13/11/2019

Gianna Nannini fa ancora una volta La differenza

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 13/11/2019 Aggiornato il 13/11/2019

Abbiamo incontrato Gianna Nannini in occasione della presentazione de La differenza, il suo nuovo strepitoso album registrato a Nashville

Gianna Nannini

In questa settimane ricche di musica c’è già un album che ci ha conquistato al primo ascolto: si tratta de La differenza di Gianna Nannini, che sarà nei negozi (fisici e digitali) dal 15 novembre e arriva a due anni di distanza dal precedente Amore gigante. Per registrarlo è volata negli Stati Uniti, per la precisione a Nashville, dove ha potuto ritrovare le sue origini folk e blues iniziando un nuovo percorso, che nel 2020 la porterà anche live, in giro per l’Europa.

Un ritorno, quello della rocker italiana, in grande stile con un lavoro che strizza l’occhio al passato con uno sguardo al futuro.

La genesi de La differenza

Abbiamo incontrato Gianna Nannini a Milano, dove ha presentato alla stampa La differenza. Ecco cosa ci ha detto. «Il lavoro è iniziato circa un anno fa, quando ero a casa ferma per via dell’incidente al ginocchio. Mi sono dovuta dare una calmata e mi sono resa conto che dovevo dare ancora voce al mio blues» racconta Gianna Nannini. «Però non è facile cercare la giusta concentrazione a casa, con una bambina che ti chiede in continuazione quando hai finito, ti blocca la creatività. Poi sono riuscita a trovare, vicino a Gloucester Road (a Londra), “una stanza tutta per me” (come diceva Virginia Woolf) che ho chiamato MYFACEStudio e qui ho trovato la giusta dimensione per scrivere le mie canzoni, prima da sola e poi con i miei storici collaboratori come Pacifico, con cui ormai c’è piena sintonia».
L’artista è quindi andata a registrare a Nashville, su consiglio dell’amico Dave Stewart (ex Eurythmics), che l’ha anche messa in contatto con il chitarrista e producer Tom Bukovac che ha lavorato con lei all’album. «Dave mi aveva detto che la città era diventata fucina di energie, creando una scena blues, rock e gospel molto interessante» continua Gianna. «Infatti si è rivelato il contesto perfetto per me, che volevo riprendere la strada lasciata in sospeso con l’album California (del 1979)». E precisa: «Quello che ascolterete è frutto di session in presa diretta in studio, con i microfoni. Abbiamo usato il primo o secondo take dei pezzi registrati, cosa che ormai non capita più. Sono consapevole della scelta radicale, ma l’ho fatta guardando avanti e non indietro».

Tra amore e diversità

L’album prende il titolo dal primo singolo estratto, La differenza, che ne rappresenta il cuore e l’anima. «Parlo della bellezza insita nelle differenze che emergono nei rapporti con gli altri. Ognuno di noi è diverso dall’altro e non bisogna colpevolizzare l’altro perché magari ha delle idee differenti, ma valorizzarlo proprio per questo» spiega Gianna. «Ci sono dei muri mentali arrivati dopo la caduta del Muro di Berlino e vorrei tanto che fossero abbattuti». E aggiunge: «Negli anni in cui ho vissuto a Londra, mia figlia Penelope ha frequentato una scuola abituata a rendere partecipi anche i più piccoli su alcune tematiche, dove non si respira in alcun modo aria di razzismo. E di questo sono molto felice».
Nella canzoni che compongono La differenza si parla spesso d’amore, ma non in maniera melensa. «Racconto la mia verità» dice l’artista. «Per esempio un pezzo come L’aria sta finendo parla di come i rapporti tra le persone possano essere degli ambienti tossici».
Nella tracklist troviamo anche il pezzo Romantico e Bestiale, che vanta lo zampino del già citato Dave Stewart e Motivo, in cui Gianna duetta con Coez.

Il tour europeo

«Quando ho iniziato a lavorare a La differenza, ho subito pensato alla dimensione live» ammette Gianna, che per le prime date sarà accompagnata sul palco non solo dalla sua band ma anche dal mitico Simon Phillips, noto per essere stato anche il batterista dei Toto. «Non vedevo l’ora di tornare a lavorare con lui, perché ai tempi in cui eravamo in studio di registrazione per Radio Baccano mi disse che avevo una voce erotica».
Nel 2020 Gianna Nannini sarà impegnata in un bel tour europeo.
Partirà il 15 maggio da Londra (Shepherd’s Bush) e si continua il 18 maggio a Parigi (Olympia), il 20 maggio a Bruxelles (Cirque Royal), il 21 maggio in Lussemburgo (Rockal), il 30 maggio a Firenze (Stadio Artemio Franchi). Una città quest’ultima, a cui Gianna dice di essere molto legata (da buona toscana).
Continuerà poi da fine giugno, per la precisione: il 23 giugno a Colonia (Tanzbrunnen), 24 giugno Ehingen (Marktplatz), 26 giugno Berlino (Zitadelle), 27 giugno Amburgo (Stadtpark Openair).
E riprenderà in autunno: 9 ottobre Aalen (Ulrich Pfeifle Halle), 10 ottobre Ludwigsburg (MHP Arena), 12 ottobre Monaco (Philharmonie), 13 ottobre Francoforte (Alte Oper Frankfurt), 15 ottobre Kempen (Big Box Allgau), 17 ottobre Norimberga (Meistersingerhalle), 21 ottobre Zurigo (Hallenstadion) e 23 ottobre Ginevra (Theatre Du Leman).