Giusy Versace: i limiti sono fatti per essere superati

Redazione Pubblicato il 07/11/2017 Aggiornato il 09/11/2017

Si pone traguardi sempre più impegnativi e li raggiunge con grinta e ottimismo: Giusy Versace ha impegni che spaziano dal teatro alla scrittura, dalla tv alla radio

Jennifer-Lorenzini

Ciò che colpisce di più, incontrando Giusy Versace, è il sorriso contagioso di questa donna vulcanica, solare, ottimista e piena di ironia. Dopo i successi sportivi, la vittoria nella decima edizione dello show di RaiUno Ballando con le stelle e le tante esperienze televisive (una per tutte, la conduzione della Domenica sportiva), la campionessa paralimpica di corsa, 40 anni e non mostrarli, è impegnata a teatro con lo spettacolo Con la testa e con il cuore si va ovunque, tratto dalla sua autobiografia.

«Il segreto è la voglia di vivere, ho imparato a dare valore a ogni cosa che la vita mi dà» è l’insegnamento di Giusy.

La cosa più difficile? Non poter controllare tutto

Ci racconta quanto è stato impegnativo preparare il debutto al Teatro Manzoni di Milano: due mesi di simbiosi con il regista Edoardo Sylos Labini, che l’ha voluta sul palco a raccontare in prima persona, in prosa e danza, la storia della sua vita, dopo l’incidente stradale che a 28 anni le ha strappato le gambe. Le ha insegnato le tecniche di respirazione, gli scioglilingua per non impappinarsi, l’ha sgridata perché per natura lei vorrebbe controllare sempre tutto, mentre lì doveva solo studiare il copione, calarsi nella parte, emozionare il pubblico. Le altre sfide che ha dovuto affrontare? Riportare a galla e trasmettere ricordi, sensazioni e il dolore di momenti molto intimi. Ma anche rispettare i tempi teatrali, ad esempio nell’esecuzione di operazioni “delicate”, come il cambio delle protesi che Giusy esegue in scena, per mettersi le (ormai famose) gambe di Swarovski con cui balla il quickstep finale con il ballerino Raimondo Todaro, suo maestro a Ballando con le stelle e compagno in scena.

Tutto è cominciato con Ballando

Le coreografie di danza che scandiscono la narrazione sono impegnative, rivela la Versace. Che sorride, pensando a quanto il ballo sia entrato a far parte della sua vita, tanto da portarlo perfino in teatro. «E pensare che a Ballando non volevo andare, ero terrorizzata all’idea di cadere nel pietismo, invece non solo ho portato la disabilità con naturalezza nelle case di tutti, ma ne sono uscita arricchita» ammette. Con l’orgoglio, tutto femminile, di avere messo i tacchi (ora cammina anche su un tacco 9).

C’è Dorothy del Mago di Oz nel suo futuro

Il teatro sarà ancora nel suo futuro: con Sylos Labini sta preparando una versione in prosa del Mago di Oz, in cui sarà Dorothy e avrà non due scarpette, ma due gambe magiche. “Sto pensando di farne preparare due specialissime” rivela, con quell’entusiasmo tutto suo di alzare l’asticella, ponendosi nuovi traguardi da raggiungere. Perché, come ripete sempre, a volte i limiti ce li poniamo da sole.

La lezione dello sport

Lei, nonostante i suoi, ha fatto di tutto ed è stata la prima atleta italiana della storia a correre con amputazione bilaterale, ottenendo tanti risultati prestigiosi. «Lo sport aiuta un disabile a integrarsi, a sorridere, a riscattarsi” assicura. E proprio di fornire ai disabili ausili che permettano loro di avere una vita più normale e di accostarsi allo sport si occupa la Disabili no limits, onlus che Giusy ha fondato e a cui si dedica con passione. Un impegno che unisce a mille altri. Le new entry? Una collaborazione con RTL e la versione della sua autobiografia in forma di favola per bambini.