02/06/2019

Game of Thrones: soffrite di nostalgia? Non perdete The Last Watch

Veronica Colella Pubblicato il 02/06/2019 Aggiornato il 02/06/2019

Per tutti i fan in lutto per la fine del Trono di spade Sky Atlantic lunedì 3 giugno trasmette The Last Watch, il documentario con i retroscena sull'ultima stagione

GOT - The last watch

Se non siete ancora riusciti a colmare il vuoto da Trono di Spade, sappiate che siete in buona compagnia. Anche se probabilmente non avete raggiunto il livello di prostrazione di uno dei protagonisti dell’amatissima serie: Kit Harington per superare il distacco da Jon Snow è dovuto entrare in rehab (ma tranquillizzatevi, è stato avvistato in Connecticut e pare stia già meglio). I fan possono provare  invece a consolarsi con il documentario The Last Watch che Sky Atlantic trasmetterà lunedì 3 giugno in prima serata.

Due ore di retroscena sull’ultima stagione, che risponderanno a molte domande e forse potrebbero riconciliare i fan con la delusione da finale imperfetto. Un buon modo per riempire l’attesa fino all’uscita degli spin-off, ancora in via di contrattazione con HBO.

Perché vale la pena vederlo

Le reazioni degli attori nell’ultima lettura del copione, quando scoprono che fine faranno i loro personaggi, sono davvero impagabili. Ci sono tante lacrime e tanti abbracci in questo documentario: cast e membri della troupe si definiscono una grande famiglia e arrivare alla fine è stato molto duro anche per loro.
Senza rovinarvi troppo la sorpresa, possiamo anticiparvi che la storia dei copioni triturati perché non finiscano su Internet è vera, che Kit Harington ha versato qualche lacrima al pensiero di accoltellare Emilia Clarke a tradimento e che la morte di ser Jorah Mormont non era scolpita nella pietra.

Esisteva un’altra possibile conclusione per il personaggio, confermata poi dall’intervista rilasciata dallo sceneggiatore David Hill a Entertainment Weekly. Jorah avrebbe potuto sopravvivere alla battaglia contro gli Estranei, ma trovare un pretesto per spedirlo alla Barriera prima che potesse assistere alla distruzione di Approdo del Re si è rivelato molto difficile. Iain Glen, l’attore che lo interpreta, concorda sul fatto che la sua morte in battaglia sia la scelta più coerente per il personaggio.

Il prequel cambia titolo

Dopo questo lungo addio alla serie, è ora di guardare avanti. Al momento è in produzione la serie ideata da Jane Goldman con protagonista Naomi Watts, ambientata migliaia di anni prima della Ribellione di Robert, quando ancora i Primi Uomini condividevano il territorio con i Figli della Foresta. Il titolo provvisorio – La lunga notte – è stato sostituito dal titolo di lavorazione Bloodmoon (Luna di sangue) e per adesso sappiamo solo che non cercherà di somigliare alla serie principale, sfruttando la lunga distanza temporale per proporre un’ambientazione nuova e nuove dinamiche. A giugno inizieranno le riprese dell’episodio pilota, diretto dalla regista SJ Clarkson, anche se per il suo debutto potremmo dover aspettare fino al 2021.

Cosa sappiamo sugli altri spin-off

George RR Martin, sibillino come al solito, nel suo addio alla serie tv ha annunciato di avere cinque potenziali progetti da sviluppare come produttore per HBO, non tutti collegati alla saga. In un post precedente aveva confermato che i prequel di cui si sta discutendo sono tre (Bloodmoon compreso) e forse uno di questi potrebbe avere una connessione con Fuoco e Sangue, il suo trattato sui Targaryen. Purtroppo, non sapremo mai cosa avesse in mente Bryan Cogman: lo storico sceneggiatore e co-produttore del Trono di Spade ha dichiarato che la sua proposta di spin-off è stata scartata, lasciandolo libero di dedicarsi ai suoi impegni con Amazon. Un vero peccato, anche perché i lettori erano convinti che stesse adattando le novelle di Dunk e Egg (raccolte ne Il cavaliere dei Sette Regni).

Il sequel con le avventure di Arya che tutti sognano

Dopo il finale tanti avrebbero voluto un sequel con protagonista Arya Stark, che abbiamo visto lasciare le terre conosciute per scoprire cosa si nasconde negli spazi vuoti delle mappe. Un personaggio così amato avrebbe sicuramente agganciato gran parte del pubblico della serie, ma Casey Bloys della HBO frena gli entusiasmi. Per adesso l’emittente non è interessata, temendo che insistere troppo sugli stessi personaggi con un nuovo team creativo significherebbe minare l’integrità artistica della serie di Weiss e Benioff.