Come leggere l’etichetta di un cosmetico

Redazione Pubblicato il 26/08/2015 Aggiornato il 03/09/2015

Un utile vademecum per evitare spiacevoli sorprese: allergie e reazioni negative sulla pelle sono dovute innanzitutto all’utilizzo di prodotti sbagliati

creme

L’etichetta è la carta d’identità di un cosmetico: deve essere chiara, leggibile, comprensibile. Le informazioni devono essere in caratteri indelebili, ben visibili, scritte con caratteri non troppo piccoli. Cosa contiene? Innanzitutto la funzione del prodotto. È l’informazione più importante: indica a cosa serve il cosmetico ed evita errori di interpretazione. Anche il nome del produttore deve essere indicato in modo chiaro, con il nome o la ragione sociale, l’indirizzo o la sede legale.
L’espressione “made in” indica il Paese in cui il prodotto viene fabbricato, che può essere diverso da quello in cui viene distribuito: è obbligatoria se il prodotto proviene da Paesi fuori all’Unione europea. La quantità va riportata in grammi o millilitri. Nel caso di prodotti venduti “per insieme” di pezzi (come le confezioni di fiale singole) sull’imballaggio esterno devono essere indicati il peso o volume complessivo e il numero di pezzi contenuti.

La dicitura “da usare preferibilmente entro”, seguita da mese e anno, indica la durata minima. Definisce per quanto tempo il cosmetico, integro e correttamente conservato, continua a svolgere la sua funzione senza deteriorarsi. È obbligatoria se la durata minima è inferiore a 30 mesi. Se invece è superiore, viene indicato il “periodo di post-apertura”, ovvero un simbolo (un vasetto aperto seguito da un numero e da una lettera) che definisce per quanto tempo il prodotto, dopo essere stato aperto, può essere utilizzato senza effetti nocivi per la salute.

Massima attenzione alla lista degli ingredienti, riportati in ordine decrescente di peso, secondo una nomenclatura chiamata Inci (International nomenclature cosmetic ingredients). Quelli in percentuale inferiore all’1% e i coloranti vengono indicati per ultimi. I profumi rientrano genericamente nella dicitura “parfum” o “aroma”: solo 26 di essi, a cui è riconosciuto un potere sensibilizzante, vengono citati singolarmente. Profumi, coloranti e conservanti sono sostanze sicure, ammesse dalla legge, aggiunte nei cosmetici per renderli più gradevoli e proteggerli dalla contaminazione. Chi è sensibile a queste sostanze, dovrebbe optare per prodotti che ne sono privi.