25/10/2023

Festa del Cinema di Roma 2023: arrivano I Leoni di Sicilia

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 25/10/2023 Aggiornato il 25/10/2023

L'attesissima serie tv I Leoni di Sicilia, diretta da Paolo Genovese, è stata presentata in anteprima alla 18esima Festa del Cinema di Roma

Roma I leoni di Sicilia

Non solo film, ma anche serialità alla 18esima Festa del Cinema di Roma, dove è stato presentato in anteprima uno dei titoli più attesi di questa stagione ovvero I Leoni di Sicilia.

La nuova serie originale italiana Disney+ (disponibile sulla piattaforma dal 25 ottobre con i primi quattro episodi, a cui ne seguiranno altri quattro il 1° novembre), diretta da Paolo Genovese (che figura anche come produttore creativo), è tratta dall’omonimo bestseller di Stefania Auci ed è stata scritta da Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo.

Nel cast troviamo Michele Riondino, Miriam Leone, Donatella Finocchiaro, Vinicio Marchioni, Eduardo Scarpetta, Paolo Briguglia, Ester Pantano e Adele Cammarata.

La serie è impreziosita da Durare, il nuovo singolo di Laura Pausini, che è la end credit song di tutti gli otto episodi.

La trama

I Leoni di Sicilia è una vera e propria epopea che si svolge nella Sicilia dell’Ottocento fino all’Unità d’Italia del 1861. Al centro la storia della famiglia Florio: i fratelli Paolo e Ignazio sono due piccoli commercianti di spezie che hanno deciso di lasciare la natia Calabria in cerca di fortuna e riscatto sociale. In Sicilia partono da una bottega malmessa e danno vita a un’attività florida che Vincenzo, il giovane figlio di Paolo dalle idee rivoluzionarie, trasformerà in un impero. A travolgere la vita di Vincenzo e della sua famiglia è l’arrivo di Giulia, una donna forte e intelligente, che si ribella alle rigide regole della società del tempo.

La parola a Miriam Leone e Michele Riondino

«Sono felice e grata di avere avuto la possibilità di interpretare Giulia. Per me è stato un granrissimo regalo, sono innamorata di lei e della sua libertà» – spiega Miriam Leone nel corso della conferenza stampa – «Avevo già letto il romanzo e l’avevo regalato a mia madre e a mia zia, dicendo che parla di noi. Mi emoziona il fatto che questa donna faccia parte dei nostri avi e abbia combattuto affinché fossimo libere. Lei si rende conto che quella che sta vivendo non è la sua vita, è una ribelle per amore del suo uomo ma anche di se stessa. Dedico il mio lavoro a tutte le donne che ogni giorno continuano a combattere contro una società che non le ascolta e cerca di annientarle».

«Di Vincenzo mi ha colpito il suo essere totalmente orientato verso il futuro. Lui è un viaggiatore, conosce il mondo, è testimone della rivoluzione industriale in Inghilterra e la vuole portare in Sicilia» – dice Michele Riondino – «C’è poi un momento in cui un personaggio come lui si innamora di un’altra rivoluzionaria, si sostengono mettendosi anche molto in difficoltà. Giulia lotta contro il patriarcato, mentre lui è un portatore sano di esso».

…e agli altri protagonisti

Paolo Florio è invece interpretato da Vinicio Marchioni: «Ho fatto un viaggio bellissimo in questo ruolo. Lui è la somma di tutti i “padri padroni” testardi e cocciuti di quell’epoca in cui gli uominini erano poco preoccupati dei sentimenti».

Paolo Briguglia è invece il fratello Ignazio: «I due fratelli partono dalla Calabria dopo essere rimasti orfani a causa di un terremoto. La cosa incredibile è che tutti i Florio, con i loro caratteri diversi e le debolezze, danno un contributo alla storia. Io sono il fratello fedele alla missione decisa da Paolo».

C’è poi un altro Ignazio Florio, che è il figlio di Vincenzo, interpretato da Eduardo Scarpetta: «Lui è tante cose: è quello che, già prima di nascere, ha il destino segnato e dovrà inevitabilmente portare avanti la famiglia-impresa-dinastia, si sacrifica affinché le sorelle si sposino per amore. È colui che soffre per questo sacrificio, dovendo tagliare i ponti con la donna francese che ama. La sua rabbia viene incanalata nel lavoro e così riesce a portare la famiglia incredibilmente più in alto».

Invece Ester Pantano è Giuseppina Saffiotti da giovane: «È una donna che si trova intrappolata tra due poli opposti. Si trova a dover sposare Paolo e si oppone alla sua inziativa di andare via dalla Calabria, perché la vede come l’ennesima decisione sulla sua vita presa da altri. È un personaggio dal cuore grande, che vive in un purgatorio perenne e sarà fondamentale per il figlio.»

Adele Cammarata è invece Giovanna D’Ondes: «Lei entra a far parte della storia in una fase di trasformazione, perché con il matrimonio organizzato conferirà alla famiglia un titolo nobiliare. Proprio il suo status sociale la porta ad avere un rapporto difficile con la sua immagine. C’è una insicurezza tutta al femminile che parla anche al contemporaneo».