Festa del Cinema di Roma 2025: Per te, la vera storia di Mattia Piccoli e di suo padre Paolo
La 20esima Festa del Cinema di Roma è l'occasione per presentare Per te, film di Alessandro Aronadio con Edoardo Leo, ispirato a una storia vera
È stato presentato in anteprima alla 20esima Festa del Cinema di Roma e alla 23esima edizione di Alice nella città Per te, film di Alessandro Aronadio che vede Edoardo Leo coinvolto sia come attore che tra i produttori. Il film, che racconta la vera storia di Matteo Piccoli e del padre Paolo, esce nelle sale il 17 ottobre distribuito da PiperFilm.
Nel cast troviamo anche Teresa Saponangelo, Giorgio Montanini, Eleonora Giovanardi, Guia Jelo, Daniele Parisi e l’esordiente Javier Francesco Leoni nel ruolo del piccolo Mattia.
La potenza dell’amore, oltre il tempo e la memoria
Nel 2021 Mattia Piccoli, di soli 11 anni, è stato nominato Alfiere della Repubblica dal Presidente Sergio Mattarella per “l’amore e la cura con cui segue quotidianamente la malattia del padre”. È proprio la loro storia che viene raccontata in questo film: Paolo, poco più che quarantenne, inizia pian piano a perdere pezzi della sua memoria.
La diagnosi non è positiva, ma lui ha la fortuna di avere accanto la moglie Michela e il figlio Paolo, che inizia con il padre un percorso fatto di quotidianità condivisa, risate improvvise e silenzi che parlano.
«Quando ho saputo del film è stato emozionante, anche perché quello che stiamo cercando di fare io e la mia famiglia è raccontare la nostra storia per aiutare chi si trova nella stessa situazione e ha bisogno di una mano» – ha spiegato Mattia Piccoli durante la conferenza stampa, a cui era presente anche la madre e il fratello Andrea.
A tal proposito segnaliamo che dal film nasce Appunti per il me del futuro, un progetto educativo gratuito per le scuole secondarie di primo grado che unisce cinema, didattica, divertimento e riflessione.
Fino al 31 marzo 2026, studentesse e studenti sono invitati a scrivere ciò che conta davvero per loro oggi e che non vorrebbero dimenticare diventando grandi: un modo per trasformare una storia vera in un percorso di crescita personale e collettivo.
La parola a regista e cast
«Essendo una storia reale, con i protagonisti che stanno attraversando ancora questa difficile situazione, ho pensato che non potevo limitarmi a guardare nel buco della serratura e dovevo cercare di far diventare questa storia il più universale possibile raccontando la verità» – spiega il regista Alessandro Aronadio – «Ho voluto tirare un filo tra dramma e commedia, cercando di mantenere l’equilibrio. Il film non parla tanto di malattia bensì di memoria e cura, un tema molto importante in particolare in questo momento storico. Il prendersi cura degli altri noi italiani l’abbiamo nel nostro D.N.A. Non è buonismo, ma il contrario di quel cinismo e nichilismo diventato ultimamente un registro “cool”».
«Quando ho letto la storia mi ha preso talmente tanto che ho voluto anche coprodurlo» – dice Edoardo Leo – «Poi avevo davvero voglia di fare questo personaggio e, devo confessarlo, da tempo non preparavo così così tanta cura e meticolosità un ruolo. Ho fatto una ricerca lunghissima, lavorato con un coach e visto tutti i video di Paolo».
Invece Teresa Saponangelo come si è preparata al ruolo di Michela? «All’inizio ho preferito non incontrarla di persona e mi sono attenuta alle indicazioni registiche, perché pur rispettando il vissuto volevamo essere liberi di seguire una nostra strada. Però ho letto il libro di Michela, che mi ha dato tanti spunti. Poi ho pensato al fatto che una diagnosi sia uno spartiacque tra passato e futuro e lei ha sentito il bisogno di costruire velocemente il futuro e la memoria affettiva dei figli».
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