Lino Guanciale e gli altri Sopravvissuti vi aspettano su Rai 1

Negli ultimi anni, sul fronte delle serie tv, la competizione è aumentata (in primis per l’avvento delle piattaforme streaming) e questo ha portato anche i canali “tradizionali” a mettersi seriamente in gioco, a sperimentare e ad alzare l’asticella a livello qualitativo. Quindi non stupisce di vedere arrivare su Rai 1 un prodotto che, già sulla carta, appare molto ambizioso: stiamo parlando di Sopravvissuti, una coproduzione internazionale (che vede coinvolti Rai Fiction, Rodeo Drive, France Télévisions, Cinétévé e ZDFneo), diretta da Carmine Elia e con un grande cast capitanato da Lino Guanciale. Insieme a lui Luca Biagini, Barbora Bobulova, Stéfi Celma, Vincenzo Ferrera, Florian Fitz, Giacomo Giorgio, Pia Lanciotti, Sophie Pfennigstorf, Elena Radonicich, Fausto Maria Sciarappa, Camilla Semino Favro, Alessio Vassallo e Adèle Wismes.

Tempeste e segreti

Una barca denominata Arianna parte per un viaggio con a bordo dodici passeggeri. Sulla banchina Luca, alla guida del cantiere Leone che ha organizzato la traversata, saluta gioioso sua moglie Sylvie e le due figlie. Anita, ispettore di polizia, guarda partire suo figlio Gabriele che è medico di bordo. A imbarcarsi anche la famosa attrice Giulia Morena con il marito e il figlio. Dopo pochi giorni Arianna scompare dai radar e un anno dopo, al largo delle coste venezuelane, viene ritrovato il suo relitto. A bordo c’è metà dell’equipaggio ancora vivo, anche se fortemente provato. Le autorità cercano di fare chiarezza su quanto successo e loro raccontano della tempesta che ha sorpreso la barca dopo pochi giorni di navigazione, della disperazione dopo un anno alla deriva senza albero, vele e motore. Raccontano degli altri passeggeri, morti durante la terribile tempesta.

La gioia del ritrovamento e del ritorno lascia però poi spazio a una dura realtà: la vita che i sopravvissuti hanno lasciato non è più la stessa, ma agli occhi dei propri cari, anche i superstiti sembrano persone diverse.

La parola ai protagonisti

«Questa è una serie spettacolare, con delle immagini potenti, che può essere vista come un Lost che incontra Homeland. È una avventura molto appassionante, esaltante, che racconta la speranza ma anche una vertigine interiore profondissima. I protagonisti, infatti, escono radicalmente cambiati dalla loro esperienza e il cambiamento stesso ha un volto complesso, anche per chi rimane a casa» – così Lino Guanciale descrive Sopravvissuti durante la conferenza stampa – «In questi anni ci è capitato più volte di vedere delle serie e chiederci come hanno fatto a girare certe scene, succederà anche qui. Produttivamente si è presa la responsabilità di stare al livello dei vari competitors e dei loro racconti ambiziosi. C’è poi una sceneggiatura che restituisce allo spettatore quel senso di meraviglia che ci dovrebbe essere sempre».

«Inizialmente non volevo accettare, perché ho letto la sceneggiatura e pensavo di dover stare sei mesi su una barca e io soffro il mare. Poi però Carmine Elia mi ha spiegato che si sarebbe girato quasi tutto a terra, in uno studio dove è stata montata questa piattaforma vera. Devo dire che mi sembrava di stare sul set di un grande kolossal. C’è poi il mio personaggio, Giulia, che è molto diversa da me perché sta sempre sui social e le piace stare al centro dell’attenzione, al contrario mio» – svela Barbora Bobulova.

Invece Pia Lanciotti descrive così la sua Anita: «Lei non è solo una poliziotta, ma anche una madre e quando le viene detto che il figlio è morto sente il bisogno di scoprire cosa è realmente successo. Perché ci saranno due verità, una di terra e una di mare».