché volevo valorizzare ogni singolo strumento. Alcune parti le ho suonate io stesso, altre i musicisti, era importante per me che arrivasse il calore della musica che mi porterò anche nei live».

Vi ricordate Bambola, pezzo ispirato all’omonimo brano cult di Patty Pravo, che nel 2017 conquistò il pubblico internazionale diventando una hit? L’artista che l’ha portata al successo è tornata. Ebbene si, la cantautrice italo-canadese Betta Lemme esce con un nuovo singolo dal titolo Dance Til Forever, che unisce il pop d’oltreoceano all’energia della dance house, con richiami ad atmosfere spagnoleggianti.

Un pezzo che non smettiamo di ascoltare e ballare? Doctor (Work It Out) che vede unire le forze due superstar planetarie ovvero Pharrell Williams e Miley Cyrus. Una vera bomba!

Invece continuiamo a canticchiare Panorama, il nuovo singolo di Kaze (al secolo Paola Gioia Kaze Formisano) che è anche pronta per tornare sul piccolo schermo in versione attrice con la seconda stagione di Call My Agent Italia. Panorama è nata tra le strade affollate e le rotaie dei tram di una Milano caotica e grigia, è un brano ritmato che parla del contrasto tra l’amore per il luogo che le fa da dimora e la costante voglia di andare via, muoversi, scoprire.

Attenzione alle parole

Quando si ascolta una canzone bisogna sempre prestare attenzione alle parole, soprattutto se firmate da artisti per i quali i testi hanno un valore letterario e sociale, di riflessione. È il caso di Tricarico, considerato il poeta metropolitano del terzo millennio, che ha appena pubblicato Telefono Fisso, un’ulteriore denuncia dei soprusi esercitati in modo subdolo e non percepito sull’individuo, sulle generazioni più giovani, ma non solo.

Si intitola invece Tenerezza, il nuovo singolo di Amalfitano con il featuring di Francesco Bianconi, che racconta un po’ di tutti noi. Al centro c’è infatti una riflessione sul fatto che spesso si litiga furiosamente, arrivando a dire delle cattiverie, ma con la consapevolezza che in realtà ci si vuole bene.

Ci spostiamo su tematiche femminili importanti con Filo spinato – La Superbia, nuovo singolo di Chadia e secondo di una serie di brani associati ai sette peccati capitali. Il testo racconta cosa significa per una donna andare avanti dopo aver subito una violenza che inevitabilmente ha procurato ferite che faticano a cicatrizzare.

Con questo brano l’artista sostiene WeWorld, organizzazione italiana che da 50 anni difende i diritti di donne e bambini in 27 Paesi e in particolare la campagna #MaipiùInvisibili (dal 4 al 16 marzo 2024) a cui sarà si può aderire donando al numero solidale 45590.

Territori musicali affascinanti

Un album di puro songwriting americano (anche se scritto e concepito – ad eccezione di un brano – in Italia) che ci ha letteralmente conquistato (ma non avevamo dubbi che l’avrebbe fatto) è Talkin’ Ugly Truth, Tellin’ Pretty Lies di Bruce Sudano. Il cantautore, che vanta una storia illustre (è stato anche autore di grandi successi di Michael Jackson, Dolly Parton e della moglie Donna Summer, scomparsa nel 2012), ci regala otto nuove canzoni che vogliono essere un porto sicuro in cui riflettere sulle complessità della vita. Da segnalare l’artwork dell’album firmato dall’artista americano Mike McGlaflin che ha preso in prestito un dettaglio di un dipinto di Donna Summer. «Ho pensato che riflettesse perfettamente la delicatezza, le complessità e le differenti sfumature che ho provato a ricreare in ogni brano di questo disco» – ha dichiarato Bruce.

Un altro colpo di fulmine? Quello per Gangbusters Melody Club, quinto album dei francesi Caravan Palace che ci affascinano con dodici canzoni eleganti e raffinate, che si muovono tra jazz e swing, house ed elettronica. Una curiosità: il titolo dell’album si riferisce sia a una trasmissione radiofonica americana degli anni ’30 sia all’espressione inglese (ormai obsoleta) che sta ad indicare qualcosa che va alla grande. «È divertente e vintage, il che ci riassume» – spiegano – «Inoltre, amiamo la parola “Club” in questo contesto: evoca un po’ una società segreta».

È uscito poi Seem an I, il nuovo singolo di PJ Harvey estratto dal suo album I Inside the Old Year Dying (pubblicato lo scorso anno). Ad accompagnarlo un videoclip firmato dal regista irlandese Colm Bairéad con protagonista l’attrice Ruth Wilson.

«Ruth e io siamo diventate amiche dopo aver lavorato insieme al film Dark River di Clio Barnard. L’ho sempre ammirata come attrice, quindi nutrivo da tempo il sogno di tornare a collaborare con lei. Quando si è presentata l’opportunità di lavorare con Colm Bairéad, sapevo che era un regista che Ruth stimava molto, come me, quindi mi è sembrato giusto chiederle di recitare nel videoclip. Trovo che il risultato sia bellissimo e commovente per la presenza magica di Ruth e la visione unica di Colm» – ha dichiarato PJ Harvey.