30/08/2019

Venezia 76: Cercando Valentina si scopre il mondo di Crepax

Veronica Colella Pubblicato il 30/08/2019 Aggiornato il 30/08/2019

Alle Giornate degli Autori viene presentato il docufilm di Giancarlo Soldi dedicato all'iconico personaggio di Guido Crepax. Un modo per riscoprire anche il fervore artistico degli anni Sessanta e Settanta a Milano

cercando valentina

Cercando Valentina, il docufilm di Giancarlo Soldi dedicato all’immaginario di Guido Crepax, debutta questa sera al Festival di Venezia: alle Giornate degli Autori la fotografa con il caschetto viene celebrata insieme al suo autore. Nel documentario, lo storico amante di Valentina (Philip Rembrandt, interpretato da Riccardo Vianello) esce dal fumetto per mettersi sulle tracce della fidanzata scomparsa.

Cercare Valentina diventa infatti il pretesto per riscoprire la scena artistica della Milano anni ’60 e ’70, un periodo quasi magico all’insegna dell’innovazione e della contaminazione tra architettura, jazz, design, moda e arte.

Il racconto di un’epoca d’oro

Un’epoca che Giancarlo Soldi riporta in vita con questo racconto a colori digitali, realizzato con tecniche miste e diversi stili espressivi, scritto insieme a Stefania Casini e Marco Lodoli. Il ricordo della Milano di quegli anni è custodito nei filmati in bianco e nero inediti (provenienti dall’archivio privato di Giovanni Gandini) e nelle numerose testimonianze raccolte tra chi ha conosciuto, collezionato e amato Valentina, da Milo Manara a Tinto Brass, passando per Mario Martone, Annamaria Gandini e Maria Mulas.

Una lettera d’amore a Crepax

Cercando Valentina è anche e soprattutto una lettera d’amore ad un artista che ha saputo afferrare al volo tutte le novità e le suggestioni del suo tempo, reinventando gli schemi della narrazione con uno stile ormai inconfondibile. Architetto, grafico e illustratore, Crepax ha esordito come autore di fumetti nel 1963 sulla rivista Linus. Forse come tutti i fumettisti guardava il mondo dalla sua scrivania, come ricordano i figli, ma con uno sguardo acuto e intelligente in grado di interpretare lo spirito dell’epoca come nessun altro.

Realizzato con il sostegno dei fan

Che Valentina sia ancora molto amata è evidente anche dal grande successo che ha avuto la campagna di crowdfunding lanciata su Ulule per sostenere questo progetto. L’obiettivo dei trentamila euro è stato ampiamente superato e la generosità dei finanziatori è stata ricompensata con il volume Questa Valentina è mia, raccolta di reinterpretazioni originali del personaggio a cura di 38 firme illustri del fumetto italiano.
Tra i disegnatori che hanno partecipato ci sono Altan, Giorgio Cavazzano, Leo Ortolani, Davide Toffolo, Silvia Ziche, Silver, Corrado Roi, Laura Scarpa e Josè Munoz.

Molto più di un sogno erotico

Ispirata a Louise Brooks, flapper anni ’20 dal sorriso sarcastico a cui ha rubato il taglio di capelli dopo averla vista ne Il vaso di Pandora (1929), Valentina Rosselli è un personaggio più sfaccettato di quello che sembra. Le sue avventure sono perennemente in bilico tra realtà e fantasia, perseguitata com’è da incubi e allucinazioni. Attraverso Valentina i lettori hanno sentito parlare di anoressia e BDSM prima che diventassero argomenti comuni, toccando i punti oscuri della psiche e della società come in una seduta collettiva di psicanalisi. Ha rubato la scena al fidanzato-critico d’arte con superpoteri (che avrebbe dovuto essere il protagonista), diventando una via di mezzo tra l’alter-ego dell’autore e una versione alternativa di sua moglie Luisa, con cui condivide indirizzo e data di nascita. Alle femministe non è piaciuta, ma i francesi l’hanno adottata da subito: sensuale e bellissima, pur essendosi ritirata dalle scene del 1995 – all’età ufficiale di 53 anni – continua a girare il mondo attraverso mostre e pubblicazioni.