21/10/2025

Festa del Cinema di Roma 2025: Luisa Ranieri è La Preside

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 21/10/2025 Aggiornato il 21/10/2025

È stata presentata durante la 20esima Festa del Cinema di Roma la serie tv La Preside, con protagonista Luisa Ranieri, in onda prossimamente su Rai1

Festa del cinema di Roma 2025 - La Preside - Luisa Ranieri

La 20esima edizione della Festa del Cinema di Roma sta dando spazio a tanta fiction di qualità. Uno dei titoli presentati è La Preside, serie tv nata da un’idea di Luca Zingaretti e liberamente ispirata a Eugenia Carfora, la dirigente scolastica di Caivano divenuta simbolo di coraggio e determinazione nella lotta per il riscatto educativo e sociale. A interpretarla è Luisa Ranieri, al timone di un ricco cast che vede tra gli altri Alessandro Tedeschi, Francesco Zenga e Ludovica Nasti. La regia è di Luca Miniero.

La Preside (prodotta da Bibi Film TV e Zocotoco, in collaborazione con Rai Fiction) andrà in onda prossimamente, in quattro prime serate, su Rai1.

La storia di una eroina moderna

Eugenia Liguori ha 47 anni e crede fortemente nella scuola, anche come mezzo per salvare i giovani che vivono in contesti complicati da analfabetismo e criminalità. Così, al suo primo incarico come preside, sceglie l’Istituto Anna Maria Ortese (NA), ovvero l’inferno in terra. È infatti posizionato al centro di una delle più grandi piazze di spaccio d’Europa e, come se non bastasse, l’istituto è tristemente famoso per l’assenteismo degli studenti e la totale mancanza di risorse. Però quella che ad altri potrebbe sembrare una sfida impossibile, per Eugenia diventa una missione che affronta con entusiasmo, nonostante le mille difficoltà. Eugenia fa di testa sua mettendosi continuamente in pericolo e l’unico a condividere i suoi metodi è Vittorio, insegnante di italiano appena arrivato dal nord perché attratto dalla storia dell’Ortese.

La Preside Luisa Ranieri

La parola al regista e al cast

«La serie è stata girata a Napoli Est, ma abbiamo voluto rappresentare una periferia simbolica» – dice il regista Luca Miniero – «Io e Luisa abbiamo già lavorato insieme per Le indagini di Lolita Lobosco, ma qui ho avuto modo di conoscere meglio la sua anima napoletana, che porta con sé una grande energia. Non a caso la serie ha molto ritmo, oltre che un linguaggio contemporaneo».

Luca Zingaretti parla invece della genesi del progetto: «Dopo il documentario di Domenico Iannacone (andato in onda su Rai3) ho cercato subito di raggiungere Eugenia per telefono, perché pensavo che la sua storia meritasse di essere raccontata. È una donna straordinaria, che non ha arretrato di fronte a niente, in un territorio come quello di Caivano dove c’è criminalità ma vivono anche tante persone perbene e sono proprio loro che mettiamo al centro nella serie. Luca ha saputo raccontare molto bene questa realtà e Luisa (lo dico anche se è mia moglie) era ispiratissima. Siamo felici del risultato e speriamo che incontri anche il favore del pubblico».

«L’incontro con Eugenia è stato magico: ci siamo dette tutto, praticamente senza parlare» – racconta Luisa Ranieri – «Mi sono guardata tutto ciò che c’era su di lei e poi e sono stata la sua ombra, stando al suo fianco durante due giornate di lavoro. Ho capito che dietro c’è l’orgoglio di avere dato ai ragazzi (che la considerano una seconda madre) la possibilità di vedere che, oltre alla periferia, c’è un mondo. Pe me è una vera eroina moderna». E sottolinea: «Questo non vuole essere un biopic, ma una serie liberamente ispirata alla sua vita che ci dà la possibilità di parlare di temi importanti. Perché non solo a Napoli, ma in tutte le periferie italiane, c’è gente che fa il suo mestiere con dedizione. Penso che l’istruzione sia il primo baluardo di una società evoluta».