08/05/2025

David di Donatello 2025: il trionfo di Vermiglio di Maura Delpero, nell’edizione delle donne

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 08/05/2025 Aggiornato il 08/05/2025

La 70esima edizione dei David di Donatello ha eletto Miglior film Vermiglio di Maura Delpero, che è anche la prima donna a ricevere il premio per la Miglior regia. E le sorprese al femminile non finiscono qui

Maura Delpero

È stata una serata importante per il cinema italiano quella della 70esima edizione dei David di Donatello, in cui si è dato finalmente il giusto valore al talento femminile che, mai come in questo momento, trova nella settima arte una delle sue massime espressioni. Maura Delpero, che con il suo Vermiglio aveva già conquistato il Leone d’argento all’81esima Mostra del Cinema di Venezia ed era stata candidata per l’Italia agli Oscar (senza purtroppo arrivare nella cinquina finale), è infatti la prima donna a ricevere il David per la Miglior regia.

E questa storia ambientata in un villaggio trentino nel 1944 si porta a casa ben 7 premi, tra cui quello per il Miglior film.

Ci teniamo poi a sottolineare la vittoria di tre David sia per Gloria! di Margherita Vicario che per L’arte della gioia di Valeria Golino: anche in questo caso parliamo di artiste che si sono messe in gioco e hanno raccontato, con il loro stile, donne lontane dai canoni in particolare per l’epoca e i contesti in cui si trovano.

Una cerimonia ricca di emozioni e messaggi

La lunga serata dei David di Donatello (andata in onda su Rai1) è stata condotta egregiamente da Elena Sofia Ricci e Mika, il quale ci ha regalato anche dei momenti canori che ci hanno toccato il cuore. Le emozioni non sono di certo mancate nel corso di questa cerimonia, in cui più artisti non si sono limitati a sottolineare quanto sia importante sostenere la cultura, ma hanno anche lanciato messaggi sociali e di pace.

I David 70 sono stati all’insegna dell’arte e della classe, tanto da avvicinarsi (finalmente) alle grandi premiazioni internazionali. Si sarà quindi trovato a suo agio Timothée Chalamet, che ha ritirato il suo David Speciale mentre, dalla platea, la sua fidanzata Kylie Jenner lo guardava innamorata sbattendo le ciglia (a favore di telecamera). L’attore ha sorpreso per la sua semplicità e per aver rifiutato la traduzione dato che capisce molto bene l’italiano: lui stesso ha confessato di sentirsi connesso con il nostro paese e ha ribadito di essere un fan della Roma e di Totti.

Tutti i premi vinti da Vermiglio

Come anticipato, Vermiglio ha conquistato 7 David di Donatello su 14 candidature. Oltre ai principali, ovvero per Miglior film e Miglior regia, ci sono anche quelli per: Miglior sceneggiatura originale (firmata da Maura Delpero), Miglior produttore (a Francesca Andreoli, Leonardo Guerra Seràgnoli, Santiago Fondevila Sancet, Maura Delpero per Cinedora, con Rai Cinema, in collaborazione con Charades – coproduzione con la Francia – , Versus – coproduzione con il Belgio-), Miglior casting (a Stefania Rodà e Maurilio Mangano), Miglior autore della fotografia (a Mikhail Krichman), Miglior suono (Presa diretta: Dana Farzanehpour – Montaggio del suono: Hervé Guyader – Creazioni suoni: Hervé Guyader – Mix: Emmanuel De Boissieu).

La sorpresa Margherita Vicario

Margherita Vicario vanta un lungo curriculum da attrice, ma è anche una cantautrice molto apprezzata e quindi per la sua prima volta dietro la macchina da presa non poteva che unire i due mondi. In Gloria!, infatti, viene raccontata una storia ambientata in un istituto musicale per educande nel Veneto del 1800 in cui delle donne cercano la loro emancipazione attraverso la musica. Il film, che ha avuto un grande successo anche all’estero, è valso a Margherita il David per il Miglior esordio alla regia, quello per il Migliore compositore (insieme a Davide Pavanello) e per la Migliore canzone originale (ovvero Aria! – musica e testi di Margherita Vicario, Davide Pavanello, Edwyn Clark Roberts, Andrea Bonomo, Gianluigi Fazio interpretata da Margherita Vicario).

Valeria Golino e la sua L’arte della gioia

L’arte della gioia, serie tv tratta dall’omonimo romanzo di Goliarda Sapienza, è una serie tv di livello altissimo che, proprio per questo, ha avuto prima un suo passaggio nelle sale. È per questo che ha potuto concorrere ai David. Per fortuna, aggiungiamo noi, perché un’opera come questa non poteva passare inosservata dal mondo dei premi importanti.

La giovane Tecla Insolia, che ha dato anima e corpo a Modesta (ruolo veramente complesso), ha vinto meritatamente come Miglior attrice protagonista. Invece Valeria Bruni Tedeschi, meravigliosa nei panni di Gaia Brandiforti, quello come Miglior attrice non protagonista.

Inoltre Valeria Golino, insieme a Francesca Marciano, Valia Santella, Luca Infascelli, Stefano Sardo, si porta a casa anche il David per la Migliore sceneggiatura non originale.

Gli altri premi

Miglior attore protagonista è Elio Germano per Berlinguer – La grande ambizione, mentre Miglior attore non protagonista Francesco Di Leva per Familia.

Le déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta di Gianluca Jodice vince quattro premi tecnici: Miglior scenografia (Scenografia: Tonino Zera – Arredamento: Maria Grazia Schirripa, Carlotta Desmann), Migliori costumi (Massimo Cantini Parrini), Miglior trucco (Trucco: Alessandra Vita – Prostetico: Valentina Visintin) e Miglior acconciatura (Aldo Signoretti, Domingo Santoro).

Invece Migliore montaggio è quello di Jacopo Quadri per Berlinguer – La grande ambizione e Migliori effetti visivi – VFX quelli di Victor Perez per Napoli – New York di Gabriele Salvatores, film che conquista anche il David giovani.

La statuetta per il Miglior documentario – Premio David Cecilia Mangini va a Lirica Ucraina di Francesca Mannocchi, mentre quella per il Miglior cortometraggio a Domenica sera di Matteo Tortone.