06/05/2024

David di Donatello 2024: trionfano Garrone e Cortellesi

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 06/05/2024 Aggiornato il 06/05/2024

È Io Capitano di Matteo Garrone a vincere il David di Donatello come Miglior film. C'è ancora domani di Paola Cortellesi porta a casa 6 premi su 19 candidature

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Quella della 69esima edizione dei David di Donatello sarebbe potuta essere la serata del riscatto del cinema italiano al femminile e invece, con nostro grande dispiacere, non lo è stato. Io Capitano di Matteo Garrone, che partiva “al secondo posto” con 15 candidature, ha infatti conquistato 7 statuette tra cui le più importanti ovvero quelle per il Miglior film e la Miglior regia.

Il bellissimo C’è ancora domani di Paola Cortellesi, nonostante il grandissimo successo di critica e pubblico, ha portato a casa 6 premi su 19 candidature.

È andata decisamente peggio a un altro gioiello come La chimera di Alice Rohrwacher che, nonostante le 13 candidature, non ha ricevuto inspiegabilmente nessun David.

E pensare che stiamo parlando di una delle registe italiane più amate all’estero, tanto da ricevere l’endorsement in diretta di Justine Triet (già vincitrice di un Oscar e della Palma d’oro a Cannes) sul palco per ritirare il premio per il Miglior film straniero (per Anatomia di una caduta). Insomma, qualche passo in più è stato fatto, ma bisognerà farne tanti altri affinché le donne di talento del nostro paese ottengano i riconoscimenti che si meritano.

La premiazione in tv

La cerimonia, andata in onda in prima serata su Rai1, è stata quest’anno anticipata da un frizzante collegamento con il red carpet condotto da Fabrizio Biggio (che ha riportato un po’ il mood tipico di Viva Rai2!).

Le luci del Teatro 5 di Cinecittà si sono poi accese con un bellissimo omaggio a Federico Fellini con una coreografia firmata da Luca Tommassini (che ci ha regalato nel corso della serata altri quadri suggestivi) in cui si è poi inserita la performance di Mahmood che ha cantato la sua hit Tuta Gold.

Alla conduzione una coppia (non sempre ben amalgamata) composta da Carlo Conti e Alessia Marcuzzi, che è riuscita a tenere un buon ritmo coinvolgendo i telespettatori e cercando di superare qualche momento di imbarazzo dovuto alla scelta (a nostro avviso sbagliatissima) di consegnare i premi più “tecnici” in separata sede.

Molti gli ospiti, tra i presenter che hanno annunciato i premi (da Paolo Sorrentino a Elena Sofia Ricci) e gli artisti che si sono esibiti, come Giorgia (iconica nella sua versione di I Feel Love in omaggio a Giorgio Moroder), Malika Ayane e Irama.

Tutti i premi

Paola Cortellesi è stata la prima a salire sul palco per ritirare il David dello Spettatore (che era già stato annunciato), facendo un discorso emozionante sul pubblico che dà un senso profondo al loro lavoro. Ci è poi ritornata per ritirare quello per il Miglior esordio alla regia (che ha dedicato alla figlia Laura), per la Miglior attrice protagonista, per la Miglior sceneggiatura originale (insieme a Furio Andreotti, Giulia Calenda) e il David Giovani. C’è ancora domani vince anche nella categoria Miglior attrice non protagonista grazie alla straordinaria interpretazione di Emanuela Fanelli, che   conquista così il suo secondo David di Donatello a un anno di distanza dal primo.

Miglior attore non protagonista è invece Elio Germano per Palazzina LaF e Miglior attore protagonista Michele Riondino, sempre per lo medesimo film da lui stesso diretto. Palazzina LAF vince anche per la Miglior canzone originale, ovvero La mia terra di Diodato.

Io capitano, oltre ai premi già citati, vince nelle seguenti categorie: Miglior produttore (Archimede, Rai Cinema, Pathé, Tarantula), Miglior autore della fotografia (Paolo Carnera), Miglior montaggio (Marco Spoletini), Migliori effetti visivi (Supervisore VFX: Laurent Creusot – Producer VFX: Massimo Cipollina) e Miglior suono (Presa diretta: Maricetta Lombardo – Montaggio suono: Daniela Bassani – Creazioni suoni: Mirko Perri – Mix: Gianni Pallotto).

Rapito, capolavoro di Marco Bellocchio, è stato premiato per la Miglior sceneggiatura originale firmata dallo stesso regista insieme a Susanna Nicchiarelli (altra sceneggiatrice e regista italiana che meriterebbe di avere ancora più spazio, anche a livello mediatico). Il film vince in altre quattro categorie: Migliore scenografia (Per la scenografia: Andrea Castorina – Per l’arredamento: Valeria Vecellio), Migliori costumi (Sergio Ballo e Daria Calvelli), Miglior trucco (Enrico Iacoponi) e Miglior acconciatura (Alberta Giuliani).

Un solo David ad Adagio di Stefano Sollima, ovvero quello per il Miglior compositore andato ai Subsonica.

Il Miglior Documentario – Premio David Cecilia Mangini è invece andato a Laggiù qualcuno mi ama di Mario Martone, film dedicato alla figura di Massimo Troisi.

Miglior cortometraggio è The Meatseller di Margherita Giusti.

Ricordiamo poi i Premi alla carriera a Milena Vukotic e Giorgio Moroder, oltre al David Speciale per Vincenzo Mollica.