Oscar 2017 con gaffe finale. Vince La La Land… anzi, Moonlight

Redazione Pubblicato il 27/02/2017 Aggiornato il 17/03/2018

Gli Oscar 2017 saranno ricordati soprattutto per l'errore al momento della proclamazione del film vincitore.Tra i protagonisti anche gli italiani Bertolazzi e Gregorini, premiati per il trucco

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Qualcosa è andato storto in questi Oscar 2017. Non solo non c’è stato il tanto atteso trionfo di La La Land, che si è portato a casa solo 6 statuette su 14 candidature, ma il finale della cerimonia di premiazione è stato contraddistinto da una gaffe senza precedenti.

E così, per la prima volta, ci siamo resi conto che anche dalle parti di Hollywood non funziona sempre tutto alla perfezione, come siamo abituati a pensare.

Il fatale errore di Warren Beatty

Che cosa è successo? Warren Beatty e Faye Dunaway, di nuovo insieme per celebrare i primi 50 anni di Bonnie & Clyde, sono stati chiamati sul palco per annunciare l’Oscar più ambito, ovvero quello per il “miglior film”. Ebbene, Beatty (che una volta aperta la busta mostrava uno sguardo decisamente incerto) ha lasciato alla collega l’onore o meglio  la responsabilità di annunciare la vittoria di La La Land. Il cast artistico e tecnico del film è salito al gran completo sul palco, sono iniziati i ringraziamenti ufficiali ma ad un certo punto è arrivata la notizia dell’errore clamoroso. Il vero vincitore era Moonlight. Grande imbarazzo da parte di tutti, sorpresa e delusione dei telespettatori in diretta mondiale, che tifavano per il musical di Damien Chazelle. Pare chiaro che quest’ultimo, dato fino all’ultimo come favorito, sia stato “sacrificato” in favore di una precisa scelta politica anti-Trump dati i temi razziali toccati dal film di Barry Jenkins. Warren Beatty ha poi provato a spiegare di aver avuto il dubbio che qualcosa non andasse perché il cartoncino trovato nella busta del film vincitore era identico a quello letto pochi minuti prima da Leonardo DiCaprio per annunciare l’attrice vincitrice, Emma Stone, protagonista di La La Land.

Un po’ d’Italia sul palco

Anche l’Italia è salita sul palco degli Oscar: Alessandro Bertolazzi e Giorgio Gregorini insieme a Christopher Nelson hanno vinto l’Oscar per il miglior trucco realizzato per il film Suicide Squad. Un altro prezioso riconoscimento alla professionalità dei nostri “tecnici”. Bertolazzi ha ringraziato ricordando di essere italiano, un emigrato che ha la fortuna di lavorare in tutto il mondo. Non ce l’ha fatta invece Gianfranco Rosi con il suo Fuocammare, che di altri migranti racconta la tragedia. Come da pronostici, nella categoria documentari ha vinto quello dedicato al caso O.J. Simpson. Ma Rosi, che ha calorosamente abbracciato il rivale, ha giustamente tenuto a sottolineare che essere entrati nella cinquina era già un ottimo riconoscimento.

Tutti i premi

Ecco tutti gli  Oscar 2017, divisi per categoria:

Miglior film: Moonlight

Miglior attore – Casey Affleck (Manchester by the Sea)
Miglior attrice – Emma Stone (La La Land)
Miglior regista – Damien Chazelle (La La Land)
Miglior attrice non protagonista – Viola Davis (Barriere)
Miglior attore non protagonista – Mahershala Ali (Moonlight)
Miglior film straniero – Il cliente (di Asghar Farhadi)
Miglior film d’animazione – Zootropolis (di Byron Howard, Rich Moore, Clark Spencer)
Migliore sceneggiatura originale – Manchester by the Sea (di Kenneth Lonergan)
Miglior canzone originale – City Of Stars (La La Land) di Justin Hurwitz, Benj Pasek, Justin Paul
Migliore colonna sonora – La La Land (di Justin Hurwitz)
Miglior sceneggiatura non originale – Barry Jenkins, Tarell Alvin McCraney (La La Land)
Miglior fotografia – Linus Sandgren (La La Land)
Miglior montaggio – John Gilbert (Hacksaw Ridge)
Migliori effetti speciali – Il libro della giungla (di Robert Legato, Dan Lemmon, Adam Valdez)
Miglior cortometraggio d’animazione – Piper (di Alan Barillaro)
Migliore scenografia –Sandy Reynolds-Wasco e David Wasco (La La Land)
Miglior sonoro – Andy Wright (Hacksaw Ridge)
Miglior Costumi – Coleen Atwood (Animali Fantastici e dove trovarli)
Miglior documentario – O.J.: Made in America (di Ezra Edelman)
Miglior corto documentario – The White Helmets (di Orlando von Einsiedel e Joanna Natasegara)
Miglior cortometraggio – Sing (di Kristof Deak e Anna Udvardy)
Miglior trucco – Alessandro Bertolazzi, Giorgio Gregorini e Christopher Nelson (Suicide Squad)