22/12/2019

Bombshell: il #MeToo prima del #MeToo

Veronica Colella Pubblicato il 22/12/2019 Aggiornato il 22/12/2019

Un cast azzeccatisso - Nicole Kidman, Charlize Theron e Margot Robbie - per raccontare la storia delle donne che sono riuscite a detronizzare Roger Ailes dai vertici della Fox. Il film, appena uscito negli Usa arriverà in Italia l'anno prossimo e già si candida a una pioggia di Oscar

Bombshell

Negli Stati Uniti è appena uscito Bombshell, il film di Jay Roach sullo scandalo che ha detronizzato Roger Ailes dai vertici della Fox.

Nelle sale italiane arriverà l’anno prossimo, ma intanto c’è già chi pronostica una pioggia di Oscar.

A scatenare l’entusiasmo sono bastate Charlize Theron, Nicole Kidman e Margot Robbie schierate in ascensore: un cast azzeccatissimo per un film che vuole diventare il simbolo di un cambiamento irreversibile.

Tutto ebbe inizio da un sussurro

Più che essere la storia di Ailes (John Lithgow), Bombshell è la storia delle donne che hanno contribuito alla sua caduta, ribellandosi alla prassi per cui le attenzioni maschili sgradite vanno accolte con stoica rassegnazione. Nicole Kidman e Charlize Theron, riconoscibili a stento sotto gli strati di trucco, sono Gretchen Carlson e Megyn Kelly, le due giornaliste dell’emittente filo-Repubblicana Fox News che nel trailer vediamo scambiarsi sguardi eloquenti di rabbia trattenuta. Stretta nell’angolo, Margot Robbie è la produttrice Kayla Pospisil, il cui personaggio è ispirato alle storie delle altre dipendenti della Fox che hanno dato il loro supporto alla causa intentata dalla Carlson raccontando la loro esperienza ai suoi avvocati.

Il precedente al caso Weinstein

Tra gli scandali sessuali che hanno travolto i ricchi e potenti, quello di Roger Ailes è il meno familiare a un pubblico non americano. Precedente al #MeToo e all’ondata di dibattiti pubblici sulla presupposta morte del privilegio maschile, la cacciata di Roger Ailes da Fox News – che aveva contribuito a fondare – ha fatto parecchio scalpore in patria, anche se le sue dimissioni sono state accompagnate da una buonuscita di 40 milioni di dollari. Consulente per ben quattro presidenti (da Nixon a Trump), Ailes è stato un maestro della propaganda politica. L’unica persona con sufficiente credibilità per affrontarlo a muso duro è stata l’anchor woman Gretchen Carlson (Nicole Kidman), con un passato da Miss America e 15 anni di carriera nella storica emittente conservatrice. Nel 2016, dopo il mancato rinnovo del suo contratto, Carlson ha accusato Ailes di averla allontanata perché si era lamentata apertamente dei suoi comportamenti inappropriati. Una volta libera da vincoli contrattuali, Carlson ha ingaggiato un legale per fargli causa, definendolo un “molestatore seriale”. Secondo le donne che lo hanno accusato, Ailes era solito offrire aumenti di stipendio o opportunità di carriera in cambio di favori sessuali oppure della disponibilità a vestirsi in maniera attillata. Un rifiuto equivaleva al licenziamento, se non addirittura all’inserimento in una lista nera di persone dichiarate inassumibili. La denuncia di Carlson ha motivato la collega Megyn Kelly (Charlize Theron) a farsi avanti per corroborare la sua versione, seguita poi da altre 20 donne.

La miniserie e il documentario

Lo scandalo è già stato raccontato nella miniserie The Loudest Voice – Sesso e potere (dal 4 dicembre in onda su Sky Atlantic) e nel documentario Divide and Conquer di Alexis Bloom. Se nella prima ad interpretare Ailes è un irriconoscibile Russell Crowe, ingrassato in maniera quasi caricaturale, per il documentario la direttrice della fotografia Charlotte Kaufman ha spinto la regista a scegliere la via del contrappasso, affidando il ruolo a una persona che sapeva sarebbe stata sgradita al defunto Ailes, ovvero l’attore genderqueer Babette Bombshell.