27/09/2022

Milano Fashion Week Primavera-Estate 2023, ispirazioni dal mood poetico

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 27/09/2022 Aggiornato il 27/09/2022

Nel corso della Milano Fashion Week abbiamo scoperto collezioni che ci hanno incantato, dimostrandoci che ci può essere poesia anche nella scelta di un outfit

PE 2023

Origini, glamour, ma anche tanta poesia nella moda della Primavera-Estate 2023. Un mood che abbiamo ritrovato in diverse collezioni presentate nel corso della Milano Fashion Week.

Capi nati da ispirazioni diverse, ma che hanno come fil rouge proprio quel qualcosa di poetico tradotto poi in outfit che siamo sicuri conquisteranno molte donne.

E non parliamo solo delle più romantiche, ma anche di quelle che negli ultimi anni hanno riscoperto la propria dimensione spirituale e che sentono l’esigenza di esprimerla anche attraverso il look.

Tra purezza e natura

La maison che più rappresenta con le proprie creazioni questa nuova dimensione è indubbiamente Ermanno Scervino, la cui collezione Primavera-Estate 2023 si nutre di purezza e mostra una ricerca di equilibrio tra delicatezza e asperità raccontando donne eteree e raffinate, ma anche determinate e volitive.
In che capi si traduce tutto questo? In trench in satin e abiti pantalone in cotone dalle inflessioni urbane arricchiti da paillettes cangianti che conferiscono un aspetto liquido, ma anche in miniabiti trasparenti ispirati alla lingerie e costellati di piccoli cristalli oltre che di decorazioni floreali naïf. Elementi naturali si ritrovano anche nelle scollature dei abiti midi, come nella maglieria dai volumi over. La palette di colori va dai tradizionali bianchi e neri, al rosa confetto, giallo citrino e azzurro.

A proposito di poesia legata alla natura non possiamo fare a meno di citare Botanical, la collezione del brand Ibrigu composta da pezzi unici, moderni e scenici. Elementi peculiari sono le grafiche tracciate con mano leggera che ricordano gli antichi erbari, arricchite da petali, corolle, foglie e boccioli.
Tre i focus: il fiore (l’emblema del bello, che tramette rinnovamento e passione), la foglia di felce (un’allusione al mistero e all’ignoto) e la sartorialità (certezza del passato dalla quale si proietta il futuro di una moda nuova). Da sottolineare il fatto che Ibrigu punta al riuso di tessuti e al recupero sostenibile di capi, come il suo iconico kimono.

Tra danza e pittura

Cosa c’è poi di più poetico delle espressioni artistiche? Alessandro Vigilante si ispira ancora una volta alla danza contemporanea con la sua collezione Body Language, i cui capi seguono i movimenti del corpo con i suoi volumi ampi, giacche e pantaloni oversize, ma anche body (veri protagonisti), catsuit e abiti che diventano una sorta di seconda pelle.
Lo stilista ripropone blazer iconici come l’oversize Pina Bausch e il backless Carolyn Carlson, con nuovi materiali e tinte (come il lino nei toni del nude e del gesso, il popeline strutturato o il cotone con disegno rigato a rilievo.
Novità della stagione: il Marie-Agnes blazer e l’Aurelie blazer-body, entrambi presentati in jersey compatto e in tessuti spalmati effetto lattice, opachi o lucidi effetto bagnato.

È invece ispirata all’isola di Tahiti, dipinta da Gauguin e Matisse, Summer 1926 ovvero la collezione Primavera-Estate 2023 di Beatrice .b.
L’iper-realismo di Gauguin e i tratti astratti di Matisse vengono reinterpretati dando vita ad una collezione in cui dominano il colore, la luce e la bellezza ruvida e vera della natura. Il brand, facendo una ricerca all’interno di un archivio storico di danze, ci propone capi dalla silhouette dinamica e caratterizzati da illustrazioni geometriche e primitiviste, fino a disegni realistici di paesaggi polinesiani, tutto pone al centro il colore.