29/11/2018

La coppia Pession-Guanciale è anche a teatro con After Miss Julie

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 29/11/2018 Aggiornato il 01/12/2018

Gabriella Pession e Lino Guanciale tornano a lavorare insieme in un nuovo, coinvolgente, spettacolo teatrale

teatro- Pession e Guanciale

Gabriella Pession e Lino Guanciale tornano a lavorare insieme, dopo il successo della serie tv La Porta Rossa (la cui seconda stagione arriverà sulle reti Rai nel 2019). Stavolta però i due attori condivideranno quella che si preannuncia una splendida avventura teatrale con After Miss Julie, nuova produzione del Teatro Franco Parenti che arriverà sul prestigioso palco milanese dall’11 al 23 dicembre. Dopo aver esordito a Pavia, è ora in scena al Teatro La Pergola di Firenze (fino al 2 dicembre) e farà poi tappa a Carrara (Sala Garibaldi, il 4-5 dicembre), Altopascio (Teatro Puccini, 6 dicembre), Grosseto (Teatro degli Industri, 7 dicembre) e Arezzo (Teatro Petrarca, 8-9 dicembre).

Sexy e trasgressiva Gabriella Pession, seducente e tormentato Lino Guanciale: riesplode sul palcoscenico la bellissima coppia di La porta Rossa

Un classico in versione moderna

Questa è la prima messinscena italiana della versione di Patrick Marber (sceneggiatore candidato all’Oscar nel 2005 per il film Closer) del testo classico La signorina Giulia di August Strindberg. La regia è di Giampiero Solari e sul palco, insieme a Gabriella Pession e Lino Guanciale, ci sarà anche Roberta Lidia De Stefanoregia.
After Miss Julie, scritta e diretta da Patrick Marber, è stata un’importante produzione della BBC nel 1995 e ha poi debuttato nel 2003 nella stagione teatrale londinese, riscuotendo un grande successo sia di pubblico che di critica.

La trama

Marber ambientava la storia nell’Inghilterra del 1945, durante la notte dei festeggiamenti per la vittoria laburista alle elezioni. In questa versione la notte è quella del 29 aprile del ’45 a Milano e i festeggiamenti sono quelli per la Liberazione dall’occupazione nazifascista.
Ci troviamo nella cucina di un’antica villa alle porte della città, uno spazio seminterrato dove la Signorina Giulia, (Gabriella Pession) giovane donna dell’alta società, decide di abbandonarsi alla trasgressione. Il suo oggetto del desiderio è Gianni, (Lino Guanciale),  giovane autista e capo della servitù. La Signorina Giulia prova a sedurlo in maniera ossessiva, sfruttando anche il suo essere la padrona di casa. Gianni finisce così, suo malgrado, in una situazione complicata che rischia anche di mettere a repentaglio il suo rapporto con la cuoca Cristina, già sua promessa sposa. I conflitti, che si generano e alimentano durante tutta la vicenda, culminano con un finale crudo e violento.

La parola ai protagonisti

«Avevo visto lo spettacolo a Londra, perché mio marito (Richard Flood) aveva il ruolo del protagonista maschile e io mi sono innamorata fin a subito di “Miss Julie“» racconta Gabriella Pession. «Così un paio di anni fa, quando sono tornata a vivere a Milano, sentivo l’esigenza di ritrovare passione nel mio lavoro, di tornare a teatro e così ho acquistato i diritti per la messa in scena. Ne ho parlato con Gabriele Lavia, ma questa versione non gli piaceva particolarmente, preferiva l’originale, così ho provato a chiamare Giampiero Solari che però in quel momento si trovava in Perù. Per fortuna siamo riusciti a riprendere il discorso in un secondo momento».
E aggiunge: «Quando eravamo sul set de La porta rossa ho fatto leggere il testo a Lino e gli è piaciuto, così ha deciso di accettare la scommessa. Ed eccoci qui».
«Se il testo fosse stato ambientato al giorno d’oggi non avrei accettato, perché i classici vanno rispettati»ammette Lino Guanciale.«Qui invece c’è stata una riscrittura con un riambientamento preciso. Mi ha conquistato il valore politico dell’operazione».
E sul suo personaggio precisa: «Gianni è il primo degli ultimi, in quanto capo della servitù, da sempre infatuato di Giulia che però rappresenta quello che lui non sarà mai, da qui scatta l’odio di classe. Non si schiera apertamente, ma aspetta l’occasione giusta per uscire dal suo limite. E la Liberazione, come l’eros, gli danno l’impressione che ci sia finalmente una breccia».