10/05/2022

Eurovision Song Contest 2022: la parola ai conduttori

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 10/05/2022 Aggiornato il 10/05/2022

È tutto pronto per la prima semifinale dell'edizione 2022 degli Eurovision Song Contest. Ecco cosa hanno raccontato Laura Pausini, Mika e Alessandro Cattelan alla vigilia del debutto

Eurovision 2022 conduttori

Ci siamo: tra poche ore si accenderanno ufficialmente i riflettori sul Pala Olimpico di Torino, dove si terrà la prima semifinale del 66esimo Eurovision Song Contest (che potremo seguire in diretta, in prima serata, su Rai 1, RaiPlay, Rai Italia e Rai Radio 2). Stiamo parlando, come ben sapete, di una delle più grandi manifestazioni musicali al mondo e per questo molto attesa.

Naturalmente noi la vivremo con maggiore entusiasmo, dato che si terrà a casa nostra (dopo trentun anni) e sarà presentata da uno meraviglioso trio composto da Laura Pausini, Mika e Alessandro Cattelan,

I tre presentatori hanno incontrato la stampa internazionale alla vigilia del debutto.

Laura Pausini, lady in pink

Laura Pausini si è presentata alla conferenza stampa con un bel tailleur pantalone rosa, un colore che caratterizzerà questa sua esperienza all’Eurovision. Vi sveliamo infatti che la pop-star indosserà degli splendidi abiti firmati Valentino declinati nell’iconico PP Pink.

Fashion gossip a parte, possiamo dire di aver trovato Laura particolarmente carica e pronta ad affrontare questa bella esperienza. «Sono entusiasta e orgogliosa di essere qui con Alessandro e Mika. Ho voglia di scoprire nuove canzoni grazie a questo contest, che ci permette di stare tutti insieme uniti dalla musica. Un messaggio di pace, fondamentale in questo momento» – sottolinea l’artista – «Penso che sia una preziosa opportunità in particolare per i più giovani, che hanno sofferto molto nel periodo della pandemia e possono rilassarsi, sorridere e scoprire la musica e le usanze di altri paesi».

Laura vede infatti molto positivamente il fatto che sempre più concorrenti decidano di cantare nella propria lingua e aggiunge: «Può così scattare la curiosità e la voglia di visitare i loro luoghi di provenienza».

Nel corso dello show Laura avrà modo di duettare con Mika: «Abbiamo cercato la canzone che potesse lanciare dei messaggi con grande semplicità». Al momento c’è mistero sul titolo del brano, anche se alcuni indizi lanciati dai due in conferenza farebbero pensare a uno di Patti Smith.

Pare poi quasi certo un tributo alla grande Raffaella Carrà: «È una cosa a cui tengo molto, perché lei è stata una vera icona, non solo per l’Italia ma anche per la Spagna. Purtroppo i tempi dell’Eurovision non sono quelli del Festival di Sanremo e quindi ho dovuto un po’ ridimensionare le mie idee iniziali». E ammette: «Non avete idea quanto è difficile stare dentro i ritmi dello show per me che amo anche parlare tanto!»

Mika e Alessandro Cattelan, di nuovo insieme

La prima impressione è che questo trio è destinato a funzionare e molto si deve anche al fatto che Mika e Alessandro Cattelan hanno già avuto modo di lavorare insieme in passato, ai tempi di X Factor (quando uno era giudice e l’altro conduttore).

«Siamo un gruppo ben bilanciato: ognuno ha le proprie peculiarità, ma siamo accomunati dall’entusiasmo e dal valore che diamo a quello che stiamo facendo» – dice Alessandro – «Eurovision lancia un grande messaggio di pace, è un modo per educare il pubblico ad amarsi e rispettarsi l’un l’altro».

Gli fa eco Mika: «L’Eurovision è molto significativo in questo momento e ne siamo consapevoli. Comunque devo dire che c’è una grande armonia tra di noi, ci divertiamo e questo rende il lavoro non troppo difficile».

Anni fa avrebbero immaginato di trovarsi su questo prestigioso palco? «Mi ricordo ancora quando guardavo l’Eurovision con la mia famiglia dalla tv della cucina ed è per me un onore essere qui» – svela Mika. E l’emozione si fa sentire anche in Alessandro, nonostante non sia un presentatore novello: «Nella mia carriera ho fatto generi diversi e anche grossi music show, come quelli di MTV, però l’Eurovision lo è ancora di più e ha un valore differente, se vogliamo anche politico. È bello essere qui».