25/02/2019

Milano Moda Donna AI 2019-2020: un tripudio di fantasie, ricami e tulle

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 25/02/2019 Aggiornato il 25/02/2019

Dalle collezioni del prossimo autunno-inverno presentate a Milano Moda Donna un diktat preciso: l'invito a perdersi nelle fantasie e nei ricami dei capi prêt-à-porter

Milano Moda donna 3

Si può essere sbarazzine e/o romantiche a qualunque età, ma anche stagione (climatica). Lo dimostrano le collezioni Autunno Inverno 2019-2020 presentate a Milano Moda Donna, dove hanno spesso fatto capolino fantasie, ricami e tulle, a ribadire la libertà creativa dei designer che ormai hanno deciso di destrutturare i luoghi comuni legati a stile e periodi dell’anno.

Il prossimo inverno, anche se fuori fa freddo, perché si deve essere per forza plumbee nell’umore e anche nell’outfit?

Perdersi nelle fantasie 

Nella prossima stagione ci sarà il ritorno in grande stile dello scozzese che Versace, nella sua collezione grunge deluxe, accosta a un classico come le gonne a portafoglio.
Stella Jean osa ancora di più e propone persino dei capispalla scozzesi, all’interno di una collezione, ispirata ai viaggi in Europa dell’alta borghesia nel diciassettesimo secolo, in cui la fantasia la fa da padrone.
Gioca su varie dimensioni (tra visionarietà e semplicità) Alexandra Moura che, nella sua collezione ispirata alla celebre ceramista Ramalho, alterna lo scozzese al fiorato.
Doppia anima anche per i capi di Laura Aparicio, che è frutto di un avvincente percorso creativo: Bogotá – Milano.
I motivi geometrici dominano invece le fantasie presenti nella dirompente e geniale collezione di Atsushi Nakashima, il cui titolo è tutto un programma: Erosion.
Non manca quel pizzico di animalier che non guasta mai, come nei capi proposti dal brand Greta Boldini all’interno di una collezione, Disincanto, che vuole essere un viaggio allegorico, una sorta di Divina Commedia moderna.
Per Alessandro Enriquez invece la donna è Sexyssima e sceglie di raccontare l’amore e la seduzione in chiave ironica, con fantasie colorate, fresche e divertenti.
Chi si è sempre nutrito di estro puro, con un approccio da pop-art è indubbiamente Moschino: per l’Autunno-Inverno 2019/2020 il designer Jeremy Scott si è ispirato ai quiz show degli anni’80 con fantasie a tema che compaiono soprattutto su gonne e abiti.
È poi un vero invito a perdersi nella fantasia quello lanciato da Brognano, la cui collezione si ispira a Maria Antonietta, con diversi abiti voluminosi con delicate stampe ispirate al tessuto d’arredo del Petit Trianon (il luogo più intimo della corte di Versailles) e l’uso di tulle.

Mood romantico (e non solo), tra ricami e tulle

A proposito di tulle è inevitabile segnalare l’incantevole collezione di Chika Kisada, ispirata al suo primo amore ovvero il balletto, riletto in chiave punk.
Invece nei capi proposti da Hui si gioca con il vedo-non vedo, mentre emblematici ricami figurativi sono tradotti in accessori cult dalla spiccata audacia legati alla sostenibilità, tradizione e tutela del valore femminile e delle minoranze etniche cinesi per cui la designer Zhao Huizhou presta particolare attenzione.
C’è poi Gucci, che come sempre punta a fare la differenza: non usa infatti ricami e ruches in chiave romantica o sensuale, ma preferisce il mood horror abbinandoli a borchie e spille in stile Venerdì 13. Tema della collezione (e della sfilata) è infatti la maschera, che permette di mostrarci come vogliamo e di giocare il nostro ruolo di attori come meglio crediamo. La maschera è anche la possibilità di scegliere come esercitare la nostra libertà di esporci attraverso un filtro potente che seleziona costantemente cosa vogliamo condividere di noi e cosa invece vogliamo rimanga nascosto.