Nicole Kidman la trasformista

Punk, algida, in costume. E prima eroina romantica, scrittrice introversa, bomba sexy, strega…  50 anni a giugno e forse altrettante trasformazioni sullo schermo.

A Cannes si è fatta in quattro

Giustamente premiata con la Palma Speciale Cannes 70, a questo Festival appena concluso Nicole si è presentata con 4 titoli e altrettanti volti diversissimi e talvolta estremi. Promoter musicale nella Londra anni ’70 in How to talk to girls at parties, perfetta madre di famiglia in The killing of a sacred deer, direttrice di un collegio femminile durante la guerra civile americana in The beguiled, la misteriosa Julia della serie tv Top of the lake – China girl. 

Tutti i volti (e i look) di Nicole

Ma tutta la sua carriera è all’insegna della sperimentazione e del cambiamento. Ripercorriamola a ritroso, dal film di Sofia Coppola (anche lei premiata a Cannes come miglior regista) sempre più indietro nel passato, fino a quando era solo una giovanissima australiana dai riccioli dorati che faceva capolino al fianco di un certo Tom Cruise.

“How to talk to girls at parties” (2017): qui è una promoter musicale dalla chioma un po’ punk, un po’ Crudelia Demon: prova che a lei sta bene proprio tutto

“The killing of a sacred deer” (2017): nel thriller psicologico dal regista di “The Lobster”, è bella e realizzata, madre di una famiglia perfetta che mostra più di una crepa

Eccola in costume, fra corsetti e crinolina, in “The beguiled” (2017), ambientato in un collegio femminile durante la guerra civile americana.

“Top of the lake – China girl” (2017). Nell’atteso sequel della miniserie di Jane Campion sfoggia la già famosa massa di riccioli grigi che hanno fatto il giro del web appena sono usciti i primi frame.

Conturbante e algida allo stesso tempo nella miniserie “Big little lies” (2017), dove interpreta la moglie di un uomo violento e non si fa mancare scene di sesso estremo e topless

“Grace” (2014) L’eleganza, la compostezza, la figura sottile, algida e impeccabile: poche attrici potevano permettersi di interpretare un’icona come Grace Kelly, e Nicole è davvero principesca.

“The paperboy” (2012) Finalmente ce la fa: trucco sfatto, il capello giallo e il vestito blu di gusto discutibile, qui è quasi volgare. Quasi

“Australia” (2008) Eleganza e malinconia di impronta coloniale nel look di “Australia”, il kolossal in cui torna a essere diretta da Baz Luhrmann, ma senza la chioma rossa di “Moulin Rouge!”

“La bussola d’oro” (2007) Abbigliamento regale anni ’30 e morbide onde dorate attorno al viso: difficile credere che in questo fantasy lei sia la cattiva

“Birth” (2004) Capello cortissimo e castano, look sobrio e castigato: niente da fare, è sempre bellissima.

“Ritorno a Cold Mountain” (2003). Film romantico in costume accanto a Jude Law, uno dei pochi in cui appare “poco azzeccata”: colpa del contrasto fra gli esagerati ritocchi estetici del periodo (dopo farà marcia indietro), che mal si sposano all’immaginario visivo ottocentesco

“Dogville” (2003) Sofferente, isolata, maltrattata come tutte le protagoniste dei film di Lars Von Trier, con uno sguardo riesce a comunicare dolore e intensità, mentre nemmeno il fazzoletto in testa riesce a toglierle eleganza

“Birthday girl” (2002). Look volgare, capelli scuri e l’arma del sesso: eccola nel ruolo di una “moglie per corrispondenza” accanto, tra gli altri, a Vincent Cassel

“The hours” (2002) è il film che le ha dato l’Oscar. Per il naso finto, dicono i maligni. Ma è davvero irriconoscibile nel look dimesso e avvilito con cui interpreta Virginia Woolf

“Moulin Rouge!” (2001) quasi una ninfetta, con la chioma rossa e la pelle candida incanta tutti nel ruolo della sfortunata Satine, che cantando farà innamorare il bohémien Ewan McGregor

“The others” (2001) il 2001 è un anno di gloria per Nicole, che oltre alla romantica Satine interpreta la rigida, isolata e spaventata “madre fantasma” di questo thriller algido ambientato negli anni ’40

“Eyes Wide Shut” (1999). Ultimo film di Stanley Kubrick e ultima volta a fianco del presto ex marito Tom Cruise. Memorabili le sue scene di seduzione domestica con occhiali da vista e poco altro. Impennata nelle vendite di canottiere da donna

“Amori e incantesimi” (1998) Frangetta, capelli lunghi, dritti e rosso fuoco, è una streghetta accanto a Sandra Bullock

“Ritratto di signora” (1996). Primo film in cui l’attrice mostra un volto davvero diverso: non un filo di trucco, capelli raccolti in modo non proprio donante, rimane bellissima ma soprattutto bravissima nel personaggio di Isabelle Archer, protagonista dle film di Hanry James da cui è tratto il bel film della Campion.

“Da morire” (1995). Assieme a “Ritratto di signora” è il film della svolta, di quelli che fanno capire che oltre che bella è brava. Caschetto biondo-giallo e non molto fine, interpreta un’aspirante celebrity del giornalismo televisivo senza scrupoli, che usa il sesso per controllare un adolescente Joaquin Phoenix

“Cuori ribelli” (1992) Secondo film accanto Tom Cruise, è diretto da Ron Howard e ambientato nell’Ottocento. Prima prova in costume per la giovane Nicole, ancora lentigginosa e riccissima, nel ruolo di un’elegante signorina di buona famiglia

“Giorni di tuono” (1990). Il film in cui compare all’improvviso, giovane partner di scena e non solo dell’allora famosissimo Tom Cruise. Gli anni 80 erano appena finiti e si vede: massa di capelli ricci e selvaggi e viso ancora tondo da post-adolescente.

“Ore dieci calma piatta” (1989). Il suo viso spaventato, con i voluminosissimi riccioli rosso fuoco e quella bocca così particolare, svetta nella locandina e nelle scene di questo thriller. È ancora “solo una bella”, ma farà strada in fretta.