04/03/2022

MasterChef Italia 11: vince Tracy con le sue ricette per nutrire l’anima

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 04/03/2022 Aggiornato il 04/03/2022

L'undicesima edizione di MasteChef Italia si è conclusa in bellezza con la vittoria di Tracy Eboigbodin, che ha conquistato i giudici con il suo menù per metà nigeriano e per metà veneto

MasterChef 2022 - Tracy

È stata una splendida finale quella di MasterChef Italia 11 (cooking show prodotto da Endemol Shine Italy per Sky): ha visto infatti scontrarsi, a suon di pietanze, i quattro concorrenti che meglio hanno dimostrato quanto una passione, se ben coltivata, possa portare a crescere e migliorarsi. Però alla fine tra Lia Valetti, Carmine Gorrasi, Christian Passeri e Tracy Eboigbodin è stata quest’ultima a trionfare, conquistando i giudici Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli con un menù intitolato L’abbraccio, in cui ha mischiato la tradizione culinaria della sua terra d’origine (la Nigeria) e quella del Veneto (dove ora vive).

La parola ai finalisti

Il primo episodio andato in onda (su Sky Uno) ha visto i quattro finalisti cimentarsi in piatti piuttosto complicati, su imput degli chef tristellati Enrico Crippa (dal ristorante Piazza Duomo di Alba, in provincia di Cuneo) e Andreas Caminada (dal ristorante Schloss Schauenstein, in Svizzera).

Ad avere la peggio e ad uscire è stata Lia. «Da MasterChef mi porto a casa tanta consapevolezza. Mi sono resa conto che la mia determinazione può essere sfruttata per fare delle belle cose e seguire la mia passione, che ora sto pensano di trasformare in professione» – ci svela via Zoom – «Una volta terminate le registrazioni è iniziato quel periodo in cui si fantastica sul futuro. C’è sicuramente un’idea che vorrei concretizzare con un Business Plan in questi mesi, per cominciare con la mia nuova vita il prossimo anno».

Anche Christian e Carmine, che hanno indossato la casacca per lo scontro finale con Tracy, vedono nella cucina il loro futuro.

«Partecipare a MasterChef mi è servito per migliorare nella cucina e mi ha permesso di relazionarmi meglio con le altre persone. Poi ho anche sperimentato un po’ il mondo del lavoro, che un giorno mi troverò ad affrontare. Insomma è stata la scuola perfetta per me» – spiega Christian – «Ora spero di finire l’università e laurearmi, per poi concentrarmi sul mio percorso nella cucina. Nel frattempo mi piacerebbe fare altre esperienze, magari come chef a domicilio».

Un’esperienza che vorrebbe fare anche Carmine: «Già prima di pensare a iscrivermi a MasterChef avevo progetti precisi, infatti sto studiando all’Università Scienze Gastronomiche, in Piemonte. Penso che aver partecipato a questo cooking show possa aiutarmi sotto diversi aspetti e spero di fare alcune esperienze nelle cucine, ma anche come chef a domicilio, fino iniziare ad avere un approccio con i clienti. Un giorno mi piacerebbe lavorare anche all’estero».

L’abbraccio di Tracy

Ricordiamo che, per aver vinto MasterChef, Tracy si è aggiudicata 100.000 euro in gettoni d’oro, la possibilità di seguire un prestigioso corso di alta formazione presso ALMA (La Scuola Internazionale di Cucina Italiana) e di pubblicare un libro di ricette.

Chi volesse immergersi nel mondo culinario di Tracy potrà farlo dal 15 marzo, giorno in cui Soul Kitchen – Le mie ricette per nutrire l’anima (edito da Baldini&Castoldi) arriverà in libreria.

«MasterChef mi ha migliorato tanto perché ho appreso nuove tecniche poi mi ha fatto crescere come persona, il contatto con gli altri mi ha arricchito. Devo dire poi che ho stimato tantissimo i miei avversari e infatti, in vista della finale, mi sono preparata molto. Se non avessi vinto io? Avrei voluto vincesse Christian» – svela (sempre via Zoom) – «In quest’ultimo periodo ho continuato a studiare, mi sono dedicata al libro e mi sono concessa una vacanza (perché ci voleva!). Praticamente nessuno sapeva della vittoria, a parte il mio compagno e non è stato difficile mantenere il segreto, anzi mi sono divertita a farlo».

E racconta: «Cucino da quando sono piccola, perché in Nigeria si insegna ai bambini a responsabilizzarsi e quindi anche a prepararsi i pasti. Poi io sono un tipo curioso, quindi quando sono arrivata in Italia a 14 anni chiedevo sempre cosa c’era nel piatto. Così mi sono avvicinata alla cucina italiana e ho approfondito facendo le stagioni sul Lago di Garda come cameriera, ma anche grazie al mio compagno che mi ha portato ad assaggiare prodotti che non conoscevo. Da qui viene la mia cucina fusion».

Poi aggiunge: «Proprio in Italia ho imparato che mangiare non è solo un modo per smorzare la fame, ma un piacere. Il cibo ha un valore spirituale per me, mangio anche per nutrire la mia anima».

I suoi prossimi progetti? «Non so ancora cosa mi riserva il futuro, ma sono curiosa di scoprirlo».