30/09/2019

Infedeltà: una mostra per scoprire le traditrici seriali della storia e del gossip

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 30/09/2019 Aggiornato il 30/09/2019

“Così fan tutte” è il titolo di una mostra curata da Vittorio Sgarbi, che racconta donne traditrici e seduttrici, da Adamo ed Eva in poi, fra storia, mito, letteratura, arte e gossip

locandina mostra infedeltà

Sono più infedeli le donne o gli uomini? La questione è spinosa e molto dibattuta. Quel che è certo è che le signore non mostrano di essere inadeguate. Dall’antichità a oggi la storia, il mito, la letteratura e l’arte offrono una lunga carrellata di seduttrici, adescatrici e traditrici seriali.

La percorre la mostra Così fan tutte (allo Spazio Dante 14 di Milano, fino al 6 ottobre), curata da Vittorio Sgarbi e realizzata dal sito di incontri extraconiugali Gleeden.

Il titolo dell’esposizione è quello di un’opera di Mozart, che contiene la famosa frase “È la fede delle femmine come l’Araba fenice: che vi sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa”. Sul tema Gleeden divulga dati significativi. Qualche esempio? Il 18% delle fedifraghe ha tradito il partner con il migliore amico di lui, il 70% cerca scappatelle con uomini più giovani, il 49% si è concessa al secondo appuntamento, il 42% tradisce perché non si sente abbastanza desiderata, il 23% delle infedeli ha “agito” durante una vacanza con il compagno, il 52% preferisce farlo nei viaggi di lavoro. E il sesso? Il 62% delle donne prova un orgasmo quando è a letto con l’amante, solo il 20% con il marito.

Da Elena di Troia a Giovannona Coscialunga

La mostra ci accompagna in un itinerario multimediale da Elena di Troia e dagli intrallazzi amorosi degli dei della mitologia greca a Cleopatra, sovrana d’Egitto e seduttrice di generali romani, dagli amanti Paolo e Francesca, che Dante incontra nell’Inferno, alle infedeltà di cui narra la Bibbia. C’è poi una selezione di famose sovrane e nobildonne non proprio monogame, ad esempio la regina Vittoria, che non disdegnò valletti e servitori, la ninfomane Caterina II di Russia, la vituperata Lucrezia Borgia o Isabella di Castiglia, di cui si dice che ebbe una liaison con il suo protetto Cristoforo Colombo. Spazio anche per le fedifraghe della letteratura, come Madame Bovary o Anna Karenina, e per quelle del cinema, raccontate in film come La lettera scarlatta (protagonista Demi Moore) o come le commedie all’italiana (con titoli cult come “Giovannona coscialunga”).

Chi tradisce di più?

«L’infedeltà muove il mondo e ha ispirato l’arte, la letteratura, il cinema. È una forza che scuote gli animi fin dai tempi di Adamo ed Eva» esordisce Sgarbi. Ma per spiegare il taglio “al femminile” dato alla mostra sottolinea: «L’uomo non tradisce, cerca solo autocompiacimento e le sue scappatelle sono solo fisiche, mentre la donna è calcolatrice, come quando compensa l’assenza di affetto e di attenzioni cercandole fuori dalla coppia. D’altra parte l’uomo è talmente limitato che non può che essere tradito, è inevitabile. Non a caso, nella letteratura esistono tanti cornuti, non delle cornute». E conclude provocatoriamente con un invito alle donne: «Vi suggerisco di essere indulgenti con gli uomini… L’uomo è per sua natura ingenuo e innocente, come Adamo che si è fatto sedurre». Un po’ meno convinto dell’innocenza e dell’ingenuità maschile è Roberto Alessi, che ha collaborato alla sezione della mostra dedicata al mondo dei settimanali di gossip: una selezione dei più famosi tradimenti vip del Novecento, con le storie della Callas, di lady Diana, dei Clinton, di Pavarotti e di Liz Taylor. Per lui lo schema “seduttrice femmina – uomo vittima” non è sempre l’unico possibile. «Ma a volte da un tradimento può nascere anche la salvezza di un matrimonio».