Festa del Cinema di Roma 2025: con Matilda De Angelis e Stefano Accorsi è subito polar
Stefano Mordini presenta alla 20esima Festa del Cinema di Roma La lezione, con Matilda De Angelis e Stefano Accorsi come protagonisti
Sono davvero tanti (e tutti interessanti) i film italiani presentati nella sezione Grand Public della 20esima edizione della Festa del Cinema di Roma. Tra questi c’è anche La lezione di Stefano Mordini, tratto dall’omonimo romanzo di Marco Franzoso (edito da Mondadori), con protagonisti Matilda De Angelis e Stefano Accorsi. Nel cast anche Marlon Joubert, Eugenio Franceschini, Lidia Liberman, Marco Maccieri, Alberto Benedetto Lutri.
Per vedere il film (una produzione Picomedia e Vision Distribution, in collaborazione con Sky) bisognerà aspettare fino al 5 marzo 2026, quando arriverà nelle sale grazie a Vision Distribution.
L’avvocatessa e il professore
Siamo a Trieste. Elisabetta è una giovane e brillante avvocatessa che, dopo aver difeso con successo dall’accusa di violenza sessuale un carismatico professore universitario, viene ricontattata da lui per intentare una causa contro l’università che, pur avendolo reintegrato, lo relega a un ruolo marginale.
Nello stesso momento il suo passato torna a cercarla: strani segnali, presenze elusive e un senso di costante minaccia le insinuano infatti il dubbio che il suo ex, un tipo violento e ossessionato da lei tanto da essere condannato per stalking, abbia ripreso a perseguitarla.
Mentre il confine tra realtà e immaginazione si fa sempre più sottile, la ragazza si decide a scoprire la verità, in un crescendo di tensione che la porterà a ritrovarsi sola e a mettere in discussione tutto quello che credeva di sapere.
La parola al regista e ai protagonisti
«Ho trovato nel libro di Marco Franzoso un contenuto importante, con la storia di due personaggi difficili da interpretare e con una psicologia su cui ci si poteva concentrare. E poi mi piaceva l’idea di confrontarmi con un genere come il polar. Io e Luca Infascelli abbiamo scritto il film in una casa isolata in montagna, un metodo che di solito non uso ma che ha funzionato in quanto ci ha aiutato a determinare l’atmosfera e lo spazio del racconto» – spiega il regista Stefano Mordini.
«Era importante, all’interno del film, definire personaggi che fossero i più reali possibili, non retorici o patinati» – sottolinea Matilda De Angelis – «Volevamo indagare il rapporto tra stalker e vittima, quali dinamiche si instaurano all’interno di un meccanismo manipolatorio che mette in atto il primo sulla seconda». E continua: «L’aspetto principale del mio personaggio è la riceca della verità, che si ricostruisce a ritroso. Possiamo dire che questo è un film su quello che accade prima di oltrepassare il limite. E poi Elisabetta, che è una donna forte e ben strutturata, dimostra la necessità di togliere quel preconcetto che vuole la vittima con determinate caratteristiche».
«Il cinema ha ancora la possibilità di raccontare la complessità e temi come questo» – aggiunge Stefano Accorsi – «Credo che la reazione del personaggio di Elisabetta abbia un valore simbolico, perché è difficile per una vittima rendersi conto di essere tale, ma anche scardinare un meccanismo».
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