21/10/2023

Festa del cinema di Roma 2023: Monica Bellucci racconta Maria Callas

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 21/10/2023 Aggiornato il 22/10/2023

Alla 18esima Festa del Cinema di Roma è stato presentato anche il documentario Maria Callas: Lettere e memorie con Monica Bellucci

Maria Callas

Il programma di questa 18esima edizione della Festa del Cinema di Roma è particolarmente ricco di documentari, molti incentrati su figure importanti del mondo della cultura e dello spettacolo.

Uno dei titoli più attesi è indubbiamente Maria Callas: Lettere e memorie diretto da Tom Volf (che firma anche la sceneggiatura) e Yannis Dimolitsas, presentato nella sezione Storia del Cinema.

Protagonista è Monica Bellucci, che ci racconta non solo la grande diva ma soprattutto la donna che fu Maria Callas.

Il cuore del documentario

Il documentario racconta il tour internazionale dello spettacolo teatrale Maria Callas: Lettere e Memorie, interpretato da Monica Bellucci, durato dal novembre 2019 al gennaio 2023. Un confronto tra due epoche, quella di oggi e quella di ieri, nonché la sintonia tra due donne che, sebbene provenienti da ambiti diversi, sono accomunate dall’amore per l’arte. La vasta ricerca di materiale di archivio ci permette di fare un tuffo in quel passato da cui ancora oggi traiamo ispirazione, in una dimensione drammatica, a cuore aperto, insieme a delicatezza ed emozione.

La parola a Monica Bellucci

«Quando Tom Volf mi ha proposto questa tournée, avevo un po’ di paura perchè era la mia prima volta a teatro, però quando ho letto le lettere e le memorie non ho potuto dire di no, perché capivo che potevo toccare le corde di Maria e conoscere più lei che la Callas. Il progetto mi ha affascinato proprio per questa sua dualità: da un lato c’è Maria così fragile, vulnerabile, sensibile, dall’altro la diva nota a tutti. Con questo documentario abbiamo voluto raccontare proprio questo, la parte nascosta» – spiega Monica Bellucci durante la conferenza stampa – «Il teatro è un’esperienza completamente diversa rispetto al cinema, moto forte, perché c’è il rapporto diretto con il pubblico e non ci può essere menzogna».

E sottolinea: «Il suo amore per la bellezza e il corpo deriva dal fatto che la madre, quando era piccola, le proibiva di passare troppo tempo davanti allo specchio e quindi di coltivare il suo rapporto con la femminilità. Poi ha passato l’infanzia e l’adolescenza lavorando, ha sacrificato tutto per la sua carriera e, quando si è innamorata di Aristotele Onassis, ha sacrificato il lavoro per l’amore. È per questo che, ancora oggi, lei è simbolo di coraggio, perché ha sempre seguito il suo cuore. Poche donne possono dire di vivere le emozioni così».