01/07/2019

Saldi estivi, le date e i consigli per acquisti sicuri

Alberta Mascherpa Pubblicato il 01/07/2019 Aggiornato il 01/07/2019

La prima regione a partire è la Campania, poi i saldi arriveranno in tutta Italia. Attenzione allo shopping selvaggio, non fatevi prendere dalla frenesia degli sconti. Ecco i consigli per fare acquisti oculati

saldi pe 2019

Il giro di affari che si prevede è di circa 3,5 miliardi con un impegno per ogni famiglia che l’Ufficio Studi di Confcommercio stima a poco meno di 230 euro. Ci siamo, la stagione dei saldi estivi è partita.

Prima ad iniziare la Campania, il 1 luglio è la volta della Sicilia, martedì 2 la Basilicata e da sabato 6 luglio in tutte le regioni sarà possibile acquistare le collezioni estive a prezzi scontati.

Un momento importante per i commercianti dal momento che le vendite di primavera per via del freddo sono letteralmente saltate ma anche per tutti quanti desiderino rifarsi il guardaroba senza svuotare il portafoglio.

Consigli per non sbagliare

Puntuale all’appuntamento, il Codacons mette in guardia dalle possibili “fregature”. Il primo consiglio? Cercate di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio per non correre il rischio di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma inutili. Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce saldo deve far parte delle collezioni della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino recuperati. State alla larga quindi da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli: è improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione il negozio sia provvisto per ogni tipo di prodotto di tutte le taglie e colori. Diffidate in ogni caso degli sconti superiori al 50% che spesso nascondono merce non proprio nuova o prezzi vecchi falsi gonfiati.

Lo scontrino? Non va buttato

Non acquistate nei negozi che non espongono il cartellino che indica il prezzo vecchio, quello nuovo e il valore percentuale dello sconto applicato. Infine conservare sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Se il cambio non è possibile, ad esempio perché il prodotto è finito, si ha diritto alla restituzione dei soldi, non a un buono, e il tempo per ripensarci è di due mesi e non di sette giorni come spesso viene detto.