12/09/2022

The Hanging Sun: arriva in sala (per 3 giorni) il thriller con Alessandro Borghi

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 12/09/2022 Aggiornato il 12/09/2022

Dopo aver chiuso fuori concorso la 79esima Mostra del Cinema di Venezia il film di Francesco Carrozzini esce al cinema solo per pochi giorni. Poi si potrà vedere in esclusiva su Sky cinema e su NOW

The Hunging Sun

La 79esima Mostra del Cinema di Venezia ci ha regalato tante belle e appassionanti storie da vivere sul grande (e poi sul piccolo) schermo. Tra queste The Hanging Sun-Sole di mezzanotte, primo lungometraggio diretto da Francesco Carrozzini (già a Venezia nel 2016 con Franca: Chaos and Creation, documentario dedicato a sua madre Franca Sozzani), presentato come film di chiusura (fuori concorso) e con protagonista Alessandro Borghi. Al fianco dell’attore italiano un cast internazione composto da Jessica Brown Findlay, Sam Spruell, Frederick Schmidt, Raphael Vicas, Peter Mullan e Charles Dance.

Tratto dal romanzo “Sole di mezzanotte” di Jo Nesbø, il film è targato Sky Original (ed è una coproduzione italo-britannica, prodotta da Cattleya – parte di ITV Studios -, Groenlandia e Sky).

The Hanging Sun è uscito ora al cinema (grazie a Vision Distribution), ma rimarrà nelle sale solo nei giorni 12-13-14 settembre. In seguito potremo vederlo in esclusiva su Sky Cinema e in streaming su NOW.

Un thriller di grande atmosfera

Ambientato in Norvegia, il film è un thriller noir dalle atmosfere rarefatte molto affascinante. Protagonista è John, un uomo in fuga, che trova riparo nella fitta foresta, vicina a un villaggio isolato dell’estremo Nord, dove domina la religione, il sole non tramonta mai e le persone sembrano appartenere a un’altra epoca. Tra lui e il suo destino ci sono solo Lea, una donna in difficoltà ma dalla grande forza e suo figlio Caleb, un bambino curioso e dal cuore puro. Mentre il sole di mezzanotte confonde realtà e immaginazione, John dovrà affrontare il tragico passato che lo tormenta.

La parola ai protagonisti

«Ad attrarmi del romanzo è stato questo personaggio rotto, che si chiede chi è e cerca il cambiamento. Io poi sentivo questa storia molto vicino a me, avendo vissuto un momento un po’ complicato dopo la perdita di mio padre, con cui avevo un rapporto molto conflittuale. Lui aveva una mascolinità un po’ tossica, che mi ha fatto soffrire e riflettere. In questa storia si parla anche di paternità e si domanda chi vogliamo essere e qual è la famiglia che ci scegliamo» – spiega Francesco Carrozzini – «Il fatto di essere un fotografo mi ha aiutato molto, anzi credo che la fotografia sia sempre stata per me un mezzo per arrivare a fare questo. L’idea di questo film era fare un noir con la luce del sole costante. Nella mia formazione c’è tanto cinema, in particolare quello di Roman Polanski e Michelangelo Antonioni, quindi mi ispiro sempre a loro». Invece su Alessandro Borghi svela: «Ci siamo conosciuti sette anni fa, perché l’ho fotografato, poi tre anni fa ci siamo incontrati di nuovo a Venezia, abbiamo pranzato insieme e gli hi chiesto di leggere la sceneggiatura».

«Quelli interpretati da me e Jessica (Brown Findlay) sono due personaggi rotti dentro che trovano insieme il modo di aggiustarsi. Io e Francesco abbiamo pensato se raccontare o meno l’innamoramento tra i nostri due personaggi, poi l’abbiamo fatto attraverso l’amore che John sviluppa per Caleb. L’uomo si rende infatti conto che ha bisogno di queste due persone per andare avanti nella sua vita» – dice Alessandro Borghi, che alla sua ennesima esperienza internazionale spiega – «Prima di decidere se accettare una proposta dall’esterno bisogna prima riceverla. Per me è sempre una grande occasione per mettermi alla prova, in particolare se si deve recitare in una lingua diversa dalla mia e raccontare storie di un altro posto, con criteri che escono dalla tua confort zone. Ti scontri con un mercato più ampio e rischioso. Devo comunque dire che io da spettatore guardo tantissimi film stranieri».