06/05/2025

David di Donatello 2025: scopri le candidature, i presentatori e gli ospiti della 70ma edizione

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 06/05/2025 Aggiornato il 06/05/2025

Berlinguer-La grande ambizione e Parthenope sono i film che hanno ricevuto più candidature. La cerimonia, in diretta su Rai1, sarà presentata da Elena Sofia Ricci e Mika. Tra i premiati anche Timothée Chalamet

Timothée Chalamet

Come da tradizione, la stagione dei premi cinematografici si chiude con i David di Donatello. La cerimonia della 70esima edizione si terrà il 7 maggio nel Teatro 5 di Cinecittà (a Roma) e verrà trasmessa in diretta su Rai1 (oltre che su RaiPlay e su Rai Radio2 con il commento di Carolina Di Domenico). Alla conduzione una coppia inedita formata da Elena Sofia Ricci e Mika, che siamo molto curiosi di vedere all’opera.

Super anche gli ospiti di questa edizione. Ci sarà infatti anche Timothée Chalamet (protagonista di A Complete Unknown) per ritirare il David Speciale.

Un David speciale sarà assegnato anche all’attrice Ornella Muti, mentre il regista Pupi Avanti riceverà il Premio alla Carriera. È stato inoltre già annunciato il David dello Spettatore che va a Diamanti di Ferzan Ozpetek.

Le candidature, fra conferme e sorprese

Ma quali saranno i film più premiati?  Come finirà lo scontro diretto tra Berlinguer-La grande ambizione e Parthenope, entrambi a 15 candidature? E ancora: le serie tv ammesse (in quanto distribuite anche nelle sale), ovvero L’arte della gioia (14 candidature) e Dostoevskij (2 candidature), daranno del filo da torcere ai film in lizza nelle varie categorie?

Miglior film e regista

Ricordiamo che i titoli candidati sono tutti usciti nelle sale dal 1 gennaio al 31 dicembre 2024 e sono stati scelti dai componenti della Giuria dell’Accademia (di cui Piera Detassis è Presidente e Direttrice Artistica).

Partiamo dal David più ambito ovvero quello per il Miglior film. A contenderselo sono Berlinguer-La grande ambizione di Andrea Segre, Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini, L’arte della gioia di Valeria Golino, Parthenope di Paolo Sorrentino e Vermiglio di Maura Delpero. Una cinquina che si ripete identica per il David per la Miglior regia. Invece il Premio per il Miglior esordio alla regia vede in gara Edgardo Pistone per Ciao bambino, Margherita Vicario per Gloria!, Loris Lai per I bambini di Gaza, Gianluca Santoni per Io e il Secco, Neri Marcorè per Zamora.

I migliori attori

Passiamo quindi alla recitazione. In lizza come Migliore attrice protagonista troviamo Barbara Ronchi per Famiglia, Romana Maggiora Vergano per Il tempo che ci vuole, Tecla Insolia per L’arte della gioia, Celeste Dalla Porta per Parthenope e Martina Scrinzi per Vermiglio. Tecla Insolia è anche nella cinquina per la Migliore attrice non protagonista per il film Familia. Con lei Geppi Cucciari per Diamanti, Valeria Bruni Tedeschi e Jasmine Trinca per L’arte della gioia, Luisa Ranieri per Parthenope.

Chi sarà invece il Miglior attore protagonista tra Elio Germano per Berlinguer-La grande ambizione, Francesco Gheghi per Famiglia, Fabrizio Gifuni per Il tempo che ci vuole, Silvio Orlando per Parthenope e Tommaso Ragno per Vermiglio? La cinquina per il Miglior attore non protagonista è invece composta da Roberto Citran per Berlinguer-La grande ambizione, Francesco Di Leva per Famiglia, Guido Caprino per L’Arte della gioia, Pierfrancesco Favino per Napoli-New York e Peppe Lanzetta per Parthenope.

In questo contesto non possiamo fare a meno di segnalarvi anche la categoria Miglior casting in cui troviamo: Stefania De Santis per Berlinguer-La grande ambizione; Anna Pennella per Familia; Massimo Appolloni per Gloria!; Francesco Vedovati, Anna Maria Sambucco, massimo Appolloni per L’arte della gioia; Stefania Rod e Maurilio Mangano per Vermiglio.

Sceneggiatura e produzione

Andrea Segre e Marco Pettenello con Berlinguer-La grande ambizione sono candidati al premio per la Migliore sceneggiatura originale insieme a Enrico Maria Artale per El Paraiso, Margherita Vicario e Anita Rivaroli per Gloria!, Francesca Comencini per Il tempo che ci vuole, Paolo Sorrentino per Parthenope e Maura Delpero per Vermiglio.

Questa invece la cinquina per la Migliore sceneggiatura non originale: Gianni Amelio e Alberto Taraglio per Campo di battaglia; Francesco Costabile, Vittorio Moroni, Adriano Chiarelli per Familia; Roberto Proia per Il ragazzo dai pantaloni rosa; Valeria Golino, Francesca Marciano, Valia Santella, Luca Infascelli, Stefano Sardo per L’arte della gioia; Gabriele Salvatores per Napoli-New York.

Piuttosto affollata quella per il Miglior produttore: per Berlinguer-La grande ambizione Marta Donzelli E Gregorio Paonessa per Vivo Film, Francesco Bonsembiante per Jolefilm, con Rai Cinema, in collaborazione con Joseph Rouschop per Tarantula, Martichka Bozhilova per Agitprop; per Ciao Bambino Gaetano Di Vaio e Giovanna Crispino per Bronx Film, Alessandro Elia e Walter De Majo per Anemone Film, Andrea Leone e Antonella Di Martino per Mosaicon Film, Santo Versace e Gianluca Curti per Minerva Pictures; per Gloria! Valeria Jamonte, Manuela Melissano, Carlo Cresto-Dina per Tempesta, con Rai Cinema, in collaborazione con Katrin Renz per Tellfilm; per Vermiglio Francesca Andreoli, Leonardo Guerra Seràgnoli, Santiago Fondevila Sancet, Maura Delpero per Cinedora, con Rai Cinema, in collaborazione con Charades (coproduzione con la Francia), Versus (coproduzione con Il Belgio); per Vittoria Nanni Moretti, Lorenzo Cioffi, Giorgio Giampà, in collaborazione con Alessandra Stefani.

Premi tecnici

Nella categoria Miglior autore della fotografia troviamo Luan Amelio Ujkaj per Campo di battaglia, Matteo Cocco per Dostoevskij, Davide Ciprì per Hey Joe, Fabio Cianchetti per L’arte della gioia, Daria D’Antonio per Parthenope e Mikhail Krichman per Vermiglio.

Passiamo quindi alla Migliore sceneggiatura: Alessandro Vannucci (scenografia) e Laura Casalini (arredamento) per Berlinguer-La grande ambizione; Luca Merlini (scenografia) e Giulietta Rimoldi (arredamento) per L’arte della gioia; Tonino Zera (scenografia), Maria Grazia Schirripa e Carlotta Desmann (arredamento) per Le déluge-Gli ultimi giorni di Maria Antonietta; Carmine Guarino (scenografia) e Iole Autore (atterramento) per Parthenope; Birra, Vito Giuseppe Zito (scenografia) e Sara Pergher (arredamento) per Vermiglio.

Miglior montaggio: Jacopo Quadri per Berlinguer-La grande ambizione, Walter Fasano per Dostoevskij, Giogiò Franchini per L’arte della gioia, Cristiano Travaglioli per Parthenope, Luca Mattei per Vermiglio.

Migliori effetti visivi-VFX: Tristan Lilien (supervisore) e Michel Denis (producer) per Berlinguer-La grande ambizione, Francesco Niolu (supervisore) e Rodolfo Migliari (producer) per L’arte della gioia, Fabio Tomassetti (supervisore) e Daniele Tomassetti (producer) per Limonov, Victor Perez (supervisore) per Napoli-New York, Rodolfo Migliari (supervisore) e Lena Di Gennaro (producer) per Parthenope.

Trucco e parrucco

Chi vincerà poi nella categoria Migliori costumi tra Mary Montalto per Gloria!, Maria Rita Barbera per L’arte della gioia, Massimo Cantini Parrini per Le déluge-Gli ultimi giorni di Maria Antonietta, Carlo Poggioli per Parthenope e Andrea Cavalletto per Vermiglio?

Arriviamo quindi al Miglior trucco, dove troviamo nominati: Sara Morlando, Rossella Sicignano, Leonardo Cruciano e Viola Moneta per Berlinguer-La grande ambizione; Maurizio Fazzini per L’arte della gioia; Alessandra Vita e Valentina Visintin per Le déluge-Gli ultimi giorni di Maria Antonietta; Paola Gattabrusi e Lorenzo Tamburini per Parthenope; Frédérique Foglia per Vermiglio.

Migliore acconciatura: Desiree Corridoni per Berlinguer-La grande ambizione, Marta Iacoponi e Carla Indoni per Gloria! Aldo Signoretti e Domingo Santoro per Le déluge-Gli ultimi giorni di Maria Antonietta, Marco Perna per Parthenope, Tiziana Argiolas per Vermiglio.

Musiche e suoni

Arriviamo quindi ad un ingrediente fondamentale per l’impatto emotivo (e non solo) di un film ovvero la musica. Si contendono il David come Migliore compositore: Iosonouncane per Berlinguer-La grande ambizione, Thom Yorke per Confidenza, Margherita Vicario e Davide Pavanello per Gloria!, Colapesce per Iddu e Nicola Piovani per Il treno dei bambini. Quale sarà invece la Miglior canzone originale tra Knife Edge in Confidenza, Diamanti nell’omonimo film, Atoms in Familia, Aria! in Gloria! e La malvagità in Iddu?

Non possiamo fare a meno di citare anche la cinquina per il Miglior suono: Alessandro Palmerini, Marc Bastien, Vincent Grégorio e Franco Piscopo per Berlinguer-La grande ambizione; Emanuele Cicconi, Alessandro Feletti, Alessandro Giacco e Marco Falloni per Campo di battaglia; Xavier Lavorel, Daniela Bassani, François Wolf e Maxence Ciekawy per Gloria!; Emanuele Cecere, Silvia Moraes, Mirko Perri e Michele Mazzucco per Parthenope; Dana Farzanehpour, Hervé Guyader ed Emmanuel De Boissieu per Vermiglio.

Altre categorie

In competizione per il Premio David Cecilia Manzini per il Miglior film documentario ci sono Duse-The Greatest di Sonia Bergamasco, Il cassetto segreto di Costanza Quatriglio, L’occhio della gallina di Antonietta De Lillo, Lirica Ucraina di Francesca Mannocchi e Prima della fine-Gli ultimi giorni di Berlinguer di Samuele Rossi.

C’è poi il premio al miglior cortometraggio viene assegnato da una commissione composta da Domenico Dinoia, Mauro Donzelli, Marzia Gandolfi, Francesco Giai Via, Paola Jacobbi, Maria Grazia Mattei, Claudia Panzica, Marina Sanna, Maria Carolina Terzi. La cinquina è composta da Domenica sera di Matteo Tortone, La confessione di Nicola Sorcinelli, La ragazza di Praga di Andree Lucini, Majoneze di Giulia Grandinetti e The Eggregores’ Theory di Andrea Gatopoulos.

Invece il premio David Giovani viene assegnato da una giuria nazionale di studenti degli ultimi due anni di corso delle scuole secondarie di II grado. Chi lo vincerà tra Berlinguer-La grande ambizione di Andrea Segre, Familia di Francesco Costabile, Il ragazzo dai pantaloni rosa di Margherita Ferri, Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini e Napoli-New York di Gabriele Salvatores?

Non manca quest’anno la categoria Miglior film internazionale di cui conosciamo già il vincitore ovvero Anora di Sean Baker (già vincitore di 5 premi Oscar), che ha avuto la meglio su Conclave di Edward Berger, Giurato numero 2-Juror #2 di Clint Eastwood, La zona d’interesse di Jonathan Glazer e Perfect Days di Wim Wenders.