08/01/2019

Saldi sì, ma nel segno del green

Alberta Mascherpa Pubblicato il 08/01/2019 Aggiornato il 18/01/2019

Si può essere green anche quando si va a caccia di offerte: basta orientarsi verso prodotti equo e solidali, realizzati rispettando l’ambiente e i diritti dei lavoratori coinvolti nella produzione

Moda saldi green

Anche in tema di shopping, a cui secondo le stime di Confesercenti si dedica un italiano su due in tempo di saldi con un budget di circa 122 euro a persona, si può essere green rispettando l’ambiente. Preziosi i consigli di Barbara Molinario, esperta di moda e Presidente di Road to green 2020, associazione senza scopo di lucro impegnata in progetti volti alla promozione dell’educazione e della formazione su temi riguardanti lo sviluppo e l’innovazione sostenibile, la sostenibilità energetico ambientale.

No alla moda fast and cheap, alle tinture chimiche e ai tessuti sintetici.

Fare shopping e rispettare l’ambiente

Il primo consiglio è scegliere i capi giusti che non siano solo di tendenza, ma anche rispettosi dell’ambiente: l’inquinamento dell’industria del fashion è secondo solo al petrolio, con una produzione di gas serra maggiore rispetto a quella prodotta da tutti gli spostamenti navali e aerei del mondo. Per orientare le scelte fondamentale quindi leggere le etichette che indicano non solo il tipo di fibre utilizzate e la percentuale di ognuna, ma anche se il capo ha ottenuto delle certificazioni, ad esempio quelle che attestano che si tratta di un filato ottenuto da agricoltura biologica, come GOTS (Global Organic Textile Standard), o l’utilizzo di tinture biocompatibili, ma anche quelle legate all’etica, come FairTrade, che certifica che il prodotto provenga dal mercato equo e solidale.

Bando alla chimica

Un no deciso poi va a tinture chimiche e tessuti sintetici. Alcune sostanze utilizzate per tingere i tessuti, possono essere tossiche per l’ambiente contaminando le acque di scarico dell’industria che le produce e finendo poi sui terreni e nelle acque di fiumi e mari. Anche i tessuti sintetici possono rappresentare una minaccia per l’ambiente: si tratta infatti di fibre spesso derivate dal petrolio la cui lavorazione produce gas nocivi. Meglio quindi privilegiare tessuti naturali che hanno un impatto minore sull’ambiente, specialmente se le materie prime provengono da agricoltura biologica. Oggi, inoltre, è possibile trovare in commercio tessuti naturali ottenuti dalla lavorazione di materiali organici di scarto come le bucce degli agrumi, la crusca, l’esoscheletro dei crostacei o la vinaccia, completamente biocompatibili.

Equo & solidale è trend

Negli ultimi anni si è diffuso il trend della moda fast and cheap, abiti e accessori acquistati per pochi euro che durano poco tempo, spesso solo una stagione. Per immetterli sul mercato a prezzo bassissimo, i produttori non si limitano ad utilizzare materie prime di bassa qualità, ma sono “costretti” a pagare meno del dovuto tutti i lavoratori della filiera con situazioni che talvolta arrivano al limite dello sfruttamento. Meglio, dunque, orientarsi verso prodotti equo e solidali, realizzati non solo rispettando l’ambiente, ma anche tutti i lavoratori che hanno contribuito al processo produttivo, garantendo loro condizioni e paghe eque.